Serata di sport estremi a Lurisia
Una palestra di arrampicata per i piccini, una pista per lanciarsi su tavole in modo spericolato e poi il clou la Gabbia. In quei tre metri per tre chiusi non puoi uscire, lo spazio è piccolo, le vie di fuga non sono ammesse devi affrontare le tue paure e metterti in gioco. Non è metafora è il gioco della vita, puoi vincere o puoi perdere ma le tue chance te le devi giocare. I novelli gladiatori tutti muscoli, ben oliati, e tatuaggi sono li in pose, a volte statuarie, pronti a ricordare la vacuità della fortuna umana. E poi via sul teatro a gruppi di tre, l’atleta e i secondi pronti a urlare consigli e strategie. Si vince e si perde, ma non c’è acrimonia e se una botta è stata più violenta è lo stesso avversario che ti presta le prime cure. E’ l’MMA tutto, o quasi, è concesso è la forza del singolo, è la capacità dell’atleta di dare sfoggio di tecnica e di forza: è l’uomo ai nostri microfoni i protagonisti l’ATL del Cuneese e Massimiliano Martini
Tangram
Cos'è Tangram è un centro che svolge attività formative, ed informative nel campo della psicopedagogia e del sostegno alla genitorialità adottiva, un tema che può risultare complesso e che deve essere affrontato in modo serio e responsabile, quando entri nella struttura ti trovi di fronte personale disponibile e preparato che ha già affrontato i tuoi stessi problemi e quindi è in grado di risolvere le tue piccole ansie e problematiche, il tutto con un armonia che ti fa affrontare in modo sereno le piccole e grandi preoccupazioni legate all'adozione
QUI DA NOI
Dove la trovi la qualità: Qui da noi, questo il ritornello che dà la giusta dimensione del progetto sulla qualità legata ai prodotti della buona tavola. Oggi parleremo di tecnologia applicata alla cucina e al buon gusto
Fumetti a Biella
Manga e non solo il fantastico mondo dei fumetti che appassiona grandi e piccini, in mostra al Museo del Territorio di Biella. Giochi di carte, fumetti assortiti, di grande impatto internazionale ma anche locale – come scordare Capitan Novara – e giochi di ruolo con tutti pronti a interpretare e a vestire i panni dei supereroi e anche di altri personaggi non propriamente positivi. Una giornata in immersione in un mondo fantastico in un luogo da favola: l’antico Chiostro di san Sebastiano
Il rally storico
Lo storico Rally della Lana, un luogo di incontro per appassionati, per amanti dei motori rombanti, ma anche una passeggiata per stare a contatto con una natura e con dei percorsi unici da affrontare per sport ma anche per la passione di passare due giorni insieme. Pilota d’eccezione Miki Biasion
Passaggi televisivi: Domenica 1 luglio alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 2 luglio alle ore 14,30 su TELECUPOLE, mercoledì 4 luglio alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 5 luglio alle ore18,30 su TELERITMO e alle 20,45 su GRP1, venerdì 6 luglio alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel (Sky 879) alle 22.15 su GRP1 e alle 23,15 suGRP3; sabato 7 luglio alle 13 su TELECITY
venerdì 29 giugno 2012
giovedì 28 giugno 2012
L'Asti volley si rinforza con Barbieri e Bernabè
Comincia a prendere forma l’Asti
Volley 2012/2013 una squadra forte per un campionato di serie B1 che sarà
vissuto all’insegna dell’alto profilo per fare questo attraverso il lavoro di
scouting della società e del suo Direttore Sportivo, Claudio Bianchi, sono state selezionate viste e provate anche
sul parquet del Palasanquirico diverse giocatrici.
Le prime atlete selezionate per
la prossima stagione sono così due: il
libero Linda Barbieri e la palleggiatrice
Terry Bernabè. Nel caso di Linda
Barbieri si tratta di un gradito ritorno alla casa madre, già protagonista
con le maglie dell’Asti dal 2008 fino al 2011, premiata come miglior libero
alle finali nazionali under 18 della stagione 2010/2011 e che ha fatto
esperienza in serie A 1 con la maglia del Riso Scotti Pavia.
Per il ruolo di palleggiatore dal
Saugella Monza è arrivata Terry Bernabè.
Per la palleggiatrice ligure, classe 1993, il palmares parla chiaro con due
scudetti di lega under 18 (2008/2009 e 2009/2010) e Campione d’ Italia under 18,
premiata inoltre come miglior alzatrice alle finali nazionali U18 nella
stagione 2009/2010. Lo scorso anno un campionato di alto profilo nelle file del
Saugella Monza. Una giocatrice di qualità e con tanta esperienza.
Tempo anche di riconferme ecco
quindi Cristina Vinciarelli: classe
e signorilità, la Pantera di Gubbio come viene ribattezzata dalla frange del
tifo astigiano al Palasanquirico sarà ancora uno dei punti di forza della nuova
stagione targata Asti Volley. Qualità e tanta tanta esperienza a servizio del
progetto Asti Volley il centrale umbro conferma la sua presenza al
Palasanquirico anche per la stagione 2012/2013.
La società sta lavorando a un
progetto sportivo di alto profilo e con questi innesti e altri che seguiranno,
unitamente alle conferme che verranno ufficializzate nei prossimi giorni, sta
allestendo una squadra in grado di divertire e di entusiasmare. Questo anche per avvicinare al gioco del volley i tantissimi
sportivi astigiani che ci si augura possano partecipare numerosi alle partite e
alle varie iniziative dell’Asti Volley femminile per una stagione da
protagonisti insieme. Insieme si cresce, insieme si vince
Giornata di studio su illecito sportivo e responsabilità disciplinare presunta e oggettiva
associazione
Alumni Diritto Sport
in collaborazione con
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Giurisprudenza
CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
DIRITTO SPORTIVO E GIUSTIZIA SPORTIVA
Convegno sul tema:
“ILLECITO SPORTIVO E RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE: LA RESPONSABILITA’ PRESUNTA E OGGETTIVA”
Venerdì, 29 giugno 2012
Università degli Studi di Milano
Sala Napoleonica
Via Sant’Antonio, 12 Milano
Orario: ore 14.00-18.00
Associazione ALUMNI DIRITTO SPORT:
Presidente: Avv. Antonella CARBONE
V. Presidenti: Avv. Giorgia LEONE e Avv. Roberto VISCOMI
Segretario: Avv. Alessandro IZAR
Segreteria Organizzativa:
Avv. Alessandro Izar
fax: 0255012444
Indirizzi di saluto
Prof. Avv. Francesco Delfini (Coordinatore Scientifico del Corso di Perfezionamento in Diritto Sportivo e Giustizia Sportiva UNIMI/GIURI)
Avv. Antonella Carbone (Presidente dell’associazione ALUMNI DIRITTO SPORT –
Milano)
Introduzione
Prof. a c. Avv. Lucio Colantuoni (Coordinatore Didattico del Corso di Perfezionamento in Diritto Sportivo e Giustizia Sportiva UNIMI/GIURI)
Tavola Rotonda
Avv. Enrico Angelini (La Spezia)
Avv. Gian Pietro Bianchi (Milano)
Avv. Luigi Chiappero (Torino)
Avv. Leandro Cantamessa (Milano)
Avv. Stefano Campoccia (Treviso)
Avv. Pierfilippo Capello (Milano)
Avv. Eduardo Chiacchio (Napoli)
Avv. Massimo Diana (Bologna)
Avv. Cesare Di Cintio (Bergamo)
Avv. Davide Gatti (Asti)
Avv. Federica Tosel (Bologna)
mercoledì 27 giugno 2012
Il bracconiere
Il nostro Slatan oltre ad essere un appassionato cacciatore di goal in area ha un'altra passione magari non condivisa ma sicuramente di impatto quella di essere un formidabile cacciatore, infatti riportano le cronache dei giornali svedesi che abbia acquisito la proprietà dell’isola di davenso per dare libero sfogo alla caccia di cervi e cinghiali. Non conosciamo se la mira del nostro bracconiere sia di quelle ottime ma stante le delusioni dell’annata in corso siamo sicuri che voglia rimpinguare il suo carniere di trofei con ben altri scalpi.
