Pubblico quanto detto oggi in Chiesa a ricordo, un modo per salutarla per un ultima volta
Un’indole buona, un carattere dolce e una manualità
incredibile che l’aveva portata all’età di dodici anni ad imparare un mestiere
che poi aveva seguito per tutta la vita.
Maglie, maglioni gilet che a distanza di 30 anni sono ancora
li patrimonio personale frutto di una incredibile capacità di costruire
manufatti a regola d’arte. E se vogliamo anche un attaccamento a una terra che
l’aveva accolta nel 1952 trasferita da quel luogo che aveva dato i natali a Virgilio
e di cui andava fiera nei suoi racconti. Una fierezza ancora di più manifestata
dal dna contadino che l’aveva generata e che ha custodito gelosamente.
Quanti racconti e quanta nostalgia di un tempo in cui
l’economia domestica delle grandi famiglie contadine crescevano e prosperavano
sfruttando al meglio i frutti della terra, quanti trucchi e quante sottigliezze
mi hai e ci hai insegnato. Il tuo sogno era quello di avere un fazzoletto di
terra in cui poterti rilassare e coltivare quelle poche cose che davano una dimensione
domestica e di focolare; e questo impegno l’abbiamo sempre portato avanti,
tranne quest’anno forse.
Mi hai insegnato la dimensione del lavoro, senza orari e
senza inceppamenti, da vera partita iva, concedetemi questa licenza poetica,
che non esistono cose impossibili ma solo tempi più lunghi di realizzazione ma che
si riesce a finire sempre il tutto
Cercherò di portare avanti i tuoi insegnamenti e di
trasmetterli mettendoci la stessa passione che mettevi tu in tutto quello che
facevi, continuando la tradizione rossonera con cui abbiamo vissuto; tra
esperienza negative, come la serie B, e successi in Champions (i festeggiamenti
in auto con Fabio Sonia e il sottoscritto), con lo stesso stupore di quando
quella volta a Milano in via Montenapoleone abbiamo incrociato Ruud Gullit con
cui abbiamo scambiato due chiacchere e gli parlavi in mantovano stretto e lui
annuiva (chissà cosa avrà inteso).
Terminerò quella serie di racconti (ne hai letta e approvata
una gran parte) che riguardano un momento importante della mia formazione e che
abbiamo vissuto insieme, avrei dovuto farlo tempo fa, ma ho preso con te,
proprio la settimana scorsa, l’impegno
di finirlo e sarà un piacere dedicarti questa fatica, un tempo perduto e
lontano ma che probabilmente abbiamo vissuto con serenità e che ora guardo con
tremenda nostalgia.
Eri una persona tranquilla e con gusti semplici Tu stessa
amavi dire che hai vissuto bene da bimba nel mantovano, da ragazza qui nel
biellese, soddisfatta come sposa e come madre e nonna lasciandomi come
testamento di buoni sentimenti di essere sempre contenti di ciò che si ha e di
guardare sempre al lato positivo delle cose che quando “as sera na porta as
svers an porton.
Insomma tutto ciò per dire che c’è sempre un domani e in
questo domani o metaverso che sia tu sarai sempre con noi.
Mi sono commossa caro Beppe, quanta bellezza mista a dolcezza e amore ho sentito tra le tue parole.. Un racconto bellissimo da cui traspare un grande amore per la tua mamma, che sono certa sia fiera di te, oggi ancora di più! Grazie per aver condiviso questi tuoi bellissimi pensieri che mi ricordano quante volte diamo per scontate le cose preziose nelle nostre ahimè troppo frenetiche vite. Ti abbraccio forte forte
RispondiEliminae io ti ringrazio ho voluto rimembrarla con quello che è successo dettagli anche infinitesimali ma molto molto importanti che danno la dimensione della leggerezza e al tempo stesso di vita
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