Se Maradona era genio e
sregolatezza Edson Arantes do Nascimiento in arte Pelè sempre è stato soltanto
genio, pioniere di un futbal bailado che, chi viaggia negli anta, ha saputo
apprezzare tantissimo, dove l’invenzione era sempre a scapito della forza bruta
e della velocità e ti permetteva di gustare azioni, tiri e palleggi che hanno
fatto dell’arte pedatoria uno degli sport più conosciuti e amati al mondo. Al
crepuscolo di questa annata, che ha mietuto vittime illustri anche tra gli
sportivi, ultimo in ordine di tempo Sinisa Mihalovic, il Dio del calcio ha
preteso a se anche quest’icona brasiliana che è stata il messaggero del futbal.
Centinaia e migliaia i messaggi che hanno invaso la rete, ognuno con un
ricordo, un peana, un pensiero perché in fin dei conti un personaggio di questo
genere era una sorta di parente stretto, una figura insostituibile che abbiamo
accanto. Un calciatore che ha attraversato gli assi sessanta portandosi a casa
tre coppe del mondo: Svezia Cile e Messico, con l’ultima proprio soffiata all’Italia
in quella finale in cui sovrastò quella roccia di Burgnich segnando una rete che
sigillò il match a favore dei verdeoro. Di lui ricordiamo il sorriso e i mille
e più paragoni per stabilire chi fosse il più grande, non preoccupatevi vinceva
sempre lui, o quanti giocatori sono stati accostati a lui: eredi, emuli o
semplicemente capaci di imitarlo. Lui però era inimitabile come quando diventò
attore e nello stadio di Colombes a Parigi, a favore della telecamera di John
Houston, segnò persino ai nazisti in rovesciata: Vai Fernandez è Tua …… fuga
per la vittoria
pubblicata su newsbiella
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