E’ andata, la matematica ha detto
stop alle nostre speranze di salvarci sul campo, ma la partita di Brindisi
giocata anche in emergenza, per le assenze di Soragna e di Tsaldaris, ha detto
che questa squadra c’è gioca sbuffa e lotta, una delle note più liete è stata
la presenza concreta in campo di giocatori che non ti aspetti uno su tutti
Marco Laganà, classe 93, venti minuti con venti punti ma tanta tanta
personalità. Anche Tommaso Raspino non ha deluso le attese e ha giocato con
convinzione. Si riparte da loro per risalire magari tra un anno. L’aspetto più
delicato e importante è ora ricostruire senza buttare a mare gli anni
trascorsi, il tesoro di esperienza e di credibilità messi da parte. La crisi
economica nazionale e locale c’è, ma deve essere vista come un ‘opportunità,
non come una sventura. Il problema non è avere un palazzetto bello e capiente
che tutti ci invidiano, anzi abbiamo rispetto a tante altre realtà una serie di
strutture sportive all'avanguardia che tutti ci invidiamo e allora facciamo
pesare questa eccellenza. Certo ci deve essere una regia, un sistema e allora
la politica smettendo i panni del litigio di parte dovrebbe guardare al
progetto futuro fungendo da supporto e da facilitatore di dialogo.
L’imprenditoria dovrebbe guardare al proprio territorio come una risorsa e non
un peso. La panacea di tutti i mali per il Biellese è forse l’assenza dell’autostrada
??? quando in poco meno di quindici minuti si è Carisio ?? Quanto abbiamo speso
per la Cossato Vallemosso, un arteria sicuramente importante ma giunta al suo
pieno utilizzo quando oramai il settore imprenditoriale e produttivo della
valle è al collasso. Serve una scatto in avanti non guardare solo ad eventuali
problemi ma a valutarli nella loro interezza. Pallacanestro Biella in vent’anni
ha costruito qualcosa per la nostra città e per il nostro territorio di unico.
Tornare indietro e perderlo sarebbe oltremodo disdicevole e improduttivo.
Biella, intesa come territorio, se vuole uscire dalle secche della crisi deve
guardare a un aspetto come quello sportivo come a un’eccellenza di sviluppo.
Tralasciato il calcio appannaggio di altre province (eppoi costa troppo) meglio
puntare su sport in cui la passione e la voglia di costruire attraverso il
sudore, la forza fisica e il lavoro quotidiano possa dare frutti. Pallacanestro
e Rugby potrebbero essere i tasselli e il puntello della nostra economia,
oltreché un sistema di eccellenza. Allora chi è pronto per questa avventura e
per proseguire su questa strada 3.500 persone ogni domenica hanno detto di si.
Ripartiamo da loro.
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