Dire che mi è presa ansia e tristezza è dire poco, ieri sul corriere della sera campeggiava intervista a Giussi Farina, presidente del quasi fallimento che troneggiava e “sbeffeggiava” il Milan attuale a suo dire indietro anni luce non dall’attuale ma da quello targato Liedholm e Raymond Colin Wilkins. Lo ammetto mi è preso il magone perché quella stagione io lo vissuto intensamente, era quella dell’università, del secondo anello in gruppo, della Fossa, di un periodo in cui si sognava di diventare campioni ma non si avevano i mezzi. Però dai non diamoci la croce addosso, certo la linea difensiva composta da Abate, Antonini Acerbi e Bonera somiglia a una fragile difesa di una modesta squadra di serie B. Poi riavvolgo il nastro e mi ricordo che Antonini a San Siro contro il Barcellona quattro cinque mesi fece una partita strepitosa e impattammo contro i mega campioni d’Europa e allora dove l’errore. Ogni campionato è storia a s, abbiamo ridimensionato il sogno ma il Milan è il Milan e allora cari giocatori e cari tifosi ricordiamoci chi siamo e ricordiamoci come dobbiamo comportarci. Leoni in campo e sugli spalti e se si perde qualche partita può capitare ma ora tutti attorno a questa squadra e gli anni ottanta sono passati da un pezzo chi è dentro questa storia dia il massimo lottando e onorando una maglia (Allenatore – giocatori – tifosi) che è storia: storia di sofferenza ma anche storia di successi
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