giovedì 5 marzo 2020

La prima linea aerea con passeggeri partiva da Torino nel 1926


Caselle, Levaldigi oggi sono moderni aeroporti e i collegamenti con altre città consentono ai passeggeri di trasferirsi in poche ore da un capo all’altro dell’Italia e anche dell’Europa, ma un secolo fa ? Nel 1919 quello di portare avanti linee per passeggeri era un esigenza che alcuni costruttori, tra cui Caproni, sentivano in modo impellente, i modelli che si costruivano prendevano le forme da vecchi bombardieri ma mancava tuttavia la domanda, all’epoca gli aerei venivano usati per il trasporto della posta, non si sentiva ancora l’esigenza di spostarsi usando il volo, il treno era di gran lunga il mezzo privilegiato. Tuttavia in quel periodo appena subito dopo la guerra gli scioperi erano all’ordine del giorno per cui la necessità divenne virtù. I primi a pensarci furono i fratelli Cosulich di Trieste che ebbero l’idea di portare in volo i clienti del loro hotel di Portorose (un paese ora in Slovenia famoso per le sue acque curative), inizialmente usarono vecchi residuati della Prima Guerra Mondiale, poi si fecero costruire un idrovolante confortevole a cabina chiusa in cui potevano entrare quattro passeggeri e il loro bagaglio. La linea prescelta era quella che partiva da Portorose e dopo aver toccato Trieste, Venezia e Pavia arrivava a Torino, la linea era giornaliera e prevedeva due idrovolanti in partenza dal paese sloveno e altrettanti in volo da Torino per Portorose. Il costo del biglietto era di circa 300 lire e il viaggio poteva durare fino a cinque ore, certo nulla a che vedere con il confort di cui sono dotati gli aerei oggi, ai passeggeri veniva fornita una bottiglia di acqua calda e dei batufoli di cotone che lenivano il rumore alle orecchie per il frastuono dei motori. Le regole erano abbastanza restrittive non si poteva parlare con il personale di volo (i piloti) ne si potevano gettare oggetti dai finestrini, in compenso si poteva fumare. Le condizioni atmosferiche buone erano condizioni ottimali per il perseguimento del viaggio ma in caso di problemi bastava ammarare. A Torino di partiva dal Valentino sul lungo Po ed era sicuramente un attracco di un certo prestigio. I voli erano sempre pieni e tutto sommato era una sorta di avventura che piaceva molto

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