mercoledì 3 aprile 2013

Biella l'araba fenice: si muore, si risorge e si riparte


Nell'arco di una vita non sempre tutto può andar bene, anzi ci sono quei momenti in cui se una cosa può andare male lo farà sicuramente, senza scomodare le classiche leggi di Murphy sulla sfiga che agitano le squadre di serie A di qualunque disciplina, quando tutto gira per il verso sbagliato, puoi cercare in tutti i modi di cambiare il registro ma la china è quella. Invece di guardare a un passato illustre e di ricordare quanto di buono è stato fatto in questi ultimi anni, e stiamo parlando di un lasso di tempo di vent'anni non di pochi mesi, si preferisce fare il verso ad altre piazze meglio abituate. Nessuno mette in dubbio che siano stati fatti errori e che probabilmente con altre misure sarebbe potuto cambiare il corso della stagione, ma a questo punto dovrebbe essere chiaro che smarrita la via maestra si debba affrontare con dignità un percorso nuovo. Una ricostruzione necessaria ma che parta da basi solide queste le naturali premesse per tenere vivo un sogno che si chiama pallacanestro. Le critiche ad Atripaldi e a Savio sono sicuramente ingenerose, se per vent'anni il grande basket è stato l’anima della città è anche per merito loro, così come di tutti i Presidenti citati nello striscione in curva lunedì. Fare una separazione tra buoni e cattivi non è utile, gli ingenerosi insulti gratuiti indirizzati a Soragna sono parte di un mondo che non deve far parte di Biella. Abbiamo ancora due partite da giocare al Forum contro Cantù e Roma, probabilmente visto lo stato di forma delle squadre, saranno due sconfitte ma sarebbe bello giocarle con il sostegno del pubblico e con applausi per tutti dai giocatori a Cancellieri, lo scorso anno i cori per Canc. erano per una panchina in nazionale quest’anno all’opposto dov’è l’errore ? Applausi anche per la Curva che ha sostenuto in modo verace la squadra affrontando  parecchie trasferte improbe e che deve essere ringraziata per il suo attaccamento. La contestazione può starci gli insulti no. Le divisioni ora non servono, se vogliamo tenere vivo il progetto, il sogno, ma anche una splendida realtà economica allora è bene rimanere uniti. Spiace parlando di budget sentire che una società che gestisce la struttura del centro commerciale parlando di un bilancio in utile, presumibilmente anche per merito dello sport, non abbia tenuto in considerazione di intervenire a sostegno della squadra, siamo proprio sicuri che senza quello sport i guadagni nelle prossime stagioni saranno gli stessi ??? Io ne dubito, ma bisogna intervenire adesso non porsi poi il problema dopo 

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