E così fuor di dubbio che voglia prendersi una trentina di zebre – tutte sul campo per carità – qualche lupacchiotto, un ciuccio, magari un toro d’annata e poi con un salto in una voliera per aggiudicarsi un grifone e qualche aquila volteggiante. Slatan fai attenzione per terra c’è sempre qualche serpe ma con il 52 di piede basta schiacciarle
Un gelato al limon
Metti un pomeriggio a Milano ad accompagnare un amica che sta realizzando un libro ed un evento legato alla sua famiglia e all’inizio di un attività lavorativa indefessa che l’ha portata ad avere riconoscimenti artistici in giro per il mondo non solo dal punto di vista culturale. E poi ti trovi catalputato nel mondo dello star system ma che poi tanto strano non è questo mondo. E’ un incontro leggiadro tranquillo con gente fa dell’arte a tutto tondo il suo mondo, arte canora, ma anche arte legata al mondo delle incisioni. E allora ti trovi li a riprendere uno degli chansonnier più famosi del mondo e ti lasci rapire dal suono di vieni via con me che risuona come un motivetto nella tua testa. Le domande scorrono i ricordi di un tempo lontano ma immersi in un mondo da favola non mancano. E poi c’è il tempo, prima di calcare il palco per l’ennesimo concerto da favola di una sigaretta, e allora li si sfodera la piemontesità e la passione calcistica, rigorosamente Milan, peccato per l’anno in corso scudetto buttato e lo dice Conte, quello vero, e poi via verso l’astigianità, la dimensione ideale di un mondo di provincia dove vivere con serenità la quotidianità gustando il retrogusto dolce amaro della provincia, la provincia italiana.
domenica 24 giugno 2012
Via tutti ??? La nuova politica
Chi mi conosce sa come la penso,
l’attuale governo, purtroppo da noi sostenuto, non sta brillando per attività e
per capacità (in ambito fiscale ed economico), certo sempre meglio di quello precedente il guaio è che noi siamo
stati presi dall’ex premier e avremmo fatto di tutto per farlo fuori,
politicamente si intende, purtroppo non abbiamo debellato il berlusconismo di
cui sono afflitti milioni di italiani e il guaio e che avendo mancato la grande
opportunità qualche mese fa potremmo ritrovarcelo di nuovo davanti.
Ora ci si sta concentrando sul
futuro di un partito che piaccia o non piaccia rappresenta il movimento, al
netto degli scandali, su cui la gente crede e affida il proprio destino, credo
che la dirigenza debba fare uno scatto in avanti e dare delle risposte, prima
di tutto il concetto base quello della rappresentatività. E venuto il momento
veramente di cambiare la classe dirigente nazionale. Fare politica vuol dire
essere al servizio, non deve essere un lavoro, e sarebbe anche utile che ci fosse
un limite. Dieci anni sono tanti per chi vuol fare politica in modo serio,
dopodichè anche per avere una freschezza di idee, utile il ricambio, non solo
generazionale, ma fatto da persone che vivono del proprio lavoro e che magari
quando un ministro tecnico si mette a dissertare di partite iva sa di cosa sta
parlando.
Mi piacerebbe anche, per evitare
i Calearo di turno che chi si candida nel momento in cui cambia idea, legittimo
per carità, si dimetta dal ruolo
elettivo, questo per rispetto nei confronti del popolo che lo ha
eletto con un mandato preciso, ma ho paura che questo purtroppo rimanga utopia.
tanto sport e cucina con Piemonte Notizie
Le Isole del Volley ad Asti
Continua la nuova
programmazione dell'Asti Volley
Femminile. AL Palasanquirico nel parquet amico la società ha illustrato due
progetti su cui punta tantissimo per la prossima stagione. Si tratta delle
Isole del Volley e di Volley doc, due progetti che prevedono la valorizzazione
dei rapporti tra Asti volley e le
società del territorio astigiano e dell'Universal Volley Modena che milita
attualmente in serie A1. Nel caso delle Isole del Volley, come ha spiegato
Claudio Bianchi Direttore Sportivo dell'Asti Volley la volontà è quella di
creare una sinergia e un raccordo con tutte le realtà astigiane al fine di
creare una rete per scambi di buone prassi in ambito sportivo e di
comunicazione. Il gemellaggio , come ha riferito il direttore generale
dell'Universal Volley Pier Luigi Vigo, con Modena è un ulteriore valore
aggiunto che serve ad Asti per aumentare e accrescere le proprie credenziali e
portare a buone relazioni sportive. A settembre in città un amichevole tra Asti
e Modena
La festa della Pro Vercelli
64 anni dopo le bianche casacche
della pro Vercelli tornano a calcare il palcoscenico del calcio che conta dal
1948, la maglia bianca della citta del riso con indosso i sette scudetti
conquistati nei primi anni del secolo scorso farà bella mostra di se nei campi
di tutti Italia. Non è ancora la serie A ma è un campionato di prestigio. E' la
rivincita del calcio di provincia, una provincia sana che ha fatto della
programmazione e della serietà la propria bandiera. Una città in festa un
territorio contento di questa vetrina. La parola ai suoi protagonisti
Nuovo Consorzio Sportivo
Al termine di una stagione nell’Olimpo
del basket, in cui forse la società ha pagato un alto tributo al noviziato
nella categoria, la società sportiva della Junior dà vita a un nuovo consorzio
sportivo per favorire ancora di più lo sviluppo dello sport nella cittadina
piemontese.
