Ha fatto scalpore nei giorni
scorsi la polemica sollevata dal Presidente della Regione sulle spese
culturali, in questo clima di spending review, di risparmio garantito e dovuto,
di finta gestione oculata, le volontà di risparmio si concentra su quelle che
sono spese superflue e quindi cosa c’è
di meglio che tagliare due capitoli di spesa: cultura e comunicazione. Un
errore probabilmente ma anche una scelta di natura qualche politica. Noi
probabilmente in Italia paghiamo delle scelte miopi di una politica che ha
saputo inventare e sfruttare molto poco un patrimonio che il buon dio ci ha
dato. Siamo stati la culla di una civiltà, abbiamo dominato il mondo attraverso
Roma prima militarmente e poi abbiamo dominato il mondo con le arti. Solo negli
ultimi due secoli abbiamo perso un po’ del nostro potere e scelte sbagliate di
schieramento (vedi seconda guerra mondiale) ci sono costate probabilmente. Ma è
fuor di dubbio che il patrimonio culturale che abbiamo potrebbe essere la
nostra salvezza. Invece che dice e che pensa il nostro governatore; cultura come
valore di mercato da quantificare e da mercificare senza tener conto del valore
che esso può ottenere. Quel che è peggio è che appartiene a un partito che
dovrebbe valorizzare le culture locali e di nicchia e invece nulla. Faccio il
vice presidente di un istituzione culturale, non prendo un euro per tale
incarico, e anzi mi onoro di rappresentarlo a manifestazioni pubbliche,
cercando di promuovere i valori e la cultura che diffonde. L’istituzione con un
contributo risibile da parte dell’ente pubblico, promuove la conoscenza della
storia, organizza diverse manifestazioni durante l’anno pubblica articoli e
libri e tiene viva la fiamma della cultura del territorio e posso dirlo con
onore questa non è una greppia.
venerdì 31 agosto 2012
Torna Piemonte Notizie: l'urlo del Toro, Golf a Biella, Cascina Pulita e le consuete rubriche
Il Toro a Mondovì
Agosto è il mese in cui le squadre di calcio si preparano per ben figurare in serie A ma è anche il momento del contatto e del calore della tifoseria che avvicina i propri beniamini li conosce li scruta e li ama a prescindere. La squadra di calcio diventa così un icona ma anche un veicolo promozionale e quindi zone di villeggiatura di montagna ma anche di semplice relax diventano meta di pellegrinaggio e di turismo come quello del Torino a Mondovì organizzato dal Comune e dall'azienda turistica. Quello di Mondovì è stato un bagno di folla bello necessario, rinforzante e tonificante. In una piazza traboccante di delirio granata con i vessilli in cielo, la folla ha salutato uno dei club più gloriosi della serie A come ha ricordato il Sindaco Stefano Viglione. Una bella serata, una bella iniziativa magari da ripetere anche il prossimo anno, un veicolo promozionale per il territorio piemontese e per la città di Mondovì
La meglio gioventù internazionale del golf a Biella
Campionato internazionale under 16 di golf, chi dice che uno sport come il golf sia appannaggio solo ed esclusivo della maturità si sbaglia di grosso, la meglio gioventù under 16 si è riunita per il sesto anno consecutivo a Biella al golf club di Betulle di Magnano per una tre giorni all'insegna di questo sport rilassante tranquillo e in cui la concentrazione e l'attenzione devono essere sempre al massimo. Abbiamo visto all'opera gli eredi di Matteo Manassero e Edoardo Molinari, tanti bravi e tutti ben preparati, abbiamo incontrato gli organizzatori e i protagonisti.
Dove la trovi la Qualità: Qui da noi
“Anche questa settimana scopriamo insieme i prodotti delle Cooperative Agricole “Qui da Noi”. La mousse di Melone un piatto rinfrescante e tonificante anche per ricordare la bella stagione che volge al termine
Cascina pulita: un’iniziativa di solidarietà per ricordare e per aiutare chi ha bisogno
Anche se sono passate alcuni mesi dal sisma che ha colpito le province dell' Emilia Romagna, un dramma per chi ha perso tutto: ricordi, lavoro, ma soprattutto futuro, l'imperativo è non dimenticare magari ricordando iniziative come quelle di Cascina Pulita un aiuto concreto per far ripartire l’economia di un territorio che ha nell’agricoltura la sua eccellenza, uno spirito ferito quello emiliano ma mai domo.
La rubrica i Dirittti delle Donne con l’avvocato Patrizia Polliotto
Passaggi televisivi: Domenica 2 settembre alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 3 settembre alle ore 14,30 su TELECUPOLE, mercoledì 5 settembre alle ore 13,30 su VIDEONOVARA e alle ore 21 su Viva l’Italia Channel Canale SKY 879; giovedì 6 settembre alle ore18,30 su TELERITMO e alle 20,45 su GRP1, venerdì 7 settembre alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel (Sky 879) alle 22.15 su GRP1 e alle 23,15 suGRP3; sabato 8 settembre alle 13 su TELECITY
giovedì 30 agosto 2012
Sberbatov
La comica dell’anno, il
trasferimento negato, il giro d’Italia senza sosta, il triplo giochista,
insomma in una parola sola un ipocrita. In principio fu la moglie di Zidane,
vogliosa di abbandonare Torino, città fredda e indisponente meglio la solare
Madrid. Ora alla triste Torino si preferisce uno dei quartieri meno nobili di
Londra, Fulham, magari sarà per colpa delle Olimpiadi. Quello che emerge però è
un quadro a tinte fosche, dirigenti nobili di società italiane che si fanno i
dispettucci come nemmeno nelle periferie estreme di grandi città le bande di
teppisti cercano di occupare un territorio. E la cosa che fa ancora più
sorridere è che la lotta sia divampata per quello che un tempo fu un campione
di seconda fascia. Che l’Italia non sia più un paese per campioni lo abbiamo
capito quest’estate con tutte le partenze dei grandi giocatori e i mancati
arrivi. E questo atto tragico non è che l’ennesimo esempio del tramonto di un
nostro calcio e non credo che l’acquisto
dell’attaccante del Sunderland Bendter sia il giusto toccasana per una squadra
che magari dominerà in Italia ma che forse in Europa non andrà molto lontana.
