Perso l’interesse personale per
il campionato, l’attenzione in pure stile NBA de noartri si è concentrata sui
play off e quindi ti gusti in rilassatezza le partite guardando un buon basket.
La carriera universitaria su Milano (quando sul parquet c’erano McAdoo e
Meneghin senior) avevano fatto propendere per una mia simpatia per le scarpette
rosse. Ma nel basket come negli altri sport ti insegnano che i soldi da soli
non bastano per costruire un gruppo e una squadra. La partita tra Milano e
Siena funestata e anticipata da giochi polemici societari – a volte certi
dirigenti dovrebbero smettere i panni degli ultras e concentrarsi su cose
serie, che so la programmazione e la qualità del gioco - è stata bella e appassionante.
Un vero e
proprio scontro e lezione di basket: quella di Banchi che memore delle sconfitte
precedenti in terra lombarda ha impostato una partita – scommetto con i
preziosi consigli di Crespi - tutta
intensità su cui si è arenata Milano capace di rientrare, ma mai di riuscire a
contrastare Siena efficacemente. La palma d’oro è tutta per l’ex ragazzone
della Scavolini, approdato in terra senese, maturato e sicuramente gratificato
del palcoscenico di una grande squadra, capace come non mai di incidere
pesantemente in un match. Tiro, assist, visione di gioco, accentratore di
falli. Potrebbe essere una sorta di visual book su come si deve giocare a
basket e stare in campo.
Da estimatore della nazionale non posso che essere
soddisfatto del fatto che lui, novello Carlton Myers, possa essere una pedina
fondamentale per i prossimi scontri azzurri e allora godiamoci anche la
prossima semifinale tra Varese e Siena consapevoli che se da una parte c’è un
ispiratissimo Dusan Sakota contro troverà un Hackett altrettanto intenzionato a dare il suo
contributo per Siena.
Palla a due da sabato. Pronti ??
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