Festival Latino al Lingotto
Ottanta giorni di musica, danze
folclore artigianato gastronomia e cultura del mondo latino americano li offre
il Festival Latino in programma da venerdì 22 giugno a domenica 9 settembre al
Lingotto Fiere di Torino. Ci sarà proprio l’imbarazzo della scelta con una
grande discoteca e più piste per ballare; 10 ristoranti in gran parte di cucina
latino americana ma anche posti dove gustare polli, grigliate, fritture di
pesce e pizze 15 gli stand con prodotti tipici del Sudamerica. Tutte le sere
sarà possibile frequentare corsi gratuiti di danza tenuti da maestri e
ballerini sudamericani tra cui segnaliamo Jennifer Sanchez stella cubana che si
è esibita nella conferenza stampa di presentazione
Qui da noi e il Museo del Gusto:
Risotto alle erbette
Rubrica fissa realizzata con la
Cooperativa Qui da Noi e la collaborazione del Museo del Gusto per la
presentazione di vere e proprie prelibatezze sotto la supervisione di chef
selezionati. Qualità e gusto alla portata di tutti e dove la trovi la qualità? Qui da noi. Questa settimana un buon risotto
Passaggi televisivi: Domenica 24
giugno alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3,
Lunedì 25 giugno alle ore 14,30 su TELECUPOLE, mercoledì 27 giugno alle ore
13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879;
giovedì 28 giugno alle ore18,30 su TELERITMO e alle 20,45 su GRP1, venerdì 29
giugno alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel (Sky 879) alle 22.15
su GRP1 e alle 23,15 suGRP3; sabato 30 giugno alle 13 su TELECITY
Google news
Lo ha detto il grande Mou probabilmente sarà la frontiera
del futuro quando ci si confronta anche sul piano sportivo guardando al
palmares basterà digitare google e poi si stabilirà chi ha diritto di parlare o
meno. La risposta del portoghese al tranquillo boemo non si è fatta attendere e
credo che il prossimo anno in campionato assisteremo a schermaglie ben più
cruente e questo estivo non è che un antipasto. Purtroppo le premesse del club
di venaria che nel corso della stagione ha fatto delle sbeffeggio il proprio
claim istituzionale. I trenta in campo oramai sono un marchio di fabbrica, una
bandiera da sventolare ma anche una profonda presa per i fondelli. Bisognerebbe abbassare i toni soffermandosi
su temi tecnici e in un europeo che ha perso una squadra per una svista arbitrale
– chissa cosa sarebbe successo fosse capitato a noi – il fuori campo diventa
sempre più non solo un argomento ma anche un modo operativo. A noi giornalisti
il compito di tornare sul commento tecnico e all’intelligenza dei tifosi la
capacità di non farsi troppo coinvolgere, probabilmente gli stessi tifosi sono
più intelligenti della media dei dirigenti e degli uomini marketing delle
squadre di calcio
venerdì 22 giugno 2012
Sempre dieci Clarence
Era il refrein dell’ultima campagna mediatica di Mediaset, e lui il guitto del Milan era li giocarsela come sempre, un campione di comunicazione, nella giornata degli addii sul campo, tutti in lacrime lui no, tanto è vero che poi si era pensato a un ripensamento del campione milanista e a un anno magari da comprimario. Ma lui no, ha voluto un addio come si conviene a un campione della comunicazione, la sala dei trofei del Milan, Via Turati, il suo numero dieci stampigliato, quei dieci trofei che ha aiutato a vincere, tutti sul campo, come oramai si usa dire. Un genio calcistico capace di numeri eccelsi a lunghe pause. Pause che magari facevano storcere il naso al palato fine di San Siro, che facevano forse di lui un indolente. Ma il suo non era un gioco banale e anche la pause facevano parte di un sistema di gioco particolare volto a esaltare giocate fini e pungenti. Sempre allegro mai uno scazzo anche se qualche volta quest’anno ne avrebbe avuto donde, capace ancora di essere decisivo sul campo con quel suo sorriso a 36 denti. Se ne va da campione giocherà, ancora per poco, ma non credo che lo rivedremo come allenatore, lui è uomo immagine copertina e comunicazione, sono sicuro che farà ancora parte della società e probabilmente prenderà quel posto che fu di Leonardo ma questa volta senza tradimenti Clarence vero ? sempre dieci.
MMA ovvero i moderni gladiatori
Otto di sera, un caldo afoso ha contraddistinto la giornata, preludio di temporali apocalittici che di li a poco avrebbero deturpato il cielo sopra Torino e Asti. L’autostrada è stata abbandonata da poco, la direzione è Frabosa Soprana, o meglio Lurisia, ci si inerpica ma neppure molto, la destinazione finale è Rouge & Noir, locale discoteca destinato per una notte agli amanti degli sport Estremi. Il parcheggio non è agevole ma è l’ultimo dei problemi . Il titolare della serata Max ti accoglie con un sorriso sulla porta e poi via dentro dove nello spazio dove si balla nell’esterno è stata allestita una tripla scena per gli sport estremi. Una palestra di arrampicata per i piccini, una pista per lanciarsi su tavole in modo spericolato e poi il clou la Gabbia. In quei tre metri per tre chiusi non puoi uscire, lo spazio è piccolo, le vie di fuga non sono ammesse devi affrontare le tue paure e metterti in gioco. Non è metafora è il gioco della vita, puoi vincere o puoi perdere ma le tue chance te le devi giocare, in modo pulito naturalmente. I novelli gladiatori tutti muscoli, ben oliati, e tatuaggi sono li in pose, a volte statuarie, pronti a ricordare la vacuità della fortuna umana. E poi via sul teatro a gruppi di tre, l’atleta e i secondi pronti a urlare consigli e strategie, le urla beluine della folla indicano tattiche ancor più estreme, ma non sono recepite servono solo a far da contorno. Il tempo è scandito dai secondi che, a volte, forse barano su quanto resta del tempo della ripresa e poi affondano nei giudizi e nelle tattiche. Si vince e si perde, ma non c’è acrimonia e se una botta è stata più violenta è lo stesso avversario che ti presta le prime cure. E’ l’MMA tutto, o quasi, è concesso è la forza del singolo, è la capacità dell’atleta di dare sfoggio di tecnica e di forza: è l’uomo. Potrà non piacere come sport ma in un mondo in cui il più furbo la fa spesso da padrone qui non può esserci spazio per chi bara.
domenica 17 giugno 2012
Rai International: tagliare qualche spesa all'europeo no ?
E’ fuor di dubbio che uno dice
che non ha voglia di guardare il calcio in tv, che la Nazionale non è come la
squadra di club, ma poi senti l’inno, vedi il prato verde, il nugolo di tifosi
e tifose allo stadio e cominci a seguire le azioni, un po’ per il fantacalcio,
un po’ per spirito di parte e quindi esce a poco a poco il tifo e quindi sei naturalmente
invischiato. Sere dopo sere, anche solo per gli highlights sei li a pendere dai
commenti dei telecronisti. Pensavo che le telecronache di certi giornalisti
fossero uniche e invece è sempre peggio, e quel che è strano è che certi
commenti sono frutto di personaggi che hanno calcato questi palcoscenici e
invece di dare commenti tecnici e forbiti, si lasciano prendere dalla fregola
del microfono e si lanciano in improbabili azioni di simpatia. Non so lo
spiegamento di forze ma credo che il bilancio delle trasferte di mamma rai in
ucraina e polonia stia rasentando il peso di una finanziaria. Certo, ore di
trasmissioni, ma poi ci sono le dirette, i dibattiti, il doppio telecronista
ecc. MI rammento l’impegno della casa nazionale televisiva al Sestriere nel
2010 con fior di giornalisti tecnici
ecc, una nazionale nella nazionale. L’eventuale
eliminazione dell’Italia taglierebbe la spedizione ma questa rimarrebbe
comunque corposa. Mi chiedo se in un momento difficile non sarebbe il caso
anche per l’elefantiaco cavallino di Viale Mazzini di ridimensionarsi e di
imparare dalle tv commerciali da sempre sensibili a temi come risparmi e
sinergie
Quando finirà lo strapotere della Montepaschi ???
