A volte per conoscere la gloria e
per assaporare il successo bisogna scendere all’inferno, conoscere pagine nere
e poi ricostruire un pezzo alla volta la propria risalita. Non è un modo di
dire è la realtà. La discesa la purificazione sono elementi necessari per
costruire storie di successo. Mi ricordo le partite della stagione scorsa quando
niente funzionava, quando le beffe dei tifosi avversari e delle stesse squadre
che passeggiavano al Forum consapevoli di un vantaggio che spesso sfiorava i 30
punti, facevano male. Le facce che vedevi al Forum erano vuote, prive di vita,
sportiva beninteso, alla ricerca di una nuova linfa. Riprogettare non è mai
semplice, bisogna cambiare sistema, bisogna variare le abitudini, bisogna
ricercare stimoli e sensazioni diverse. Ricordo il clima di quest’estate
spaesato anche per chi cercava la nuova strada. Un percorso costruito con calma
ma con un obiettivo ben preciso creare prima di tutto l’emozione. Le conferenze
stampa estive, il gruppo che si crea, qualche intoppo e poi la prima, la
stecca, quell’imprevisto che magari ti fa dire proprio non funziona e forse
invece li è scattata la scintilla. Un allenatore vincente sul campo, ma prima
di tutto in palestra, dei giovani sfrontati in grado di prendersi il
palcoscenico, acquisti azzeccati, che trovano il feeling giusto al primo
palleggio. E poi la squadra esterna con due giovani (Gabriele e Niccolò) che
hanno avuto la loro occasione e l’hanno sfruttata al meglio. Non mi interessa
lo score in questa sera di gloria per il basket che risplende all’ombra del
Mucrone, quello che mi preme sottolineare è stata la voglia di un gruppo,
capitanato da Patron Angelico e dai molto amici che hanno dato una mano, che
hanno creduto in una reiterazione di un sogno, ricostruendolo più bello di
prima. C’è un patrimonio dietro questa vittoria, fatto di sogni di speranze, di
gioventù e di sport, un territorio che è tornato a godersi uno dei suoi vestiti
più belli, una stoffa pregiata che deve essere valorizzata ma anche custodita
gelosamente
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