Tra una pandemia conclamata e un
campionato dimezzato e probabilmente annullato il povero tifoso milanista non
riesce a raccapezzarsi più. Dopo il decennio dorato delle tre finali di
Champions inframmezzate da campionati e coppe. Una misera supercoppa italiana recuperata
a Doha con la coppia Pasalic Donnarumma abbiamo vagato nel limbo di una
classifica a metà come una Sampdoria qualsiasi. Abbiamo bruciato vecchie glorie
dei tempi che furono: Inzaghi Seedorf Gattuso solo per citare i più illustri e
sacrificato sull’altare del Dio calcio mostri sacri come Leonardo e Boban. La
prossima vittima sacrificale sarà l’eterno l’immutabile Maldini per un colore
rossonero che è sempre più sbiadito e sottile come le righe della maglia.
Adesso si rilancia il futuro arriverà Arnault con le sue borse firmate, sai che
figo arrivare all’allenamento con le sacche d’ordinanza, oppure la nouvelle
vague della squadra giovane che non deve chiedere ma stupire e magari condita
con quella bevanda che fa realizzare voli pindarici impossibili. Tifosi stufi ma
crediamo sempre pronti a guardare con immutato ottimismo al futuro quello che
predicava Kilpin fin dal 1899, e non c’è sponsor o Rangnik che tenga ma quei
colori ti mettono le ali a prescindere
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