Ho seguito per un intera stagione
la serie A di basket dapprima come cronista per le partite di Biella sia in
casa che in trasferta per Repubblica e Basketinside e poi come suol dirsi dopo
aver visto le final eight di Torino mi è sembrato doveroso chiudere l’esperienza
di un campionato seguendo anche i play off. Partite dure con poco riposo tra un
gioco e l’altro, 24 ore e poco più, fisico provato e scarsa lucidità, ma come l’NBA
insegna è la bellezza di questo sport che concentra emozioni e sport in un condensato
di quaranta minuti, uno diverso dall’altro. Ho avuto modo di incontrare la
bellezza del basket veneziano, il
quintetto delle meraviglie di Pesaro, la leggerezza di Sassari, la varietà di
soluzioni di Milano, la difesa di Cantù, il tiro dal perimetro di Varese e poi
Siena, lo strapotere dei toscani può essere messo in discussione sulla singola partita in
cui tutto è possibile diventa impenetrabile nelle serie e nei campionati. Una
partita si può sbagliare, una serie no. Andersen stratosferico nella parte
centrale della stagione, Maccaleb sempre. Però, però mi son stufato di un
campionato dove il copione è sempre lo stesso, dove ai campioni è anche
concesso tutto, a Stonerook di stoppare spesso in maniera discutibile e al
coach Pianigiani, lo stesso della nazionale, di dire e commentare tutto al
limite del tecnico. Mi piacerebbe ma forse piacerebbe anche ai tifosi della
palla a spicchi più imprevedibilità forse magari ci sarebbe più pubblico
disposto a seguirlo il basket, quando ci sono cannibali quando il copione è già
scritto difficile catturare attenzione. Mi auguro che il prossimo sia il
campionato delle sorprese e dei cambiamenti al di là di Teramo che parte ad
handicap, che le scarpette rosse possano tornare a volare, che Pesaro possa
dire la sua e che oltre a Sassari ci siano altre sorprese, la partigianeria
imporrebbe Biella e ne sarei ovviamente
felicissimo
Drogba: Scipione l'africano
Il calcio è lo sport più popolare del pianeta, il
mondiale che si tiene ogni quattro anni è sicuramente l’evento più importante
sportivo, dietro, ma non di molto alle
Olimpiadi, il cui motto, come sempre, è quello secondo cui importante è
partecipare, nel calcio invece la vittoria è determinante. Questo sport creato
dagli anglosassoni sul finire del XIX secolo ha avuto nella televisione, soprattutto
in quella a pagamento, il suo vettore pubblicitario più importante, i suoi
atleti migliori sono dei propri esempi di comunicazione globale, si pensi ad
esempio alle grandi marche di abbigliamento sportivo e alle loro campagne di
advertising. Si diceva che era una disciplina tipicamente occidentale, in
realtà, i suoi campioni oramai provengono da tutti i continenti e da tutte le razze
diverse, perché il calcio è universale, come il talento di chi lo interpreta.
Prendiamo la Coppa d’africa, chi non ricorda la Nazionale del Mozambico ai
Mondiali del 1974 in Germania, quella nazionale, all’epoca una delle migliori
del continente africano, si espose a figure sportive rimaste nella memoria
collettiva. Oggi invece il calcio africano rappresenta una delle migliori risorse
del panorama calcistico. Un calcio fisico legato alla corsa e al contatto ma
capace anche di giocate geniali di fantasia. Didier Drogba uno dei calciatori
più famosi, ivoriano, capace nel 2012 di conquistare la Champions League
Europea con la squadra londinese del Chelsea, può essere uno degli alfieri di
questo calcio africano così come Samuel E’too camerunense e con l’intera squadra della Nigeria che a cavallo
del 2000 ha rappresentato un fantastico collettivo. A gennaio ogni due anni si
tiene la Coppa d’Africa l’equivalente del campionato Continentale europeo che
si sta giocando in queste settimane. Un torneo cresciuto tantissimo dal 1957,
anno della prima edizione, fino alla prossima del 2013 che si svolgerà in
Sudafrica. L’ultimo atto è stato
appannaggio dello Zambia che ha battuto Drogba e soci per 8 a 7 ai calci di rigore.
Ma sono tante le nazioni che hanno alzato il prestigioso trofeo, la squadra più
medagliata l’Egitto con sette trionfi. I giocatori più prestigiosi oltre ai già
citati E’too e Drogba Roger Milla e Sunday Oliseh ma qui, più che in ogni altro
campionato, conta la forza della squadra
La Tv è morta - la Tv è viva - W la tivù
Metti una sera a parlare di tv co
altri interpreti della scatola magica e delle sue opportunità e dei suoi
sviluppi futuri. Lo scenario è di quelli importanti, organizzato dalla
biblioteca astense e il preludio è una lectio di Aldo Grasso. Dal critico del Corriere
della Sera, più che un ripasso di come si è evoluta la televisione, mi sarei
aspetto una feroce critica all’attuale gestione dello spazio televisivo e anche
qualche consiglio sul futuro del più grande elettrodomestico italiano. Invece è
stata un occasione per valutare più i comportamenti di chi utilizza il mezzo di
chi invece dovrebbe proporre qualcosa di nuovo e alternativo. La domande, neppure
troppo imbarazzante era legato al futuro della televisione, anche quella
locale. Nel dibattito alla fine di questo incontro condotto da Jacopo Bianchi
di Grp e in cui è intervenuto il sottoscritto in compagnia di Beppe la Vela e
un simpaticissimo Sergio Vastano, uno dei titolari di Drive Inps (come si è
ribattezzato spiritosamente lui) l’oggetto del confronto è stato legato agli
spazi futuri della tv. Una televisione, che dovrebbe avere molto più spazio sul
locale, in cui la preparazione del prodotto deve essere curata e fatta da e con
persone preparate, per evitare noiosissime conferenze stampa con i Cassano di
turno sui problemi dell’omofobia, ad esempio. Una televisione che dovrà
convivere e crescere come uno dei tanti strumenti di cross media e ci dovrà
essere un interazione assoluta con gli altri strumenti, internet, you tube,
tablet ecc. La frantumazione delle opzioni a vantaggio del fruitore non devono
essere viste come un pericolo, ma anzi uno strumento di aumento di qualità e di
approfondimento e pari dignità deve avere il servizio pubblico e quello di
intrattenimento. Chiudersi a riccio e a difendere la propria nicchia non è più
consentito e oltretutto rischi di scomparire
venerdì 15 giugno 2012
Domani ad Asti a parlare di televisione
Domani ad Asti ore 18 al forum post lectio magistralis di Aldo Grasso sul tema TELEVISIONE?? PARLANDONE DA VIVA
anche l'attore Sergio Vastano ( il bocconiano calabrese in Drive-in) che parlerà di Ricci e della sua indiscutibile "genialità" televisiva.
Uno sguardo sulla tv dall locale al privato al commerciale
Al forum affidato alla televisione locale GRP che verrà moderato da Jacopo Bianchi parleranno inoltre :
Peppo SAcchi, Beppe la Vela, Antonio Conticello e Beppe Rasolo
anche l'attore Sergio Vastano ( il bocconiano calabrese in Drive-in) che parlerà di Ricci e della sua indiscutibile "genialità" televisiva.
Uno sguardo sulla tv dall locale al privato al commerciale
Al forum affidato alla televisione locale GRP che verrà moderato da Jacopo Bianchi parleranno inoltre :
Peppo SAcchi, Beppe la Vela, Antonio Conticello e Beppe Rasolo
giovedì 14 giugno 2012
Asti Volley questa sera a Top Volley
Prosegue la collaborazione tra Asti Volley e la società emiliana del Universal Volley Modena che milita in serie A1 di Pallavolo femminile, la collaborazione tra le due società sportive sarà al centro questa sera della trasmissione condotta da Laura Tommasini Top Volley in onda in diretta alle ore 21 sul Canale 829 di Sky, sarà l'occasione per approfondire l'accorso stipulato tra le due società in vista delle prossime stagioni agonistiche con particolare riferimento al settore giovanile. Nella trasmissione interverranno il Presidente di Universal Volley Modena Rino Astarita ed il direttore generale Pierluigi Vigo, già visto più volte sulle tribune del Palasanquirico in occasione delle partite interne dell'Asti Volley. Per Asti interverrà il Dirigente Gianpaolo Luisi e Davide Gatti Responsabile della parte legale della società astigiana e uno dei candidati alla Presidenza della Lega Femminile. Un occasione quest'ultima e un opportunità di crescita in più del nostro volley a livello regionale e nazionale.
