C’era un po’ di rassegnazione nel vedere gli high light di ieri sera della Champions, non tanto per il nostro risultato, belgi come sempre molto rognosi e non digeribili, nemmeno quando in campo avevi kakà, figuriamoci ora, quanto per il gioco espresso dagli altri, Porto, Arsenal, Real e Psg. Nostalgia del bel tempo che fu ma soprattutto di vedere un impianto di gioco veloce rapido con continui capovolgimenti di fronte, ma soprattutto punteri che nelle occasioni che ti capitano sappiano mettere il pallone alle spalle del portiere. Non abbiamo brocchi in questa squadra ma quello che manca, come direbbe il presidente del Catania che fu, è l’amalgama, il killer instinct. Quando poi vedi Thiagò mettere la palla del due a zero per il Psg allora un po’ di delusione ti viene. Sarà un anno duro, lo sento, sfottò a raffica e soprattutto rospi da digerire in continuazione, anche se un po’ di autostima non guasterebbe. Certo non la vinceremo questa coppa, che da sempre ci appartiene, ma non credo sia possibile che lo faccia la squadra di Venaria, che con spavalderia si affaccia nel G32 dell’Europa che conta con la cattiveria della debuttante che vuole prendersi il trionfo, non ci sono riuscite squadre ben più quotate di questa, difficile che lo facciano Vucinic e compagnia bella. Non abbiamo il top player e allora tutto è più difficile, maledettamente.
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