Tredici come le vittorie in
campionato in uno dei gironi più equilibrati della serie B, titolo conquistato
meritatamente in casa fra le mura amiche, il vero portafortuna della squadra di
Lotta, dieci partite e solo la truppa di Eboli è uscita indenne dal
Palasanquirico proprio nella prima partita in casa. Poi solo vittorie come
quella contro il Blue Orange. Quando ci siamo ritrovati quest’estate con il
solito scanzonato rito del ritiro, la speranza, e non stiamo facendo peccato di
modestia sia chiaro, era quello di fare un campionato dignitoso. L’esordio aveva tradito qualche timore
reverenziale, l’extraforum di Prato aveva un sapore speciale era il primo punto
storico in serie B, poi è venuta la prima vittoria a Grosseto, l’affermazione
stratosferica a Bra vero e proprio tassello e orgoglio stagionale. Le vittorie
consecutive nove, il platonico titolo di Campione d’Inverno. Le prime
difficoltà legate non a caso alla Coppa Italia, qualche infortunio di peso e
poi eccoci al presente. Una trasferta a Poggibonsi da vorrei ma non posso, ma
la serenità di avere comunque ancora due match balla a disposizione.
Una
settimana lunga quella scorsa in cui la tensione si percepiva, nessuno aveva
voglia di pensare a un risultato negativo. L’appello di Pennisi sul bus del
ritorno da Poggi recitava chiaramente, se perdiamo sabato vado nello
spogliatoio lascio li le scarpe e vado a casa a piedi. Battute a parte lo
spirito non è mai mancato anche nei momenti di difficoltà. Due sconfitte ma di
cui solo una particolarmente bruciante, a Castellamonte, anche perché con un po’
di attenzione si poteva portare a casa il risultato. Tante idee nella testa,
tanta gente che credeva nell’impresa. Una A disegnata dietro le spalle di Tropiano
in tribuna recitava la strada da perseguire ma bisognava questa strada
percorrerla fino in fondo.
Nel momento del bisogno tutti presenti è il momento
delle scelte qualcuno deve necessariamente andare in tribuna ma la squadra è
unita. Quando il gioco si fa duro bisogna che qualcuno detti il percorso e qui
si vedono i campioni. Edu ci mette venti secondi ad aprire le danze tiro secco
all’angolino basso che il portiere sanremese Basta riesce solo a toccare. Meno
di un altro minuto ed è il nostro Fisco a mettere un sigillo importante. Sul
due a zero maturato così in fretta la squadra si rilassa permette qualche
sortita difensiva, ma si tratta di un fuoco di paglia. Tropiano è vigile e
compie interventi determinanti. Ancora Edu e poi il capitano implementano il
tabellino. SI va negli spogliatoi con gli occhi della tigre, neanche lo zumba
di Jessica Lo Curcio distrae gli astigiani in campo, il fuoco di fila delle
reti con Pennisi Fisco Edu continua segnano tutti, sull’undici a zero di ferma
l’attacco dell’Astense, si concede la rete della bandiera e poi via al
countdown. Le magliette celebrative pensate da Mister X compaiono magicamente
nella mani dei protagonisti e poi via
alla festa che prevede giro di campo, abbracci, facce strane mentre la sempre
classica musica di Freddi Mercury fa da colonna sonora al pomeriggio. Una
presentazione all’americana di tutti i protagonisti chiude un pomeriggio al Palasanquirico da
favola, per chi ci credeva, per chi non lo immaginava è tutto vero. L’abbraccio
dei propri tifosi è la ciliegina sulla torta. Si ride e si scherza oggi è un
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del futsal è nata