Questa è la storia di uno di noi nato per caso … In via
Cambrini così potrebbe intitolarsi la storia di un sabato di gioia e di lotta
di una squadra che mano a mano sta trovando la sua fisionomia e si sta
ambientando nella serie A, anche se di seconda categoria. La trasferta indica
la strada per Milano, Comelt Toniolo, non è un campo facile, ribolle di entusiasmo, le
tribune sono gonfie di persone che tifano e forte per la loro squadra, la
Comelt in casa ha fermato sul pareggio il forte Orte, ha in Santin un puntero
importante in grado di decidere le partite da solo. Per arrivare al campo devi
attraversare Milano, superare la barriera dell’anarchismo degli anni ottanta,
quel Leonka in cui si sono formate alcune menti della cultura meneghina, ma
anche teatro di forti scontri sociali, non è la classica ringhera, ma c’è il
carattere duro e tosto della gente di Milano. L’odore dei sapori milanesi lo
senti così come la voce dei tifosi del Toniolo fuori dal Palazzo ancora prima
di entrare. C’è anche il drappello dei tifosi astigiani guidati da the first –
primo per gli amici la sua scaramanzia pre-match prima della gara contro
Fassina aveva vaticinato la vittoria, ora si è lanciato nel medesimo proclama.
La partita è maschia molto combattuta, si gioca sporco, ma perché la posta in
palio è molto alta per entrambi. La partita cambia quando gioele joelson si
prende la palla dalla sua area, scarta uno, due, tre avversari e dal limite
lascia partire un siluro che si infila basso nel sette – una rete in omaggio a
rombo di tuono come l’amico sanfelici scrive – neanche il tempo di rifiatare e
l’altra scoperta estiva dell’astense Roberto Fazio si inventa letteralmente una
rete con caparbietà, Un uno due che manda in bestia – sportivamente parlando - i
milanesi che assaltano l’area di un magnifico Tropiano, fioccano le ammonizioni
per i nostri, alcun gratuite come quella a Fazio e fortunosamente riaprono la
partita con Santin abile a chiudere in rete una ribattuta di Tropiano. Il
Palazzo diventa una bolgia, gli animi si surriscaldano persino in tribuna tra i
diversi schieramenti. Tropiano le prende tutte persino un tiro libero ma a fil
si sirena a 73 centesimi Nocera beffa l’Astense con un tiro imparabile.
Pareggio oggettivamente giusto per quel che si è visto in campo, stridono solo
le ammonizioni 4 a zero per una partita tanto combattuta non sembrano reali, ma
si abbozza. Alla ripresa Milano è più intraprendente vuole chiudere il conto ma
il dispendio di energie si fa sentire e i ragazzi di Milano mollano un po’ la
presa, questo consente all’Astense di riprendere il gioco e di riportarsi
avanti con Capitan Maschio lesto a mettere nell’angolino una palla sporca.Poco
dopo Gioele lascia i pantaloncini agli avversari e da par suo mette di nuovo il
doppio vantaggio. Time out per Milano e per riorganizzare le idee, alla ripresa
Santin e compagni sono una furia, anche sfortunati su alcuni tiri, un doppio
palo è un cero da accendere al dio del calcio. L’Astense non chiude la contesa
e spreca alcune occasioni e allora Milano accorcia – Tropiano non può arrivare
dappertutto. Portiere di movimento per i padroni di casa e pareggio raggiunto,
Milano non si accontenta e vuole vincere ma l’Astense non si scompone e su un
azione di ripartenza nell’angolino alto c’è lui, il campione pronto a mordere
come un cobra la squadra avversaria a 129 dalla fine, Celentano mette il punto
esclamativo su una vittoria forse non preventivata all’inizio ma decisamente utile
per una classifica che finalmente ci toglie dalle secche dell’ultimo posto
scomodo. Certo non siamo salvi, ci saranno ancora molte battaglie ma un po’ di
autostima e di orgoglio per stare al passo con tutti in questo campionato lo
abbiamo guadagnato e allora tornando da Milano canticchi tutte le canzoni che
ti ricordano il molleggiato, in fin dei conti Celentano lo abbiamo noi con
tutta l’alchimia possibile di questa squadra
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