Che sia la strada giusta quella di ricostruire dal basso ? Forse il Milan è
sulla strada giusta Bojan chi non lo crede
Scremmage Angelico
Con lo scremmage di oggi contro Milano la stagione
dell’Angelico Pallacanestro Biella entra nel vivo, l’attesa da parte del pubblico e della Curva Barlera per vedere come
opereranno i propri beniamini è grande. La squadra ha lavorato in altura per
affinare la preparazione e sugli schemi, Cancellieri si augura una partenza
forte come quella della passata stagione in cui a fronte di un brillante
precampionato e di una prima parte della stagione forte la squadra potette poi
godere in tranquillità di quanto maturato nella prima parte della stagione.
Intanto sul fronte del mercato qualche piccolo cambio partito qualche settimana
fa Lombardi verso Brescia e con da chiarire le posizioni di Magarity (si parla
di un ipotesi di prestito all’estero) e di Laganà (destinato probabilmente a
qualche prestito per maturare esperienza e qualità peraltro già eccelse) si è
aggregato al gruppo una vecchia conoscenza come Gino Cuccarolo, reduce
dall’esperienza di Treviso. Con le sue enorme leve potrebbe rappresentare quel
ricambio in più in grado di dare esperienza e qualità e magari far rifiatare
qualche americano durante la stagione. Questi giorni di prova dovrebbero dar
modo a Cancellieri di valutarne appieno qualità e capacità. In chiusura e in
appendice di questo articolo non si può non parlare della storia di Biella,
dell’allenatore in panchina, del compagni di spogliatoio Minessi. Se Biella è
stata traghettata in serie A è stato merito suo e nel crepuscolo fisico della
sua esperienza cestistica ha dato quella grinta e quella carica necessaria a
infiammare il Palazzetto e la Curva per la passione che ha sempre messo. Di lui
vogliamo ricordare la partita contro Cantù in casa e quella contro Caserta, due
belle serate di sport, due magnifiche interpretazioni, le ultime con quella
casacca, capaci di dare fiato e voce
alla curva ma anche ai tifosi semplici e alla platea di giornalisti (lo ammetto
al canestro contro Cantù mi sono emozionato e alzato come il peggiore degli
ultras) perché il basket è passione e quello di Minessi è stato un vero e
proprio atto di amore: per Biella, per l’Angelico per i suoi tifosi. Ciao Mine
ci mancherai.
martedì 28 agosto 2012
Son contento di essere qui
La banale frase frutto di chissà quali elucubrazioni mentali nella testa di procuratori, di giornalisti, opinionisti vari risuona nelle assolute giornate di agosto, tra un caronte esplosivo e una beatrice che inzuppa. Si comprende certo che il giocatore non pronunci a memoria una strofa di Dante ma almeno un po’ di originalità, almeno Mou esordi dandosi del pirla, mentre il buon Ibra brandendo il microfono pronunciò quel Ehiii ascolta. Altri momenti, in tempi di spending review si risparmia anche sulla capacità di dialogare. Il 31 agosto si avvicina e il mercato fin qui asfittico si movimenta tra il giovane Henry, speriamo si avvicini al modello, l’ipotesi Bendtner e la promessa Bojan, si allontana forse il ritorno per kaka tutta colpa del fisco, forse lo stesso che ha allontanato il tifoso rossonero dallo stadio, più che il mercato questo periodo di crisi in cui devi fare i conti in tasca con il tran tran quotidiano certe spese non te le puoi più permettere e se il Dio pallone è in crisi figuriamoci l’operaio
5 settembre all'Università L'Asti Volley si presenta alla Città e al Territorio
Presentazione Asti Volley – Asti 5 settembre 2012 ore 19,15
La prossima settimana Asti Volley presenta alla Sua città e al Suo territorio la Nuova Stagione, un appuntamento importante che riveste quest’anno un significato ancora maggiore per una sorta di rinnovamento nei contenuti e nel messaggio che la società vuole proporre.
La scelta della partenza non è stata fatta a caso: l’Università, luogo di studio ma anche di preparazione, è un fiore all’occhiello del territorio astigiano, un sorta di eccellenza professionale come la proposta del Volley Femminile ad Asti da sei anni ai vertici di un campionato importante come quello della B1 e dei campionati nazionali giovanili. Serietà programmazione e obiettivi sono questi i temi che si intendono portare avanti nelle prossime stagioni e che potrebbero dare degli stimoli di crescita per l’intero territorio. Nell’incontro ci sarà spazio per la presentazione del rapporto di collaborazione tra Asti Volley e Università – Consorzio Asti Studi Superiori (SUISM – Master in Sviluppo Locale) delle nuove tecniche di allenamento, dell’importanza dell’aspetto nutrizionale oltre che naturalmente della presentazione delle atlete stesse: dal Capitano Enrica Borgna alle ragazze riconfermate e ai nuovi tasselli della squadra chiamata a una stagione importante. A chiusura della serata, a suggello di questo rapporto importante con il territorio, il buffet organizzato da Albergo Etico.
Asti Volley non è solo passione ma anche un progetto di sviluppo e di promozione. Ti aspettiamo
Il Presidente Pino Mazzarisi
Il Direttore Generale Giampaolo Luisi
Il Direttore Sportivo Claudio Bianchi
Resp. Marketing e Comunicazione Beppe Rasolo
domenica 26 agosto 2012
che bruciore di stomaco per fortuna c'è il Maalox
Diciamolo era nell’aria, maltrattata dallo spending review e
da un atteggiamento più legato allo status quo che non a costruire era
francamente difficile pensare di avere una buona squadra in grado di
impensierire molte blasonate squadre, ne è venuta fuori una partita mefitica,
un primo tempo inguardabile e un secondo più brillante ma in cui l’unica
sortita della squadra ospite ha prodotto il disastro. Uomini fuori posizione,
giocatori spaesati, incapacità di dare profondità e soprattutto velocità ed
eccoci qui a raccontare di una falsa partenza. C’è poi un aspetto strano e
particolare per tutta la partita siamo stati bombardati da una pubblicità gialla
con la scritta maalox, pronto quindi per un bruciore di stomaco. Ma i prodromi
si erano già visti a New York al Berlusconi e ora a Milano. Sarà un calvario, un
annata storta e disgraziata, la speranza è che passi in fretta e che si
costruisca qualcosa per il futuro senza dover asepttare troppo. Scordiamoci
belle partite e sonanti vittorie e cerchiamo di portare a casa nel più breve
tempo possibile un buon bottino di punti, in champions speriamo solo di non
fare figuracce e di essere inseriti in un girone forte in modo da non avere
alibi. Rimane solo una soddisfazione il PSG è al terzo pareggio di fila in
campionato Allez Bordeaux.
