lunedì 26 dicembre 2022

Il giornalista Gareth Jones e l'Holodomor


 

Nel pantheon dei giornalisti meritevoli di citazione per il loro lavoro, spesso non compreso merita una citazione Gareth Jones, gallese, che troviamo su tre eventi importanti degli anni trenta quelli che poi consegnarono all’Europa al secondo conflitto mondiale. Dapprima alla salita al potere di Adolf Hitler in Germania, fu uno dei pochi ammessi al seguito di un volo aero che condusse il Fuhrer a Francoforte e in tono profetico disse che se quel volo fosse caduto sarebbe cambiata la storia non solo della Germania ma dell’Europa. Poi entrò in Unione Sovietica e sfuggendo al controllo delle autorità fu autore di un reportage che testimoniò l’Holodomor la grande carestia indotta che sterminò milioni di ucraini, un vero e proprio genocidio. Gli articoli scritti da Jones con il proprio nome gli costarono l’ostracismo sovietico ma non furono tenuti nel dovuto conto da molte testate, compresa quella che aveva pubblicato il suo rapporto. E’ curioso come negli anni trenta molte situazioni, in germania, in russia e in molti altri paesi non vennero tenute nel dovuto conto, una maggiore accortezza avrebbe portato a meno lutti ma a un cambio deciso della storia. Jones tenta allora la via dell’Asia e va in Giappone anche qui interviste e pezzi non si contano ma viene catturato in Cina dai ribelli e finisce la sua vita colpito da tre proiettili non si capisce per mano di chi. C’è chi ipotizza che sia stata una vendetta russa, tanto in voga nell’epoca, un incidente, oppure altre motivazioni poco plausibili. Un giornalista Jones che amava fare il suo mestiere andando di persona a verificare la veridicità dei fatti, spiace che il suo rapporto sull’Ucraina non sia stato accolto dai media, la solidarietà all’Unione Sovietica era molto forte e di fatto questo influì l’opinione pubblica. Certo il tributo di sangue pagato dagli Ucraini spiega anche l’atavico odio che le due popolazioni riversano l’un l’altro, oltre 4 milioni di morti sono li a certificarlo  

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