mercoledì 13 giugno 2012
La vittoria del calcio di provincia: bertornata Pro Vercelli
C’era l’orgoglio di una città e
del suo territorio, sotto la regia del collega Alex Tacchini, Vercelli ha festeggiato i suoi campioni, la Pro è tornata
grande protagonista del calcio italiano, certo i sette scudetti sono merce rara
e difficilmente riconquistabile, però oggi lo scudetto vuol dire stare nel
calcio professionistico, quello delle quaranta compagini che frequentano la
serie A e B. E magari ci può scappare pure un ottavo di coppa Italia contro i
grandi squadroni, magari Pirlo o Ibra calcheranno il palco del Robbiano. Ma
questo è il futuro, il presente è fatto di un gruppo coeso che ha raggiunto un
brillante risultato, frutto della perseveranza della società e di un allenatore
che conosce molto bene il calcio, quel Braghin che ha calcato i campi di decine
di squadre. Una squadra che è degna rappresentanza del suo allenatore, sergente
di ferro. Ma si tratta di un finto burbero come abbiamo avuto modo di vedere
nella doppia finale con il Carpi. In un anno che ha consacrato il calcio
piemontese come uno dei migliori – juve – torino – cuneo e pro vercelli, è
bello tornare indietro e ripensare al calcio che aveva fatto grande la
provincia. Almeno lasciatemelo pensare fino al prossimo fischio d’inizio.
Il Tutor: Cassano e le cassanate
A volte mi domando se sia più
stupido chi fa le domande o chi risponde, una conferenza stampa di un giocatore
famoso proprio per non essere
politically correct diventa la palestra per sfoghi verbali e per prese
di posizione nazional popolari. D’accordo sarebbe
bello che ognuno prima di parlare pensasse a quello che sta per dire, ma
i calciatori non sono proprio pagati per essere docenti della Sorbona e quindi
meravigliarsi troppo per le castronerie di Cassano e dei suoi compari fa
sorridere. L’ultima dedicata al mondo omosessuale mi sembra francamente un po’
gratuita. Credo che l'intolleranza ma anche l'eccessiva ostentazione siano due modi
diversi e sbagliati di esporre un problema. Bisogna imparare a rispettare sempre
e comunque il prossimo indipendentemente da quelle che sono i suoi gusti sotto
ogni punto di vista. E' letale l’eccesso di informazione, e come immaginare decine di
inviati di cameraman e di troupe corredate da opinionisti, che gravitano e
bivaccano ai margini di ogni manifestazione sportiva, e che devono ogni giorno
giustificare la loro presenza. Prima del mondiale del Sudafrica ho avuto la
fortuna di partecipare a questo carrozzone e quanto ne ho ricavato è proprio
questo, un enorme carrozzone mediatico fine a se stesso. Domande improbabili e
risposte altrettanto strane e da questi incontri veniva veramente fuori di
tutto persino far passare Cassano come un Tutor . E poi dicono che la scuola
italiana gode di ottima salute!
martedì 12 giugno 2012
A Ormea pace tranquillità pesca e buona cucina
A 35 km dal casello autostradale
di Ceva sulla Torino Savona in una valle chiusa a pochi km dal confine della
Francia si trova un angolo tranquillo di natura in cui l’uomo ha trovato una
sua dimensione particolare. Certo a
volte le nubi incombono minacciose, e qualche scarico di pioggia rende l’aria
frizzante e fresca. Ma poi ti guardi intorno,cammini in uno sterrato a fianco della sorgente del Tanaro ed acquisisci
una nuova dimensione di pace e di tranquillità. Tutto ciò è quanto è possibile
ammirare all Hotel Ristorante San Carlo di Ormea gestito dalla famiglia Cagna.
Una dimensione famigliare che fa dell’accoglienza una sorta di buen ritiro. E’
un paradiso per i pescatori che possono godere della compagnia di un fiume che
scorre veloce ma limpido, le chiare acque scoprono veloci, i pesci in abbondanza e in
salute e i pochi pescatori che abbiamo incontrato traggono dal fiume solo l’indispensabile,
a volte ributtando in acqua alcuni pesci, perché questo è il giusto rapporto
che deve esistere tra uomo e natura. Sono trenta le sorgenti presenti nella
Provincia Granda, una terra, quella cuneese, rispettosa della natura e ricca di
risorse naturali. E poi un salto in cucina, doveroso, ad assaggiare e lasagne di Ormea, e le trote
cucinate alle mugnaia, un modo brillante di gustare fino in fondo la giornata.
L’unico fatto negativo è la distanza, ma al di là delle esigenze televisive,
chi viene da queste parti si deve fermare, non è un obbligo, è un consiglio.
Il Ministro che dà i numeri: la Fornero torni a scuola
Aveva iniziato il suo mandato
piangendo e come aveva giustamente fatto notare il segretario della CGIL erano
lacrime di coccodrillo, e poi la polemica sull’art 18, e poi via malmenando le
partite iva e decine di altre polemiche spesso fuori luogo; l’abbiamo vista
imperversare dappertutto, dal centro dell’impiego a iniziative istituzionali e
buon ultimo un vecchio cavallo di battaglia il numero degli esodati, 65.000 per
lei più di trecentomila per la previdenza sociale. Insomma siamo ai proclami
come alle manifestazioni pubbliche un certo numero secondo gli organizzatori
molti meno per le cronache ufficiali. Sinceramente non mi appassiona la
querelle su quali siano i numeri giusti, il buon gusto imporrebbe che chi
governa, a maggior ragione se si considera tecnico e quindi persona preparata a
dare dati certi e concreti. La realtà è che questo governo oramai di tecnico ha
ben poco, rincorre la politica senza averne il consenso, e quel che è peggio
non dà risposte concrete ai bisogni della gente. La ministra Fornero
rappresenta il peggio di questo governo ed è emblematica della difficoltà che
lo stesso sta affrontando. Occorrerebbe una presa d’atto di un consenso che non
esiste e che ponesse veramente in essere una sola cosa, una riforma elettorale
che dia alla gente la possibilità di andare ad esprimere un parlamento che sia
veramente rappresentante delle istanze dei cittadini ma fatta in tempi
brevissimi, non possiamo andare avanti a sentire le preoccupazioni economiche
di borse e affini e sentire tg che proclamano sempre nuovi balzelli. Lo sviluppo si fa in altro
modo abbassando le tasse e dando nuove opportunità e poi sarebbe ora che
fossimo governati da una classe dirigente nuova e veramente preparata. La
Fornero al massimo mi ricorda vecchie prof del periodo universitario che mi
facevano penare, incomprensibili quando ti spiegavano, ma spietate nell’atto
dell’esame (spesso un terno al lotto) che pretendevano di avere tutte le
risposte in tasca e ovviamente di avere ragione. La vitta di tutti i giorni,
come mi ha insegnato l’esperienza, è ben altra cosa, gli unici contenti del
Ministro Fornero alla fine penso siano solo i suoi allievi che per qualche mese
non se la sono più trovata davanti. Coraggio ragazzi mi sa che torna !!!!!