sabato 25 agosto 2012
Bollicine tassate
Ci mancava la tassa sulla coca
cola, dopo quella presunta sugli animali domestici, le pirlate quando ci sono
di mezzo i tecnici sono all’ordine del giorno, bilanci che non funzionano, la
colpa è delle tasse, non c’è sviluppo e allora via a pensare a nuove gabelle
che possano finanziare la stupidità dei nostri governanti. L’ultima odierna è
quella di tassare le bevande gassate. La guardia di finanza penetrerà in casa a
controllare quante bibite la tua famiglia consuma, ma se la coca cola è o sarà
la bevanda dei poveri, red bull sarà considerata di lusso, la gassosa vuoi
anche per quel nome è assolutamente fuori legge. Mi immagino le prossime
proposte tasseranno quante volte fai la doccia, vorranno sapere quanti rotoli
di carta utilizzi in bagno e di
conseguenza multarti senza ritegno. Ancora una volta di più sale un urlo
liberatorio andate al diavolo, ma in fretta per cortesia
Un po' di cuore non guasterebbe
Niente da fare campionato nuovo
ma vecchi sistemi a Venaria va in onda lo scippo formato cinque, per dare i
goal alla juve on bastavano tre arbitri abbiamo quasi raddoppiato, adesso i
soloni di torino, ops di Venaria, ci diranno che la juve ha dominato e che il
risultato è giusto, molto meno sommessamente un rigore regalato con un uomo in
fuorigioco e un pallone che non è entrato ma che l’arbitro che era li a due
metri ha valutato dentro. Di tecnologia non si parla naturalmente bastava un
nanosecondo in tv per vedere che non era entrata ma tant’è. In italia puoi far
strada ma poi in europa paghi dazio vedremo quale sarà il calvario di questa
squadra che hanno rifiutato un po’ tutti da van persie in giù. Sabato invece di
passione per Galliani & C. pensavo
che Cassano potesse far danni all’Inter, ma non a noi e invece giù a sparare
contro Allegri, minkia santa, ma per il coach non deve essere stato male lo
scorso anno aveva nemici dappertutto, fuori e dentro. Se ti ritrovi una squadra
che ti rema conto forse abbiamo fatto fin troppo tenendo il campionato aperto
fino alla fine. E uno non lo considerava e all’altro non gli mandava l’sms, e l’aria
negli spogliatoi era mefitica, i waffa sul campo erano sempre dietro l’angolo .
Insomma ci sarebbe voluto un mental coach come oramai è in voga; mi fa solo un
po’ sorridere che quando vanno via pensano sempre tutti noi, ma se si stava
così male perché poi torni sempre con il pensiero a Milanello ??
venerdì 24 agosto 2012
L'urlo di Conte terrorizza l'Occidente
Nel campionato che sta per nascere in un aura di mediocrità rispetto a più blasonate competizioni europee fa ancora più scalpore la mediacità, direi a questo punto stra-cercata, di un sistema calcistico corrotto ma anche di bassissimo profilo. Stiamo parlando di partite di serie B, in cui spesso e volentieri non c’è alle spalle un sistema tale di altissimo profilo, ma storie, spesso millantate, di combine o presunte tali. Il protagonista, perché di fatto lo è diventato, visto anche il ruolo che riveste, prima cerca la ribalta, poi, forse anche mal consigliato dai suoi legali, patteggia una pena ridicola anche per l’esposizione che ha. Riceve una pena non esagerata ma che infanga. Poi cambia la strategia difensiva, cambia il legale, poi viene stralciata una posizione. Poi ci si perde in una logica politica di annunci e dulcis in fundo si grida al complotto, annuncio molto in voga contro qualsiasi grado di giudizio in Italia. Tormentone che non appassiona ma con cui ci troveremo a convivere. Il concetto che sta alla base di questo processo farsa deve rimanere uno e solo soltanto, hai fatto un illecito: paghi; non lo hai fatto ti difendi fino alla morte, mezzi e mezzucci italici non convincono e soprattutto riformate la giustizia, magari con un ricambio di giudici e di leggi, ma l’Italia non è purtroppo un paese per rottamatori in qualsiasi settore ( Carraro invischiato in Calciopoli 2006 era a Londra a premiare atleti !!!!)
giovedì 23 agosto 2012
Asti Volley:parte la nuova stagione
Roster B1
Coach: Vincenzo Rondinelli
Squadra B1 Terry Bernabè 1993 Palleggiatrice, Antonella Paternoster 1997 Palleggiatrice, Alice Piolanti 1987 Centrale, Cristina Vinciarelli 1980 Centrale, Giulia Dal Maso 1995 Centrale, Isabella Burlot 1995 Centrale, Asia Cogliandro Asia 1996 Centrale, Enrica Borgna 1986 Schiacciatrice, Sara Cortelazzo 1993 Schiacciatrice, Camilla Dametto 1994 Schiacciatrice, Lara Farina 1995 Schiacciatrice, Greta Marcolina 1992 Schiacciatrice, Serena Tosi 1995 Schiacciatrice, Francesca Trevisan 1995 Schiacciatrice, Linda Barbieri 1993 Libero, Lucia Morra 1997 Libero
mercoledì 22 agosto 2012
Mercenari 2: fuga dall'ospizio degli esodati
Volevo andare al cinema a vedere l’ultima Batman, i primi due di Nolan li ho apprezzati per capacità di narrazione, di tempi di scena, di inquadrature e con una musica in grado di dare i ritmi. Prima nazionale del film ma mancata per via del fatto che tutti volevano andare in quella sala e vedere un film dalla seconda fila non è entusiasmante. Per cui ci ritorna più avanti. Ma dato che sei li che fai, ti fiondi in un'altra sala e qui la scelta era obbligata: mercenari due, da ridere per non piangere. Un plotone di vecchie glorie del cinema da gran combattimento c’erano tutti, da chuck norris, probabilmente ancora rincoglionito dai pugni di bruce lee, per passare a sly imbolsito ma sempre affascinante nel masticare le due solite battute, al redivivo Scharwzenegger, a Bruce Willis per finire a dolph ti spiezzo in due lundgreen. Sceneggiatura da due pagine al massimo e spiegamento di armi che sembrava avessero saccheggiato un museo: Ak 47 – Rpg per finire con un bombardiere Caproni della prima guerra mondiale. Per carità non noioso ma improbabile, vecchietti di sessanta e oltre che meriterebbero riposo ma non possono, la riforma Fornero non lo consente.
