In principio era Mou, il pirla
(lo ha detto lui) antipatico per eccellenza, l’uomo che si paragonava a Dio, la
persona che conta (nome omen) solo il palmares altrimenti non puoi essere
nemmeno ammesso al cospetto del potente. L’asfittico antipatico che persino la
pioggia rifuggiva. Nell’attesa che incameri altri trofei da lustrare da qui all’eternità
e forse chissà magari in futuro pronto a tornare a calcare il suolo italico a
bordo di una fiat (non 500 ma la berlina FIAT PRIMO E ULTIMO) si lascia andare
a sbrodolate nei confronti del parrucchino più antipatico d’Italia, l’uomo che
guarda, le partite dietro uno schermo, la personificazione della tribuna
eccellente almeno per i prossimi 9 mesi. Evidentemente si piacciono, avranno lo
stesso mental coach pronto a praticargli un sano onanismo autoreferenziale. Si
dice che gli sportivi sono dei modelli ma in questo caso spero da non imitare anche
perché il super io non può essere troppo concesso in giro e per la conquista
della Champions due super IO sono decisamente troppo. Però possono convivere
uno in tribuna e l’altro sul campo
giovedì 6 settembre 2012
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