lunedì 11 giugno 2012
Noio volevam savoir l'indiriss di Thiagò
Battete battete e alla fine vi verrà aperto questo l’incipit religioso che dimostrava che con la pazienza si ottiene tutto e sembrerebbe quindi che il nostro pilone centrale sia stato concupito dalle sirene parigine, torna a frequentare il buon Leo che lo aveva fortemente voluto a Milano. Il tifoso rossonero che è in me sta guardando il vuoto che si sta creando tra uno smoccolamento alla Mosconi e un incredulità di base. Il club più titolato al mondo cede come oramai è abituato a fare in questi ultimi anni alle esigenze di bottega o meglio dei bilanci. Potrebbe anche essere convinto qualora ci fosse un progetto di rilancio del gruppo, progetto che francamente non si vede all’orizzonte e allora ci si chiede se veramente la nostra dirigenza abbia abdicato e stiamo velocemente tornando agli albori degli anni settanta quando il nostro naturale sedimento era quello della media classifica. Per chi ha vissuto gli anni ruggenti della champions sarà un amaro boccone ma troppi indizi fanno una pista Sheva – Kakà e ora Thiago rappresentano uno stile che negli anni d’oro non sarebbe mai lontanamente successo, ma erano altri tempi, ora abbiamo Montolivo
I Ciompi a Firenze nel 1378 - un Medioevo non così lontano
C’è sempre un parallelismo legato ad eventi storici, siamo abituati a rivivere in continuazione eventi che anche se verificatisi in momenti diversi possono essere determinati dagli stessi comportamenti. Il buon Vico aveva teorizzato tali momenti e a buon vedere anche noi nel corso della nostra esistenza, a volte per incapacità manifesta, altre volte per cocciutaggine, siamo obbligati a rivivere esperienze simili. Parliamo di crisi economica sono cicliche e spesso e volentieri determinate da comportamenti simili soprattutto quando non c’è ne giustizia ne equità fiscale. Nella mia mente frullava un episodio legato ai miei trascorsi di studente di storia e tra una Tim che imperversa su stereotipi e su clichè – adesso è il turno di Marco Polo – mi sono ricordato di un periodo lontano ma in cui si sentiva la crisi. Ed ecco servito su un piatto d’argento la Rivolta degli artigiani tessili, dei Ciompi a Firenze, guarda casa sempre per motivi economici. Senza scomodare troppo la storia, anche se a volte i nostri governanti dovrebbero studiarla meglio, è opportuno ricordare che a forza di vessare le gente, senza un programma corretto di crescita e con disuguaglianze troppo marcate il rischio è che ci si ritrovi in piazza con i forconi e non è bello stare dalla parte delle punte, ma quando la gente ha fame il rischio è latente.
domenica 10 giugno 2012
ASTI VOLLEY E LE FINALI NAZIONALI A POTENZA
ASTI VOLLEY E’ una POTENZA
Nella vita, come nello sport,
sono i dettagli che fanno la differenza e in questo caso la differenza l’ha
fatta il sorteggio, incontrare nel proprio girone due tra le squadre più forti
in circolazione, ha reso difficoltoso il cammino della rappresentativa
astigiana dell’Asti volley, targato Wind
tel&fony. Il primo scontro è stato con Bassano con una squadra composta
per la gran parte dalle campionesse italiane under 16 e nonostante questo, le
ragazze terribili del Palasanquirico sono riuscite nell’impresa di andare avanti
di 2 set a zero, poi però si son fatte rimontare, cedendo il quarto set 29 a 31
e poi perdendo al tie break. Con un inizio così e un meno riposo alla mattina
successiva si è incontrato Busto Arsizio, grande forza del volley femminile, e
anche in questo caso la battaglia è stata cruenta e solo il tie break ha
piegato la resistenza delle ragazze capitanate da Margherita Mascherini. Il 3 a
zero rifilato a Trento è stato il ruggito del leone delle nostre ragazze che
hanno terminato il gironcino a pari merito con Bassano, penalizzate dalle
scontro diretto, mancando per pochissimo l’accesso alla poule finale. Le due
partite successive contro Altamura e Jesi chiuse agevolmente entrambe sul 3 a 0
hanno permesso di raggiungere il nono posto nella classifica generale tra le
migliori under 18 d’Italia, una magra soddisfazione per il talento espresso e
per la voglia di lottare del gruppo allenato da coach Rondinelli. La classe
delle ragazze dell’Asti Volley avrebbe meritato ben altro posto, ma si deve
accettare il verdetto sul campo, con la certezza che questo gruppo, come
abbiamo visto, non è inferiore a nessuno e solo la sfortuna di un sorteggio
beffardo ha impedito alle ragazze Wind
Tel&fony astigiane di arrivare al meritato posto che compete loro.
L’appuntamento è per il prossimo anno e chissà che questa volta la sorte non
sia più benevola.
Solidarietà e condivisione questi i temi della setimana a Piemonte Notizie
Una festa con i vicini
Metti un pomeriggio a Mirafiori all’aperto a scoprire cosa
fanno i tuoi vicini di casa, i loro gusti, i loro costumi e a confrontarsi con
loro in cucina, a una gara canina e a suonare la chitarra insieme. C’è molto
del passato in questa giornata di festa, quando non esisteva l’informatica, non
c’erano gli amici virtuali di facebook e la televisione non era ancora
quell’ingombrante elettrodomestico che dispensa compagnia per tutta la
giornata. La giornata scorre via piacevole, c’è spazio anche per una gara in
cucina a preparare sughi squisiti e per confrontare ricette che provengono da
mondi diversi e che saranno anche oggetto di trasmissioni televisive con Monny
B. E allora tutti sotto il tendone a pelare pomodori e melanzane e a
soffriggere prelibatezze magari sorseggiando un tè alla marocchina e
utilizzando fragranze pugliesi, perché questo è il bello di questo Melting Pot
colorato e chiassoso dei vicini di casa. Un’occasione di festa, un occasione di
confronto tutti insieme.
Novacoop dalla parte
dei bambini
Metti un fatto di cronaca odioso, rubare delle biciclette a
dei bambini, metti il pronto intervento di un azienda che ha fatto del rispetto
dell’infanzia e dell’attenzione per i bambini il suo stile. E allora ti trovi
alla consegna di questi mezzi ai bambini dell’asilo via Giulio Carlo Ignazio
dal Presidente di questa società Ernesto dalle Rive e dal Sindaco di Torino
Piero Fassino, nell’insolita veste di meccanico di queste biciclette.
Entusiasti i bambini che tornano in possesso delle loro bici e che possono così
sfrecciare nel giardino di questo asilo
Apid e la Fiera B2B
Continua il viaggio all’interno del mondo dell’imprenditoria
con la collaborazione di Apid, nel corso della fiera avevamo incontrato un
numero consistente di persone e imprenditori che scommettono sul futuro
economico dell’Italia e della loro Regione, incontrarli e parlare con loro per comprendere
futuro e speranze di un mondo che deve crescere è stato quasi un dovere. Abbiamo
così conosciuto uno spaccato dell’Italia che investe e che produce e che può
promuoversi attraverso il sostegno delle associazioni di categoria illuminate
come Apid.