Cui prodest: il Pazzo o il Matto ??
“A chi giova” era l’arringa di un giovane Cicerone nelle sue grandi capacità oratorie, senza scomodare il Palazzi del tempo che fu, la domanda se la stanno ponendo tutti. Dopo i buoni rapporti di inizio secolo, quando in Via Turati arrivarono nell’ordine il giovane Pirlo e il maturo Seedorf in cambio della meteora Guly e dello scavezzacollo Fotografato a più riprese da Corona, gli scambi sono sempre stati a rischio. Brucia ancora la scarsa vena di Adamantino Mancini e di altre meteore. Ci siamo solo in po’ ripresi lo scorso anno con Sulley, ora nel marasma questo scambio degli ex gemelli del goal doriano. Risuonano ancora le parole di Fantantonio in conferenza stampa di presentazione a Milanello: se fallisco al Milan sono da manicomio sarà l’ultima squadra (..) , quando è vacuo il mondo del calcio e le sue facili promesse. Il Milan è la squadra in cui ho sempre sognato di giocare (..), parole e musiche di Slatan. Le bandiere non ci sono più, l’ultima sarà forse Ambrosini, è tempo di denari, di risparmi e di ristrettezze. E allora godiamoci il Pazzo, l’elogio della Pazzia di Erasmo da Rotterdam, sotto la curva sud saprà regalarci altre perle. E’ un attacco non atomico, non potente ma con quattro furetti che devono giocare in grande velocità, quindi in teoria dovremmo essere velocissimi per segnare, e se il reparto davanti non viene servito in velocità allora rischiamo di non risolvere le partite. Le prime risposte già domenica e per giunta contro una Samp che ha appena battuto il Barcellona al trofeo Gamper, allegri ci servirà tanta fortuna.
lunedì 20 agosto 2012
la fuga dei cervelli !!!
Continua la diaspora da Milanello dopo che la vecchia guardia ha cambiato aria, dopo che i top player se ne sono andati in altri teatri – a proposito anche stasera il Psg non ha vinto e devo dire che francamente la cosa non mi dispiace - adesso è il turno di Fantantonio. Esigenze di bilancio prima, di ringiovanimento poi, hanno consegnato al mister non una rosa, ma un gruppo di giocatori arrivati in prestito, a parametro zero e a giovani provenienti dal settore giovanile. Così però non fai una squadra, tuttalpiù certifichi una presenza arrivi al settimo e all’ottavo posto. Un po’ quello che si è visto al Trofeo Berlusconi, tanta buona volontà ma gli avversari quando hanno voluto hanno affondato e vinto senza neppure troppo maramaldeggiare. La faccia del Presidente in tribuna non era delle più raggianti. Certo è che si impone una scatto in avanti, ora ultima tegola del passato, Cassano, impaurito dalla politica societaria ha chiesto di essere ceduto e così un altro tassello di fantasia va a far divertire un altro pubblico. La preoccupazione c’è, inutile nasconderlo, ma per sapere quale sarà il nostro futuro prossimo non bisognerà aspettare poi molto. Dieci giorni passano in fretta, così poi sapremo se il nostro progetto di rinascita durerà due, tre anni o più. Sempre meno Allegri purtroppo.
sabato 18 agosto 2012
La guerra dei poveri
Siamo in
guerra ci ammonisce il nostro presidente del Consiglio, una guerra civile
verrebbe da dire visto che il nemico è interno, un sacco di gente che non paga
le tasse, si parla di sommerso, di 15 milioni di evasione, le categorie che
evadono son sempre quelle, i professionisti , di ogni settore ordine e grado. Se i dati sono
certi dovrebbe essere facile colpire il delinquente, invece i dati come al
solito previsionali hanno una certezza che poi svanisce sotto il profilo delle
verifiche. L’unica certezza è che i servizi costano sempre di più, e la qualità
degli stessi sta andando a rotoli. Mi domando se mai la classe dirigente di
questo paese sa di cosa sta parlando. Se non diminuisci la ganascia fiscale non
aumentano i consumi se non dai delle opportunità a guadagnare saranno sempre e
solo gli stessi. La benzina, aumenta i pedaggi sono alle stelle, la gente non
va in vacanza o se lo fa è modello mordi e fuggi. C’è un dato incontrovertibile
che dovrebbe far pensare se tu guardi i tabelloni pubblicitari in qualunque
città ti trovi li vedi desolatamente vuoti, se le aziende non investono in
comunicazione e promozione, il rischio recessione è quanto mai latente. C’è una
distanza sempre più ampia tra servizio pubblico ed enti pubblici ed economia
reale quando si cercherà di guardare in modo coerente a un progetto di sviluppo
?? Ci vuole poco, un impegno preciso dai nostri governanti, controllo corretto
e reale ma senza eclatanti proclami e poi azione ma non verso le banche e a
sostegno della finanza che non concede crediti ma verso il paese reale. Solo
così si recupera credibilità
venerdì 17 agosto 2012
Il caldo tifo del Toro a Piemonte Notizie grazie all'Atl del Cuneese
Il tifo si sa non conosce
ostacoli, puoi andare a vedere una partita soffrendo il freddo così come il
caldo, ti fai centinaia di chilometri per applaudire i tuoi idoli, rimani in
attesa per ore, cerchi di conquistare i posti migliori allo stadio, nonostante
le mille e più telecamere ti garantiscano una visibilità migliore a casa. Ma il
tifo è tutto questo, sacrificio e duri sforzi per vedere anche solo per un
minuto, coloro che ti danno gioia e che ti fanno parlare per tutta la settimana
e per tutto l’anno. L’amore per i propri colori è questo. Certo ci sono
tifoserie più calde e altre più freddine, ma i tifosi del Torino sono
particolari, nel proprio DNA hanno la sofferenza, ma anche l’appartenenza a un
colore e a un calore che è particolare. A ferragosto la squadra del Torino si è
concessa ai propri beniamini piemontesi in due località: Verbania e Mondovì. Un
ritorno alla origini forse, un introspezione nella provincia profonda, quella
da cui trae linfa vitale, ma un bagno di folla necessario, rinforzante e
tonificante. In una piazza traboccante di delirio granata con i vessilli in
cielo, la folla ha salutato il ritorno in serie A di uno dei club più gloriosi.
