L’uomo Conte parlando con il
professionista Conte ha incontrato il tifoso Conte che ha trovato un accordo
con Il dirigente Conte che a sua volta confrontandosi con il giornalista Conte
ha spiegato quali sono le misure giuste per uscire dalla crisi del calcio e ha
dato un senso al futuro dell’arte pedatoria. Un gioco per spiegare quanto alle
volte il prendersi troppo sul serio sia deleterio. Siamo quasi arrivati a
sfiorare il senso del ridicolo con un allenatore certamente fortunato ma
discreto che ha saputo ritagliarsi uno spazio come motivatore eccellente.
Oggi forse più che un allenatore
i club hanno bisogno di un motivatore per le tattiche e per il gioco è
indispensabile avere al fianco una squadra che lavora e che ti suggerisce il
resto poi lo fanno gli obiettivi e la capacità di avere un sergente di ferro
che ti stimola. Mou l’antesignano e Conte il suo più fedele discepolo. Certi
atteggiamenti da capo ultrà sono da censurare così come conferenze stampa
improntate alla creazione di un mito.
Se Agnelli vaticinava una nuova
frontiera della comunicazione con il conduttore in grado di caricare a mille la
squadra, io preferisco più prosaicamente un allenatore modello Ancelotti,
pacioso, in grado di prendersi in giro,
invece degli uomini di comunicazione a tutto tondo, bravi nell’arringare la
folla e a raccogliere allori quando si vince, ma decisamente sotto tono quando
si perde. Ricordate il Conte atalantino o barese, ecco io preferisco il basso
profilo perché poi alla fine rende di più. E anche il de bello gallico
juventino prima o poi finirà
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