Non andremo ai mondiali di
calcio, ogni tanto può succedere a una nazione che sull’arte pedatoria ha
costruito la sua repubblica di parole di commenti e di improvvisati CT. E d’altronde
con decine di testate cartaceee online e televisive lo psicodramma è proprio
quello, di cosa parliamo? A volte c’è un cambio generazionale i Rivera e i
Mazzola, così come i Baggio, i Del Piero, i Pirlo non spuntano ad ogni
stagione. Può succedere poi di non imbroccare l’allenatore, e ci sta. Ma farla
diventare un isteria collettiva mi sembra francamente ridicolo. La frase che
dovrebbe far pensare, oltre alle facce funeree, era quella di un giornalista Rai
che testualmente l’altra sera diceva “non andiamo ai mondiali”, ma dal tono
sembrava che oggettivamente fosse un problema personale e probabilmente era
cosi. Ho assistito improvvidamente su Rai sport alla conferenza stampa di
Ventura post partita e li ho visto uno spaccato che ha confermato sospetti e
qualità del commento made in Italy. Tra Sky, Mediaset, Radio varie e fior di
cronisti, dieci domande al CT Ventura tutte improntate, non al fatto sportivo
(non gli si poteva chiedere se aveva sbagliato formazione o se aveva provveduto
a cambi di modulo in corso ad esempio ???) ma a quello che sarebbe successo in
seguito: dimissioni si no ? vergogna si no ?. La qualità del giornalismo
purtroppo è questa, non accettare verdetti sul campo e scatenare la caccia al
colpevole, l’immagine da bruciare e da consegnare alla folla modello
rivoluzione francese. Quando impareremo a non fare processi sommari e a
ragionare ?? Quando le analisi tecnico tattiche prenderanno il sopravvento
sulle emozioni? E in ultima analisi come non sottolineare la grandissima
stupidaggine scritta dai ct da tastiera sulla contaminazione degli stranieri
anche nei vivai ??? Francia 1998 e Germania 2014 sono il miglior esempio di
come col melting pot, se c’è classe, vinci.
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