I nomi, al di là di Alessandro Bianchi forse, non sono quelli roboanti dei top
player, ma il Toro è questo, squadra compatta capace di lottare e di non
mollare mai e in un Italia alle prese con difficoltà economiche e problemi di
identità, il messaggio di una squadra operaia come quella del Torino e del suo
popolo è forse quanto di meglio ci si possa augurare. Dalla Granda con sapiente
maestria la squadra è diventata un veicolo promozionale, ottima l’intuizione
delle istituzioni locali dal Comune di Mondovì all’Azienda Turistica del
Cuneese per una settimana di passione, passione granata
giovedì 16 agosto 2012
La dignità nel calcio esiste ?
Nell’anno Olimpico in cui l’importante
è partecipare, in cui si dovrebbe vincere in maniera lineare e pulita, in cui
un avversario ancorché odioso va rispettato e combattuto sul campo ma onorato
alla fine della pugna, il calcio non perde occasione per stabilire dei primati.
Messo in archivio uno scudetto contestato e discusso più fuori dal campo che
sul rettangolo di gioco. Ecco i prodromi della nuova stagione che non mancano
di saltare fuori già al mese di agosto.
La supercoppa pechinese né è stato un
fulgido esempio, sia sul campo, dove si è visto di tutto, sia fuori,
dove non si sono rispettate le più elementari regole del savoir faire. Ora tra
punzecchiature varie si prosegue, un allenatore provoca invocando farmacie
combine e sospetti e la risposta non tarda a venire sulle vittorie mai
raggiunte da tale allenatore. Nemmeno più nelle conventicole dei bar di
periferie sono così permalosi, ma perché non farsi una grassa risata sfottersi
magari ma finirla in breve. Un calcio così non giocato ma provocato non stuferà
alla fine ?? Io vorrei vedere una bella partita di calcio, di sport, giocata bene
con far play. Alla fine quando poi vinci, come è capitato al Barcellona di
Messi, al Milan di Sacchi e al Brasile di Ronaldo e Ronaldinho c’è un gusto
piacevole nel godersi la vittoria, quando invece ti incancrenisci, che piacere
può esserci. Invece in Italia il gusto è
solo quello di vincere non per godersi la vittoria, ma per sfottere l’avversario.
Al di là della tecnologia perché non imparare da altri sport di squadra come
basket e volley, non solo per l’uso della tecnologia, ma anche per i comportamenti,
forse anche in questo caso il pubblico tornerebbe più volentieri a calcare i
gradoni di uno stadio
martedì 14 agosto 2012
In difesa della Valsessera
In una lunga intervista apparsa
sul giornale La Repubblica oggi il presidente della Regione, Roberto Cota, rispolvera
il piano di tutela delle acque che prevede cinque nuovi invasi e tra questi
indica prioritariamente quello della valle Sessera, il presidente padano riconosce il pregio
naturalistico della zona che ci riguarda, ma la diga deve essere fatta, la bolla come un ampliamento di un invaso della
zona che dovrebbe a regime contenere 12 milioni di metri cubi d’acqua (sic !) a
vantaggio di chi ?? di tutti noi ??. In piena salsa federalista mancando i soldi
per realizzarlo chi interviene ?? ma il cittadino naturalmente, con un aumento “impercettibile” (dice lui) delle tariffe dell’acqua e con
finanziamenti privati (chi ?? come ??). Insomma nella quiete ferragostana in cui ci si dovrebbe rilassare viene fuori
la vera natura delle proposte politiche organizzative di questa regione. E’ dunque
questo il rilancio della nostra zona e della nostra economia ? E’ il nostro
Presidente della Provincia che dice? tutelerà gli interessi della Provincia o
la abbandonerà per un più comodo scranno ? Tutte domande a cui vorremmo avere
naturalmente delle risposte. Noi da sempre siamo contro questo scellerato uso e
scempio del territorio
Giuseppe Rasolo e Stefano La
Malfa
lunedì 13 agosto 2012
Media day Angelico la parola ai protagonisti (esclusiva www.basketinside.com)
Giornata
d’agosto, tempo di riposo e di ferie eppure sono accorsi in 400 a vedere dal
vivo i propri beniamini di fatto quasi riempiendo la Curva Barlera. L’amore dei
tifosi non conosce né soste né ferie, hanno atteso con pazienza i primi
palleggi e i primi canestri dei propri beniamini in particolare del gruppo
americano vera spina dorsale di Biella targata 2012/2013
La
prima voce che sentiamo è quella di Tommaso
Raspino un gradito ritorno a Biella dopo le parentesi di Trieste e
Omegna (..) ringrazio la dirigenza di Biella che ha creduto in me con questo
progetto triennale che mi consentirà di diventare un giocatore di serie A,
realizzare questo sogno a Biella è ancora più bello, Biella rappresenta un
isola felice del basket italiana (,,) la
nostra è una squadra giovane in grado di correre con giocatori che svarieranno
in differenti ruoli. Con l’esperienza di Teo e Goran saremo una gran bella
squadra
E’
poi il turno della guardia Moore che
motiva la sua scelta come un opportunità, da Biella sono partiti diversi
giocatori uno su tutti Sefolosha che ha sfondato nell’NBA (..) voglio fare un ottima annata per poi
presentarmi forte di una buona stagione nell’NBA. Ha ancora negli occhi la
partita della finale delle Olimpiadi in cui magari tra quattro anni potrebbe
essere lui uno dei protagonisti così almeno si augura (..) partita di gran livello giocata uno contro uno. Il mio modello Karl
Lowly degli Houston Rockets
L’ala
Brackins è quella più tranquilla lui
Biella la conosce gliel’ha consigliata il suo grande amico Jacob Pullen (..) non so se sostituirò Pullen nel cuore dei
tifosi biellesi giochiamo in ruoli differenti ma posso garantire il massimo
impegno, pratico un ottima difesa ma so difendermi bene anche in attacco sono
un giocatore duttile. Ai tifosi dico che sono molto carico e dovremo essere
pronti insieme
Tra
un sorriso e l’altro notiamo il centro
Mavunga che con una media di sedici rimbalzi a partita al college rende l’idea
di un pericolo cliente per tutti gli attaccanti avversari (..) conosco già Biella so che è il posto ideale
per giocare per divertirsi sul campo e per far divertire i tifosi, cercherò di
portare più in alto possibile la squadra
(..) alla domanda sui cori che già preparano i tifosi (siam venuti fin qua per vedere Mavunga segnà)
il suo sorriso naturale si allarga e pregusta già le torcide del campionato.
