Sarà il coronavirus pallonaro, ma
la confusione ingenerata negli ultimi giorni da chi dirige la fiera del football
d’Italia è assolutamente folle, partite sospese, altre annullate, altre giocate
a porte chiuse, altre rinviate sine die. Un presappochismo quanto mai deleterio
in cui il tifoso come al solito è visto nella migliore delle ipotesi come un
inutile orpello, oppure una mucca da mungere. Costi spaventosi per uno
spettacolo che ha perso molto negli ultimi anni del suo fascino che lo
eleggevano a fenomeno di costume e di società domenicale. La televisione, lo
spezzatino, i giocatori multipagati, insomma un declino quanto mai cercato e
voluto di un giocattolo che rischia seriamente di alzare bandiera bianca e di
stufare i milioni di appassionati che, complice anche le nuove tecnologie,
trovano sempre modo di relazionarsi e parlarsi su risultati, arbitri e tendenze.
Cari vertici trovate soluzioni condivise e se possibile cercate di dare
raziocinio e organizzazione a un sistema che se non supportato rischia di scomparire,
sarebbe una vera iattura, anche perché di cosa parliamo poi ?
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