Tra un Italia che crolla dal punto di vista morfologico e con un
economia al limite della sopravvivenza viviamo con una classe politica che ha
nel ridicolo purtroppo il suo rifugio. Quando qualche mese fa assurse al trono
il tanto acclamato governo tecnico, con il suo capopolo Monti chiamato a
risollevare le italiche sorti, la critica e la gente stufe del guitto
Berlusconi espresse un sollievo smisurato, mi ricordo le migliaia di persone in
trepida attesa fuori dal Quirinale in attesa della caduta di silvio primo. Come
sempre succede la cura è stata peggiore
della malattia, l’economia non si è risollevata, le tasse sono lievitate, le
azioni per lo sviluppo mancano, il governo tecnico ha avuto bisogno di altri
tecnici in una spirale addirittura perversa. E allora che fa il nostro capo del governo ? ebbene si comporta come un
politico qualsiasi, imperversa in tv andando a destra e manca e ogni tanto
spara qualche pirlata tanto per distrarre le gente, che so dall’imu che ha
raddoppiato la precedente Ici. L’ultima in ordine di tempo è quella di abolire
il calcio, come se questa fosse la panacea di tutti i mali che attanagliano la
nostra penisola. Invece che so di punire i colpevoli, di diminuire i luoghi di
scommessa, di realizzare una campagna anti gioco e anti dipendenza dal gioco da
parte dei soggetti più deboli.
Mi chiedo quale sia la ratio di una persona che ha perso il
senso della realtà, i colpevoli laddove ci sono vanno presi, incriminati e
puniti siano questi calciatori politici o gente comune, il problema è che alla
fine è sempre e solo la gente comune a pagare. In un paese di sessanta milioni
di commissari tecnici in cui tutti vogliono intervenire sui temi del calcio
sarebbe opportuno avere politici che sappiano svolgere il loro lavoro, ma che
siano politici per cortesia che si prendano le loro responsabilità e traccino delle scelte, di
tecnici basta, non ne abbiamo più bisogno
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