Nice to meet you è la sua risposta noi non possiamo
che rispondere Me too. Benvenuto Mavunga con te sarà forse più facile
dimenticare Aubrey Coleman
Al Forum la prima di Mavunga
Talento e simpatia grande che ne farà uno degli idoli della Curva Barlera della prossima stagione, nel media day odierno abbiamo incontrato i nuovi giocatori ma Mavunga ha dimostrato già un empatia incredibile. In questo scatto di Stefano Ceretti le prime magie. Più tardi l'intervista
Ricomincia la stagione della Pallacanestro Biella: i buoni propositi di Cancellieri
E’ un Cancellieri rilassato e sorridente quello che si presenta all’incontro con i giornalisti al Lauretana Forum, alla parata dei nuovi giocatori, gli americani, che saranno l’ossatura di questa squadra destinata a rinverdire i fasti di altri illustri presenze del passato. Un Cancellieri giocoso che suggerisce le risposte a un divertito Robinson e a un esplosivo Mavunga, quello che diventerà con ogni probabilità il nuovo idolo della curva Barlera. Seduti al posto dei giornalisti i giocatori rispondono al fuoco di fila delle domande di rito da prima giornata di scuola, ma il più a suo agio è proprio lui, alla terza stagione consecutiva a Biella racconta la sua estate e le aspettative per la nuova stagione
Allora coach come hai passato l’estate ?
Siamo stati al lavoro fin da fine giugno, l’ho passata rimuginando su quali potessero essere le soluzioni migliori per la nostra squadra, un estate in compagnia di Marco Atripaldi, è stato un processo lungo ma abbiamo raggiunto dei buoni risultati con il budget messo a disposizione della società
Vacanze studio quindi ?
Mi piace il termine vacanza studio come quando si andava in Inghilterra al college d’estate, ed in effetti è stato proprio così, c’è una componente anche di divertimento, conosci i giocatori, conosci posti nuovi …
Al di là dei nomi che cosa avete cercato e trovato nei giocatori ingaggiati ?
Abbiamo cercato di trovare giocatori con qualità che potessero fare gioco con le nostre due pedine fisse Linos e Matteo con cui eravamo sicuri di ripartire, negli esterni abbiamo cercato versatilità e capacità di scoring, con l’opportunità di utilizzare poi anche linos come playmaker aggiunto. Mentre nei lunghi versatilità anche per provare a essere imprevedibili e dare soluzioni differenti in attacco?
Che Campionato sarà quest’anno ?
Si presenta come al solito con gli stessi problemi, competitività e grinta, a parte le prime cinque squadre che faranno campionato a parte le altre undici saranno tutte sullo stesso livello il verdetto come al solito a maggio ….
Come giocherà l’Angelico ?
Tutti i giocatori in campo dovranno occupare tutte le posizioni uomini intercambiabili per realizzare una pallacanestro nel senso più ampio del termine
Quest’anno notiamo una squadra più lunga, quindi ci si attrezza per un campionato più tranquillo ?
E’ una precisa volontà una squadra più lunga per avere l’opportunità durante l’anno di ovviare a determinati problemi (Crysikopoulos ndr), per evitare ancora di tornare poi sul mercato durante l’anno, è molto meglio avere e allenare un gruppo più ampio
Mavunga rispecchia i canoni dell’idolo da curva
Ha la faccia da simpatico e lo è, è sicuramente quello più estroverso, anche se i nostri tifosi troveranno e tireranno il meglio da parte di tutta la squadra
Obiettivo quindi ?
L’obiettivo quest’anno non me lo porrei, vorrei fare un passo alla volta, verrà fuori strada facendo la squadra deve conoscersi e poi potremmo anche stabilire il nostro percorso e la destinazione finale.
E’ un Cancellieri che si alza dalla sedia per dirigere il primo allenamento che ha voglia di provare i suoi nuovi ragazzi dopo aver fatto il pieno di musica indie e qualche concerto rock per rilassarsi e che è si ritagliato persino una lettura impegnata come quella di Jonathan dee I privilegiati, ma ora sotto con la palla a spicchi
sabato 11 agosto 2012
I have a dream ... waiting for guardiola
In un sabato scoppiettante di
sport, l’ultimo di queste olimpiadi 2012, è tutto uno zapping di informazioni
sportive e di grandi emozioni, dai ghepardi giamaicani (a quando gli autovelox
in pista ?) alle fatiche dei grandi lottatori italiani in tutte le discipline,
ai moderni superman del pentathlon e perché no al calcio si passa dai soliti
noti, il ritorno della banda bassotti italiana, i trenta sul campo diventati
improvvisamente sedici squadra e arbitri compresi, scandalosa la gestione della
partita da parte della quinterna arbitrale e solita gaffe della federazione che
oramai ha una credibilità pari a zero. Dai patteggiamenti alle tre stelle, per
finire al mancato ingresso in campo per le premiazioni finali della Supercoppa,
nessuno rispetta la Federazione in balia della paturnie dei Presidenti di
calcio. Poi sempre nello zapping globale scopri che il Brasile dei miliardari
pelotari perde con merito contro i messicani, e in serata il PSG dei mega
acquisti riesce a strappare in casa propria un punto al modestissimo Lorient,
quindi un minimo di giustizia, Pechino a parte esiste. Ma per chi si diletta
dei colori rossoneri la notizia che fa più presa è il presunto acquisto di una casa
vicino a Como di Guardiola. Comincia sempre più a prendere corpo un ipotesi
affascinante la costruzione di un Barca Milan, altro che top player e quindi
Allegri.
