martedì 28 maggio 2013

A Biella manca il Regista



Terra difficile quella biellese, spenta l’eco della serie maggiore, con i ragazzini terribili di Danna che hanno messo sotto i ben più blasonati avversari dell’Emporio Armani – ci si potrebbe giocare un titolo della serie il Tessile di Qualità è solo a Biella – i giornali locali sono percorsi  da fremiti che non lasciano ben sperare in visto del prossimo 9 luglio, data fatidica per iscrivere la squadra in serie A2. E mentre Edinol non si defila ma lascia intendere che rimarrà alle stesse condizioni. Il palazzetto denominato Lauretana Forum rischia di perdere il suo main name. Le parole dell’Amministratore delegato della società biellese lasciano spazio a ben pochi dubbi. Investire a Biella non ha più senso sembra di leggere tra le righe, e non stiamo parlando di cifre stratosferiche ma di 117.000 euro, che sono tanti, ma non tantissimi per un impegno pubblicitario che la società Lauretana non ha lesinato negli ultimi tempi, vedasi gli internazionali di tennis di Roma. Si tratta di scelte legittime, ci mancherebbe, ma che però penalizzano il territorio. Angelico corre il rischio di rimanere sempre più con il cerino in mano. Perso Aloi, a cui deve andare il ringraziamento per il lavoro svolto negli ultimi anni, rimane un clima di indeterminatezza  in cui non si percepisce una via di salvezza. Mentre a livello locale si parla di Banco di Biella con persone di indubbio valore tra cui spicca il maestro Pistoletto e l’innesto degli Astigiani nella vita bancaria locale ha di fatto creato un polo fortissimo nel credito, le grosse major, pur non navigando nell’oro, posseggono di sicuro le leve per dare respiro al progetto. La domanda è cosa manca ???. La risposta è chiara: il Regista. Non siamo parlando di Win Wenders ma di qualcuno che faccia da pontiere, che trovi il giusto lavoro di coordinamento per dare un futuro non solo all’attività sportiva, ma anche a tutto il resto. Logica vorrebbe che fosse chi governa il territorio, la politica, non interessa il colore ovviamente, anche se chi scrive, come tutti,  è di parte avendo una sua propria convinzione. L’intervento che si richiederebbe sarebbe proprio quello di riunire i soggetti, trovare risorse e mettere in contatto. Perché poi i frutti alla fine vanno a dare beneficio al territorio, invece ci si perde nella logica del se aiutiamo uno dobbiamo poi farlo anche per gli altri, allora sapete che facciamo:  non aiutiamo nessuno. Così forse non si fanno torti o figliastri ma chi ne perde alla fine siamo un po’ tutti, ah se ci fosse un regista ……

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