Nella notte tra il 20 e il 21
agosto del 1911 al Louvre un fatto di cronaca sconvolse il Museo del Louvre,
venne infatti trafugato il dipinto che tutti conosciamo come la Gioconda, un
furto non di poco conto. La scomparsa venne denunciata 24 ore dopo perché spesso
i dipinti venivano portati per brevi lavori fuori dalla loro posizione
originale. I sospetti si appuntarono sul poeta Apollinaire, arrestato e poi in
seguito rilasciato ma anche su Picasso e visto il periodo storico anche la
Germania venne velatamente accusata di aver compiuto un furto di stato (in fin
dei conti l’affaire Dreyfuss non era passato da molto). La realtà era molto più
semplice tale Vincenzo Peruggia, artigiano, che aveva montato la teca in vetro
dell’opera l’aveva sottratta nottetempo, e poi tolta dall’intelaiatura se la
mise sotto un indumento prese un taxi e si volatilizzò. Di fatto soggiornando
in un hotel parigino, l’opera rimase per 28 mesi in suo possesso, in una
valigia di cartone sotto al letto. Peruggia la riportò in Italia a Luino. Nel 1913
si recò a Firenze per venderla a un antiquario fiorentino, l’avrebbe voluta
agli Uffizi, e chiese solo per le spese 500.000 lire praticamente 260 euro (direi a
buon mercato). L’antiquario capì che non si trattava di un falso e denunciò il
tutto alla polizia che rintracciò e arrestò l’uomo. Un processo che appassionò
l’opinione pubblica, il Peruggia venne dichiarato mentalmente minorato e questo
giustificò una pena esigua di sette mesi. Accorata la sua difesa voleva
restituire l’opera ai suoi legittimi proprietari gli italiani ma questo gli valse
solo qualche simpatia. Si arruolò nell’esercito fece la prima guerra mondiale e
fu catturato dagli austriaci dopo Caporetto. Finita la guerra torno in Francia
dove li morì nel 1925, non prima di aver verificato che il suo furto accelerò
il mito e la grandezza della Gioconda. Roba da farci un film perché no?
giovedì 8 dicembre 2022
Ah les Italians - il furto della Gioconda
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