Ci
sono partite che sono diverse le une dalla altre quelle in cui conta tirare
fuori tutto quello che uno ha dentro, ci sono momenti nella vita di un
giocatore e di una squadra che viene fuori l’orgoglio per una stagione nata male
e finita peggio. Oggi la Pallacanestro Biella ha giocato una partita da squadra
e ha vinto, non servirà per la permanenza in A ma lo spettacolo offerto è un
incipit per continuare a giocare anche nella serie inferiore il prossimo anno.
Cantù dovrà invece rimettersi in pari presto se vuole disputare dei playoff all’altezza,
questa sera solo Aradori e Mazzarino a sprazzi hanno fatto vedere cosa può fare
Cantù ma devono essere supportati altrimenti è dura
C’è
un clima più disteso sugli spalti la lunga e dura contestazione di una
settimana fa e tutti gli strascichi che ci sono stati sono stati una sorta di
lavacro propiziatorio non per questa stagione ma per la prossima probabilmente.
Prova ne sia lo striscione che campeggia sulla Curva Barlera che
inequivocabilmente fa vedere un grosso numero 6, un numero, che vale più di
mille messaggi per la squadra per la società e per tutto il Palazzo, dai
distinti la risposta più che corretta da parte di alcuni tifosi che ricordavano
a tutti, anche se non ve n’era bisogno che Atripladi e Savio hanno fatto la
storia di questa società. Nella fase preparatoria facce concentrate in casa
Angelico. Cancellieri parte con Johnson, Pinkney Jurak Rochestie e Tsaldaris e mentre
Trinchieri risponde con Leunen Smith, Aradori, Mancinelli e Cusin.. Palla a
Cantù e si inizia con l’ex Aradori che buca da 6,75 mentre Jurak va sul ferro
dalla stessa distanza tripla di Rochestie ben smarcato da Jurak. Nei primi
minuti la difesa Angelico consente solo tiri dalla lunga distanza, non permette
a nessuno di avvicinarsi a sotto, il gioco di Biella è frizzante e Rochestie in
questi primi minuti è ispiratissimo Biella va avanti 15 a 9, partita bella e
intensa e Trinchieri è costretto a chiamare il time out. Mazzarino da più
velocità al gioco canturino e non è un caso se è lui il primo a segnare da
sotto, l’ennesima tripla di Leunen manda avanti di uno Cantù, ci pensa Laganà
da sotto a chiudere il primo quarto con un canestro che dà il vantaggio a
Biella. E’ il cardinale Mazzarino a riaprire il tiro dalla lunga a cui risponde
subito Laganà. Cantù è costretta sempre a tirare dalla lunga da cui continua ad
avere una buonissima percentuale. Biella grinta e coraggio lotta su ogni
pallone la tripla di Brooks sembra dare a Cantù il vantaggio definitivo ma ci
pensa Mavunga a strappare letteralmente un possesso e a segnare da sotto.
Biella avanti di uno all’intervallo. Si riparte ma Biella è in partita rimane
attaccata ai tiri da tre risponde immediatamente. Le difese fanno a sportellate
doppio fallo a Jurak e Cusin. Tsaldaris buca la retina da tre e con un
brillante gioco da sotto Pinkney comincia a dare un sostanzioso vantaggio all’Angelico.
Johnson entra decisamente in partita e fa un break quasi decisivo, come il
gancio cielo, modello Flaborea, che stampa il più dodici per Biella. Johnson è
devastante in questo quarto segna da tre ma l’anima è il giovane Laganà che
recupera buoni rimbalzi e lotta e a fil di sirena Johnson mette il più quindici
dal perimetro. Il tabellone recita 63 a 48 roba da non credere, e si inizia con
una stoppatona di Laganà a Scekic non proprio il primo venuto. Pinkney fa il
quarto fallo e prudenzialmente Cancellieri lo tiene a riposo. I nervi
cominciano a farsi sentire ne fa le spese prima Scekic che es e per cinque
falli e poi Laganà. Sale in cattedra Aradori e Cantù comincia a recuperare
punti su punti. A meno di due minuti dalla fine il divario è solo di quattro
punti. Una tripla di Mazzarino porta i canturini a meno uno. Johnson da sotto e
anche Brooks tengono le due squadre incollate e poi Aradori sul più bello
commette infrazione di cinque secondi sulla rimessa che consegna palla
definitivamente a Biella che con i liberi porta a casa il match tra le ovazioni
del pubblico. Per una sera Biella torna ad essere un isola di sport felice e
per il momento basta
Angelico Biella – Lenovo Cantù 82 – 77 ( 20 – 19; 36 – 35; 63 – 48)
Angelico Biella: Goran Jurak 8; Andrea Renzi n.e.; Tommaso
Raspino 2; Marco Laganà 7; Taylor
Rochestie 14; Julian Mavunga 2; Trey Johnson 23; Lorenzo Uglietti n.e.;
Dimitrios Tsaldaris 14; Prokop Slanina n.e.; Niccolò De Vico n.e. Kevinn Pinkney 12. All.: Massimo Cancellieri
Lenovo Cantù: Awudu Abass n.e.; Marko Scekic 1; Jerry Smith
4; Maarten Leunen 8; Nicolas Mazzarino 14; Jeff Brooks 9; Alex Tyus 6; Jonathan
Tabu 14; Pietro Aradori 17; Marco Cusin 2; Stefano Mancinelli 2. All: Andrea
Trin
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