giovedì 9 agosto 2012
Schwazer: elegia della sconfitta
La tragedia greca in salsa italica ha tempestato le pagine dei social network, dei siti e della tranquilla vita comune, la battute sull’ovetto kinder si sono sprecate e un campione che dovrebbe essere freddo come un ghiacciolo, vuoi anche per le sue origini, si è sciolto come neve al sole. Tutto ciò facendo intravedere la tristezza e la povertà di un anima, non candida certo, ma distrutta da un virus, quella di dover dimostrare a tutti la sua perfezione: bello e vincente. In questa storia tutti hanno sbagliato, prima di tutti una federazione, sempre in prima linea quando ci sono da raccogliere allori, ma incapace, forse, di aiutare i propri affiliati nel momento del bisogno. Toccante l’autocensura del padre dell’atleta che ha perso di vista il bene più prezioso, la salute del figlio. Ma allora una domanda dobbiamo porcela tutti. Perché non si affronta la vita con più serenità, perché non si accettano i propri limiti, perché gli organi di informazione non celebrano meglio gli sconfitti (che sconfitta può esserci arrivare quarto al mondo ???) e infondono parole di speranza che in fondo la vita deve essere vissuta prima di tutto in pace con se stessi, che non tutti possiamo arrivare al primo posto, ma si può sopravvivere vivendo dignitosamente anche solo partecipando. Si viene ricordati solo se si vince ? si ottengono favori e onori solo tagliando il traguardo al primo posto ? Il proclama della federazione per un evento che dovrebbe essere vissuto come onore alla partecipazione era quante medaglie vinceremo !!!!. Quanto di più sbagliato. La vittoria uno dovrebbe trovarla dentro di sé, vivendo in pace coltivando le proprie passioni e le proprie idee. Certo utopia forse in questa società che fa dell’immagine sparata la propria icona, ma abbiamo il dovere di insegnare alle giovani generazioni l’onestà di riconoscere sempre i propri limiti e di vivere in serenità soprattutto sotto i riflettori. E ora la Federazione aiuti il suo atleta, sotto l’aspetto psicologico e morale, questo è il primo dovere, dopo averne goduti i benefici in passato.
La manita di Dio (il vero milanista)
Son passati dieci anni circa dal precedente con il Real ad agosto ma il risultato non cambia 5 pere a far sentire la differenza tra un progetto e un pericoloso club che magari affoga nei debiti ma che non lesina in contratti principeschi, con il solo contratto di Ronaldo lo spread spagnolo scenderebbe assai. Partita senza storia quella giocata negli Stati Uniti durata un tempo per noi, impreziosita da una bella rete d’esterno di Robi, poi il nulla. Sarà che sono avanti nella preparazione, sarà che hanno più campioni di noi, sarà che il nostro gioco quest’anno privilegerà il patrio suolo e non certo i prati europei. Londra in finale la vedranno soltanto Pato e i suoi compagni verdeoro, per noi la primavera 2013 non sarà consumata sul verde prato della Perfida Albione. Certo al 31 agosto mancano ancora tre settimane ma è difficile pensare a un gande campione che possa risollevare le nostri sorti. Le politiche aziendali hanno dettato un altro corso, quello del 2012/2013 sarà un anno di costruzione bisogna portare pazienza e ingoiare anche qualche rospo, anche quello di vedere il Real rifilarci cinque goal. Insomma dobbiamo stare in guardiola e aspettare tempi migliori e far maturare nuovi campioni. Sarà difficile restare Allegri ma ci proveremo.
martedì 7 agosto 2012
Uber alles
Incredibile il capo del governo
dopo aver scontentato gli italiani, prospettando lacrime e sangue e
naturalmente mantenendo le promesse, in un sol colpo è riuscito a far incazzare
anche i tedeschi. Dura la vita di un tecnico che si improvvisa politico e
sbaglia clamorosamente tempi uscite e posizionamenti. L’Italia c’è la farà da
sola, ma con i suoi sacrifici, si presenta come tifoso di calcio, ahimè del Milan,
e la nazionale soccombe contro gli iberici, si lascia andare a commenti sui
tedeschi e manca poco che scateni l’ira della Germania intera. Insomma non
molto fortunato, con la data di scadenza a due tempi, autunno o primavera
prossima, si muove a tentoni e non sempre la imbrocca. Preoccupa invece
l’atteggiamento tedesco troppo
accentrato sulla propria smisurata autostima, considera gli altri stati alla
stregua di sudditi o peggio ancora di umili servi da redimere. Insomma siamo
alla macchietta della serie fantozziana, italiano dici cosa fare altra, ma
purtroppo per l’Europa questa considerazione si estende a quasi tutti gli altri
stati, ma se tutti sbagliano non è che forse è qualcun altro a essere fuori
dagli schemi ??