Selvatika
Chiudiamo questa puntata con un viaggio nel mondo della
cultura e della fotografia, nelle sale del Museo del Territorio Biellese è
esposta fino a fine giugno una mostra interessante e molto d’impatto dedicata al
mondo degli animali. Fotografie e immagini sapientemente incanalate in un
grande percorso che permettono di fermarsi e di soffermarsi sui dettagli e sui
particolari. Un appuntamento da non perdere firmato Fondazione Cassa di
Risparmio
Passaggi televisivi: Domenica 10 giugno alle ore 19,30 su
GRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 11 giugno alle
ore 14,30 su TELECUPOLE, mercoledì 13 giugno alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e
alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 14 giugno alle ore
18,30 su TELERITMO e alle 20,45 su GRP1, venerdì 15 giugno alle ore 16,30 in
replica su Viva l’Italia Channel (Sky 879) alle 22.15 su GRP1 e alle 23,15 su
GRP3; sabato 16 giugno alle 13 su TELECITY
martedì 5 giugno 2012
Esploratori dell’ovvio e avventurieri del risaputo
In Italia si pagano troppe tasse beh devo dire che la corte dei conti mi stupisce, non per la dichiarazione ma che arrivi a tale ipotesi dopo attenti studi. L’economia del paese è ingessata, non c’è crescita, Equitalia Inps o chi per esso sono dei cani da guardia pronti a saltarti addosso alla minima effrazione, tu cerchi di costruire con il bilancino il tuo budget ma poi ti scontri con la quotidianità ( benzina e beni di prima necessità) e ti chiedi se ci siano due popolazioni in Italia, quella di coloro che vivono come la famosa gazzella e il leone, che ogni mattina si svegliano sapendo che devono correre altrimenti non arriveranno a fine giornata, e quelli che sembrano abitare su marte. A questa categoria si possono ascrivere i politici nazionali e a volte i locali, gli economisti, gli alti burocrati e i dirigenti statali. A costoro chiedere un atto di coscienza e di cominciare a vedere che la situazione non è nera ma di più e di pensare seriamente a iniziative che tengano conto dei tanti problemi di sviluppo sembrerebbe d’obbligo. Per cortesia uomini di legge e governanti date un segno che siete parte di questa società, non limitatevi a guardare e a osservare ma proponete. Un serio programma di governo legato allo sviluppo questa si che sarebbe una notizia, una bella notizia
Parigi val bene una messa
La nuova frontiera del calcio è sicuramente Parigi e la Francia, campione nazionale ma capace di raccogliere poco a livello di squadra di club eccezion fatta per il Marsiglia cui si ascrive una Champions con più di un sospetto di tarocco nel 1993. Grandi campioni individuali hanno iscritto il proprio nome in calce a mondiale ed europeo e in tutte e due i casi siamo stati noi a cedere il passo agli odiati cugini. Salvo poi vendicarci nella notte di Berlino in cui non bastarono le testate a spegnerci. Adesso cercano di sfilarci sotto il naso i nostri campioni, sembra che il Milan e l’Italia siano diventate delle succursali e dei grandi magazzini in cui svaligiare per portarsi a casa i pezzi pregiati. Certo i soldi non fanno la felicità ma in tempi di far play finanziario, vero Michel, certe squadre pur di vincere scendono a patti con la finanza o meglio con il petrodollaro. A volte però non basta circondarsi di campioni e di stregoni e così capita che il Montpellier bastoni i più blasonati parigini, come se da noi il Catania o il Palermo vincessero lo scudetto. Comico pensare che nonostante grandi acquisti Leo abbia fallito nel suo intento – un'altra volta. E quindi che fa, lascia o raddoppia? Adesso all’assalto di Thiago Silva Ibra ma spesso per vincere non basta assemblare grandi campioni occorre un programma oltre al sogno. E i nostri ? ci lasceranno, si lasceranno tentare da altre avventure. Sheva e Kakà son li a dimostrare che i vessilli non esistono più, ma la paura di un impoverimento resta e allora c’è proprio poco da essere Allegri
domenica 3 giugno 2012
La festa dei vicini è sempre più bella
Metti un pomeriggio a Mirafiori all’aperto a scoprire cosa
fanno i tuoi vicini di casa, i loro gusti, i loro costumi e a confrontarsi con
loro in cucina, a una gara canina e a suonare la chitarra insieme. C’è molto
del passato in questa giornata di festa, quando non esisteva l’informatica, non
c’erano gli amici virtuali di facebook e la televisione non era ancora
quell’ingombrante elettrodomestico che dispensa compagnia per tutta la
giornata. La bellezza di parlare e di confrontare opinioni e impressioni sulla
quotidianità, questo il bello di queste giornate, che, come ha sottolineato
l’assessore del Comune di Torino, Ilda Curti, non dovrebbero essere fini a se
stesse, ma dovrebbero aumentare la vicinanza tra i residenti. La giornata
scorre via piacevole, c’è spazio anche per una gara in cucina a preparare sughi
squisiti e per confrontare ricette che provengono da mondi diversi e che
saranno anche oggetto di trasmissioni televisive con Monny B. E allora tutti
sotto il tendone a pelare pomodori e melanzane e a soffriggere prelibatezze
magari sorseggiando un tè alla marocchina e utilizzando fragranze pugliesi,
perché questo è il bello di questo melting pot colorato e chiassoso dei vicini
di casa. Un’occasione di festa, un occasione di confronto tutti insieme
Apid dalla parte delle imprese
B2B Creare Mercato e Costruendo, organizzati da Apid
Associazione Imprenditorialità Donna, Api Torno e CDO Piemonte, sono stati due
eventi Smart proposti nell’ambito della candidatura di Torino a Smart City 2012
e che si sono tenuti nei padiglioni del Lingotto. In un mondo che corre,
le occasioni di business si devono concretizzare in pochissimo tempo, oggi le
aziende devono ottimizzare risorse, tempo e soprattutto avere occasioni rapide
di contatto per aumentare il proprio fatturato. Il lavoro svolto da Apid ha
dato i suoi frutti in una due giorni intensa in cui i partecipanti hanno tratto
il massimo della filosofia che sta alla base di iniziative legate alla B2B. La
sapiente regia dell’associazione di categoria ha permesso a più di duecento
partecipanti di allargare i propri confini e di intavolare discorsi e
trattative che in alcuni casi sfoceranno in commesse e contratti. I tavoli
maggiormente presi d’assalto erano quelli del mercato d’estero e in effetti,
proprio in quello spazio, il Made in Italy ha trovato, se ve era bisogno, delle
conferme particolari sulle capacità della nostra industria di essere attrattiva
e competitiva. Se i mercati decolleranno e se l’economia tornerà ad essere un
traino questo è ancora presto per dirlo. Tuttavia ancora una volta di più vale
la pena di soffermarsi sul ruolo delle associazioni di categoria che devono
essere propositive e dare delle opportunità. Apid in tal senso ha dato delle
risposte precise e concrete
venerdì 1 giugno 2012
Biella batte Casale e raggiunge le semifinali del'Under 19
L’ennesimo derby stagionale a livello giovanile è appannaggio
di una squadra quella di Biella molto tosta che non ha ancora perso un match e
che si avvia, vento in poppa, alle semifinali tra le migliori quattro
compagini. Una squadra che ha nell’ossatura dei Lombardi, dei Laganà, e di
Magarity un nucleo importante ma che vengono supportati anche dal resto della
squadra, un team costruito con pazienza e con sapienza da una vecchia volpe del
parquet quel torinese, Federico Danna, capace come pochi di avere una visione
del gioco e di conoscere a fondo i suoi ragazzi e di saperli spronare a rendere
il meglio, perché oggi squadre forti come Biella probabilmente non ce ne sono,
e la città lanierà potrebbe fregiarsi magari del titolo di campione d’Italia di
categoria, se non è un risultato storico questo ditelo voi. Un raggiante neo
Presidente Massimo Angelico, raggiunto al telefono subito dopo la partita,
commenta entusiasta il miracolo sportivo di Biella, non solo famosa per la sua
squadra in serie A da dodici stagioni, ma anche per quanto riesce a promuovere
a livello giovanile e allora spazio al coach, a quel duro e coriaceo
allenatore, tosto per i suoi ragazzi, ma capace di raccontare gioie e delizie,
prima di imbarcarsi per l’avventura di Udine, un avventura che si prospetta
decisamente a lieto fine, Bologna permettendo.
Lo abbiamo
incontrato appena prima della sua partenza per le finali ma le sue parole sono
quanto mai attuali e allora scopriamo con voi Federico Danna
Coach come nasce la tua passione per
il basket ?
