Otto di sera, un caldo afoso ha contraddistinto la giornata, preludio di temporali apocalittici che di li a poco avrebbero deturpato il cielo sopra Torino e Asti. L’autostrada è stata abbandonata da poco, la direzione è Frabosa Soprana, o meglio Lurisia, ci si inerpica ma neppure molto, la destinazione finale è Rouge & Noir, locale discoteca destinato per una notte agli amanti degli sport Estremi. Il parcheggio non è agevole ma è l’ultimo dei problemi . Il titolare della serata Max ti accoglie con un sorriso sulla porta e poi via dentro dove nello spazio dove si balla nell’esterno è stata allestita una tripla scena per gli sport estremi. Una palestra di arrampicata per i piccini, una pista per lanciarsi su tavole in modo spericolato e poi il clou la Gabbia. In quei tre metri per tre chiusi non puoi uscire, lo spazio è piccolo, le vie di fuga non sono ammesse devi affrontare le tue paure e metterti in gioco. Non è metafora è il gioco della vita, puoi vincere o puoi perdere ma le tue chance te le devi giocare, in modo pulito naturalmente. I novelli gladiatori tutti muscoli, ben oliati, e tatuaggi sono li in pose, a volte statuarie, pronti a ricordare la vacuità della fortuna umana. E poi via sul teatro a gruppi di tre, l’atleta e i secondi pronti a urlare consigli e strategie, le urla beluine della folla indicano tattiche ancor più estreme, ma non sono recepite servono solo a far da contorno. Il tempo è scandito dai secondi che, a volte, forse barano su quanto resta del tempo della ripresa e poi affondano nei giudizi e nelle tattiche. Si vince e si perde, ma non c’è acrimonia e se una botta è stata più violenta è lo stesso avversario che ti presta le prime cure. E’ l’MMA tutto, o quasi, è concesso è la forza del singolo, è la capacità dell’atleta di dare sfoggio di tecnica e di forza: è l’uomo. Potrà non piacere come sport ma in un mondo in cui il più furbo la fa spesso da padrone qui non può esserci spazio per chi bara.
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