Bongiorno Conte
Continuano i colpi di scena nel
sistema difensivo del grande processo di fine estate. Il vice di Conte si
dimette dal suo ruolo operativo alla Juventus mentre l’allenatore dei Campioni
d’Italia cambia il suo pool di difensori aggiungendo tra gli altri uno degli
avvocati più di grido in Italia. Anche l’atteggiamento del club di Torino
cambia e cominciano i distinguo in breve siamo passati dai sistemi dittatoriali
alle comprensioni. Per la Juve si addensano nubi abbastanza nere, il sistema su
cui aveva puntato si sta disgregando Bonucci Pepe e lo stesso Conte rischiano
di guardare le prossime gare dalla tribuna e per molto tempo. Hai voglia a dire
che Carrera sarà il buon sostituto, l’incombente trasferta pechinese, che tante
tossine ha messo in corpo a Milan e Inter la scorsa stagione, questa volta potrebbe essere indigesta a
Madama, così come l’ingresso nel final tournament della Champions. Pirlo questa
volta sarà all’altezza basterà la sua esperienza europea. Problemi loro verrebbe
da dire, quest’anno più che la spending review bisognerà stare attenti alla
partenza dell’inter e alla Roma di Zeman. Madama con ogni probabilità si
leccherà le ferite. Forse un atteggiamento più prudente della società torinese
e una limitazione del vittimismo avrebbe creato meno conflittualità. I trenta
sul campo e tutta la letteratura consumata in questi ultimi mesi hanno portato
a livelli impensati la contrapposizione tra tifosi. Sarebbe bello che si
chiudesse una volta per tutte qualsiasi querelle, che i tesserati venissero
giudicati per quello che effettivamente hanno commesso sulla base di dati
concreti, e che veramente l’unico giudice sia il campo e la qualità degli
atleti
sabato 4 agosto 2012
John Keegan: tutta un'altra storia
Un cognome impegnativo per uno
studioso, più legato al calcio, l’indimenticato Keegan attaccante della metà
degli anni settanta, ma una passione smisurata
per la storia. Si è spento due giorni fa uno scrittore ma meglio dire un
culture della storia militare, il Von Clausewitz, degli analisti storici di
fatti bellici. Non erano trattati pedanti i suoi erano analisi lucide e
profonde, capace di spiegare in modo semplice fatti complicati, non aveva mai
visto la guerra ma la sapeva raccontare e analizzare come nessun altro. Me lo
ricordo con le sue analisi storico tattiche in calce alle guerre del golfo, mai
banale, mai un accenno sopra le righe. Se la storia militare ha avuto un
sussulto e una popolarità la deve anche a lui, la guerra dal punto di vista del
soldato, l’analisi dei generali, argomenti scelti con cura insomma un maestro e
un esempio a cui molti, che si professano storici, anche locali nostri,
dovrebbero tendere. La storia è così analisi stretta sui fatti, inconfutabile
enumerazione dei dati e una descrizione precisa e puntuale di ciò che è stato,
di quello che avrebbe potuto essere, con un tono narrativo pulito e scevro dalle
molte interpretazioni. Storia in cui sono maestri gli inglesi e a cui dovremmo
tendere anche noi
venerdì 3 agosto 2012
Il vero milanista
MILANO.
Ci sono momenti nella vita di ogni giorno, frenetica e carica di lavoro, in cui ti devi fermare, guardare il tuo percorso, soppesare gli elementi positivi e negativi, tracciare un breve bilancio e poi proseguire sulla strada maestra. Ma è bello però, anche solo per un attimo, sorridere e gioire per un traguardo raggiunto. Per chi da piccolo tifava per la squadra, passare attraverso le gioie del tubo catodico prima e del plasma poi, andare allo stadio, vedere le partite, esultare per i traguardi raggiunti, smoccolare per i risultati indigesti, e arrivare poi a contatto con la società è stata una grande gioia. Grande come il poter raccontare a migliaia di altri tifosi come te l’universo che ha riempito giornate, serate e anche solo istanti della tua vita. Il Vero Milanista non sono io, né gli altri attori/scrittori di questo momento di incontro. Il Vero Milanista siamo tutti noi, gioie, speranze, delusioni e vittorie, una passione a volte insana, ma proprio perché passione, bella, avvolgente e appagante. Oggi Il Vero Milanista diventa ufficialmente una testata giornalistica autorizzata. E’ stato un percorso costruito pezzo dopo pezzo, in cui ognuno ha portato un mattoncino per costruire una grande casa colma di emozioni e di passioni. Da Luca Rosia, che tra le distese tranquille del Biellese orientale sei anni fa ha maturato il progetto, a Marcello Bonetto che ci ha aperto definitivamente i cancelli di Milanello. Un ringraziamento particolare va all’A.C.Milan che ha fatto della comunicazione il suo stile e che ci ha accolto a braccia aperte fin dall’inizio. Un grazie a Pippo Sapienza e a tutta la sua squadra. Questo non è un punto di arrivo, per noi è una nuova partenza. Consapevoli che prima di tutto, noi, siamo e saremo tifosi. Forza Milan!
Giuseppe Rasolo
Direttore Responsabile Il Vero Milanista
Ci sono momenti nella vita di ogni giorno, frenetica e carica di lavoro, in cui ti devi fermare, guardare il tuo percorso, soppesare gli elementi positivi e negativi, tracciare un breve bilancio e poi proseguire sulla strada maestra. Ma è bello però, anche solo per un attimo, sorridere e gioire per un traguardo raggiunto. Per chi da piccolo tifava per la squadra, passare attraverso le gioie del tubo catodico prima e del plasma poi, andare allo stadio, vedere le partite, esultare per i traguardi raggiunti, smoccolare per i risultati indigesti, e arrivare poi a contatto con la società è stata una grande gioia. Grande come il poter raccontare a migliaia di altri tifosi come te l’universo che ha riempito giornate, serate e anche solo istanti della tua vita. Il Vero Milanista non sono io, né gli altri attori/scrittori di questo momento di incontro. Il Vero Milanista siamo tutti noi, gioie, speranze, delusioni e vittorie, una passione a volte insana, ma proprio perché passione, bella, avvolgente e appagante. Oggi Il Vero Milanista diventa ufficialmente una testata giornalistica autorizzata. E’ stato un percorso costruito pezzo dopo pezzo, in cui ognuno ha portato un mattoncino per costruire una grande casa colma di emozioni e di passioni. Da Luca Rosia, che tra le distese tranquille del Biellese orientale sei anni fa ha maturato il progetto, a Marcello Bonetto che ci ha aperto definitivamente i cancelli di Milanello. Un ringraziamento particolare va all’A.C.Milan che ha fatto della comunicazione il suo stile e che ci ha accolto a braccia aperte fin dall’inizio. Un grazie a Pippo Sapienza e a tutta la sua squadra. Questo non è un punto di arrivo, per noi è una nuova partenza. Consapevoli che prima di tutto, noi, siamo e saremo tifosi. Forza Milan!
Giuseppe Rasolo
Direttore Responsabile Il Vero Milanista
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