Nasce all’oratorio, quando avevo 12/13 anni c’era solo il
campo di calcio, non ne comprendevo la ragione, ma all’oratorio Santa Rita di Torino
c’era solo il calcio, in seguito asfaltarono una parte del campo misero due
canestri e la cosa mi prese tantissimo, e qui è cominciata la mia passione per
il canestro e la palla a spicchi
Biella fin dall’inizio della
sua avventura si è affidata a Danna qual è il segreto della Pallacanestro Biella
mantenuto inalterato per anni ?
I segreti non esistono. Tante piccole cose, molto semplici,
il fatto che l’allenatore, che deve avere un ruolo molto importante a Biella si
trova bene e qui ne sono passati pochissimi, mai nessuno è stato tagliato ad
esempio, il fatto che c’è un gruppo dirigente consolidato che dà tanto, il
nucleo base ha veramente tanto affiatamento, il fatto che Biella continua ad
avere una dimensione molto umana pur nella professionalità. Da ultimo dico il
pubblico e la sua vicinanza, l’affetto che ha sempre dato, mi ricordo la prima
amichevole in B2, ben 800 spettatori mentre in altri campi di quel campionato si
contavano a malapena 50 persone al massimo, adesso abbiamo quasi 4000
spettatori di media quindi un affetto consolidato di appassionati e di tifosi,
un patrimonio ineguagliabile
Biella nel cuore quindi
ma quali i tuoi ricordi di Torino e in futuro ci può essere spazio per il
grande basket a Torino ?
Per il grande basket Torino c’è e lo ha dimostrato nel corso
delle due ultime finali di Coppa Italia, il problema di Torino è l’intermedio,
c’è grande attività giovanile, c’è fermento, c’è San Mauro c’è il Cus
torino, il problema è che il grande
pubblico non va a vedere troppo questo spettacolo, non va a vedere la
dilettantistica, vanno i soliti addetti ai lavori. A Torino abbiamo fatto 8000
spettatori per una semifinale di playoff, quindi quando c’è il traguardo, c’è l’interesse,
però ha bisogno di una storia importante. Tanto più che c’è la concorrenza
forte del calcio, con Juve e Torino oramai ai vertici dello sport più popolare gli
spazi si stanno assottigliando.
Domanda banale tu sei
tifoso di calcio e se la risposta è affermativa di chi sei tifoso ?
Non ho difficoltà a manifestarlo, Io ero tifoso della Juve
per educazione, mio padre è stato grande tifoso e lo sono tuttora, non vado
allo stadio ma tifo comunque Juve, negli ultimi anni in cui però allenavo su
Torino, anni in cui seguivo il settore giovanile mi avvicinai al grande Sergio
Vatta, padre del Grande Torino a livello giovanile, c’era ancora il Filadelfia
in piedi e alle giovanili del Torino lo conobbi per comunanza di frequentazioni
di uno psicologo dello sport che lavorava appunto per Torino e Auxilium. Sono
rimasto affascinato dall’aria che si respirava al Filadelfia, sembrava di
entrare in una cattedrale, un posto quasi sacro, Torino all’avanguardia nel
settore giovanili, sono uno dei pochi tifosi juventini rimasto forse favorevolmente
colpito dall’ambiente granata. Una realtà, come dice Gramellini, piena di
tradizioni che resta come il mito del Filadelfia, le mura non si sono più, ma
resta un sogno, una leggenda del passato, una speranza
Parlando di Torino e rapportandolo
con il passato non si può non parlare di Meo Sacchetti ?
Meo è un grandissimo, ho avuto la fortuna di aver giocato
anche con Meo tanti anni fa in una selezione regionale, fu un semplice episodio,
ma fui colpito dalla sua simpatia e umanità. Sono stato vice allenatore di una
fortissima Auxilium che raggiunse la semifinale scudetto, era un giocatore
fenomenale sia da un punto di vista tecnico, sia dal punto di vista
caratteriale. Forse non tutti lo sanno ma Meo ha cominciato ad allenare
facendomi da secondo e da assistente a Torino nell’ultimo anno mio. Adesso lo
vedo con piacere e sono felice perché se lo merita i suoi risultati sono eccezionali,
miglior allenatore dell’anno e squadra che gioca benissimo
Parliamo della tua squadra dei
giovani, qual è dei punti di forza come hai fatto a crescere questa squadra
Il discorso relativo alla squadra giovanile ha obiettivi, programmi
e idee. C ’è anche il risultato ma l’obiettivo è quello di dare un’opportunità di crescita
sportiva e umana visto che poi alla fine sono pochi quelli che realmente
diventeranno delle star. Quindi l’obiettivo è quello di farli crescere, e bene,
attraverso lo sport. Oggi l’obiettivo
non è quello di giocare in serie A , ora è quello di laurearsi con i soldi del
basket, ad esempio i miei figli riescono a pagarsi gli studi con la sana
passione per il basket e questo è una cosa bella e importante, senza incidere
sui bilanci famigliari e anche divertendosi.
Quella con Biella è
stata una stagione fantastica cosa ti ha soddisfatto maggiormente ?
E ‘ una squadra che ho allenato poco con tutti gli elementi insieme,
la cosa che mi ha colpito di più i ragazzi che non si allenavano con la prima squadra
non hanno mai mollato né provato invidia nei confronti di quelli che erano in
prima squadra mentre i Laganà e i Lombardi non hanno mai avuto un atteggiamento
da spocchiosi verso gli altri, la squadra ha funzionato indipendentemente dal
numero degli allenamenti
Quali gli avversari più pericolosi ?
Gli avversari sono tutti pericolosi, qualche anno fa c’erano
squadre impossibili da raggiungere ora ci siamo tutti. In passato c’era un
livello medio più basso, con i nati nel 89/90 siamo arrivati in semifinale, ma
è stato diverso, quella era una squadra più debole rispetto all’attuale. Oggi
non c’è nessuna squadra più forte di noi, ma ci sono tante squadre con cui
basta distrarsi un attimo e puoi perdere, Virtus Bologna e Mps Siena su tutte
ma si può perdere con chiunque. Si punta a far bene ma si punta alla vittoria,
quella finale
Chi farà strada e chi no del gruppo ?
I tre ragazzi che hanno fatto parte della prima squadra sono
quelli che hanno possibilità concreta di rimanere in prima squadra, oppure di
scendere a fare esperienza in serie A2 o all’estero e sono senza sempre dubbio i
migliori, gli altri non hanno quelle potenzialità, con chi fa parte del gruppo
del 94 avremo ancora tutto il prossimo anno per rimanere insieme e per crescere
ulteriormente
Il futuro di Danna Biella o Torino ?
Io a Torino son stato benissimo così come a Biella un po’ di
nostalgia per Torino c’è, è evidente, ma non credo che avrò delle opportunità dal
punto di vista professionale per tornare a Torino e poi credo sia più facile andare
in pensione magari nell’amata Val D’Aosta, a Champorcher, ma non so se mia moglie è contenta di questa
scelta
Che stagione sarà la prossima ?
Sarà una stagione diversa con un gruppo
juniores non così forte, mentre con la serie A cercheremo di toglierci qualche
soddisfazione.
Finisce l’intervista, non il dialogo, si cerca di scoprire al
di là dell’imminente partite dell’under il futuro di Biella, ma con personaggi
del calibro di Danna il futuro dell’Angelico è proprio in buone mani, la Val D’Aosta
è vicina a Biella ma ancora lontana nel cuore dell’allenatore torinese.
Beppe Rasolo
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