L’uomo della curva e
delle curve come ama definirsi: godereccio esistesse l’inferno di Dante sarebbe
da esempio nel girone dei golosi; le sue passioni: le donne, animali, bere e
mangiare e naturalmente la vita da ultrà Un accezione negativa quella della vita
del tifoso ma non è così. Persone che condividono il tifo in compagnia che
urlano e cantano per ore nei palazzetti e nelle curve goderecci pronti a menare
le mani ma spesso e volentieri solo in aria, che si fanno migliaia di
chilometri per accompagnare giocatori e squadra e per condividere la gioia per
uno scontro, meglio se vittorioso e per trangugiare anche la fiele di una
sconfitta.
Sono loro quelli che
rimangono attaccati alla squadra e ai colori che non li abbandonano mai nella
gioia come nel dolore. Lino è così, un sanguigno, ma è un gigante buono capace
di imporre la sua mole tra i tamburi e di cantare a squarciagola contro gli
avversari e sostenere la squadra ma poi finito l’evento lo trovi li a dare una
mano ad aiutare a ripulire il palazzo che magari ha contribuito a sporcare. Un
emblema del tifo l’attaccamento ideale mi ricorda tanto Bambino (mi perdoni
l’accostamento il Lino) un gigante che avevo conosciuto in curva sud a Milano
imponente e maestoso pronto a sostenere il suo capo, il Basten, e tutta la
curva. L’ultrà è fatto così spirito cameratesco e di corpo. Non si abbandona
mai la squadra il gruppo e la compagnia.
Lo troviamo in una
afosa giornata di luglio li a sorvegliare in questa canicola estiva il Palazzo,
dopo un fortunale, pronto ad asciugare l’acqua che ha fatto capolino.
Che sia un personaggio
lo comprendi subito alla domanda come preferisce essere chiamato capo ultrà,
gruppo lui risponde semplicemente LINO
Seguo Biella dalla A2
prima ho fatto quindici anni nella curva della Juve, il basket lo vedevo a
Telebiella, mi piaceva mi son presentato come semplice tifoso insieme ad altri
amici con cui seguivo la Juve e la Biellese calcio. Poi dopo le prime volte ho
chiesto al Caio se potevo portare un tamburo e da li ho cominciato sempre più a
far parte del sistema del tifo Pallacanestro Biella.
Gli chiedi se è più
bello tifare in casa o fuori, la risposta è scontata: in trasferta li posso guardare bene la partita incazzarmi insultare
e godermi la trasferta anche dal punto di vista culinario, in casa ho un ruolo
Chiedergli la
differenza tra calcio e basket è quasi un obbligo ma la risposta è precisa: il basket tutta la vita anche se non
rinnega il tempo passato in curva a Torino. Forse
i veri ultras non sono tantissimi a Biella ma si fanno sentire e molto.
Da anni svolge il
ruolo di custode del Palazzetto, ruolo che deve essere ancora definito per il
futuro alla luce degli sviluppi di quest’ultimo periodo, però gli aneddoti sono
divertenti, dal buon rapporto con Cancellieri allenatore comprensivo agli
italiani con cui detiene ottimo feeling anche quando si presentano da
avversari al Palazzetto e altri come il buon Mine che appena tornato è stato
immortalato nel taglio dell’erba fuori dal Palazzo con Lino. Poco feeling forse
per via della lingua con gli americani ma sorride pensando al buon Pervis Pasco
che quando vedeva il Lino sorrideva e rideva sempre
La memoria storica e
sportiva del Lino è fantastica ti snocciola risultati e ricordi come fosse un
almanacco e allora ricordiamo anche quella volta che Biella era sotto di
parecchi punti a poco dalla fine e poi (…) io ho tolto gli striscioni e li ho portati via e mentre
tornavo indietro sentivo i miei amici che continuavano a urlare di gioia, non
son più riuscito a tornare nella prima fila ma quella è la vittoria che mi ha
dato più gioia e non solo per la rivalità storica con Cantù. La domanda successiva è quindi provocatoria lo rifaresti
?? (..) per niente al mondo la risposta altrettanto
sincera del Lino alla faccia della scaramanzia
Questa montagna umana
è un florilegio di tatuaggi (a sfondo sportivo e politico come ama ricordare
lui ) Habere non haberi la scritta che campeggia sotto un bicipite scolpita
come un vero e proprio comandamento. Eppure non emana violenza e tutta la
bruttura che emerge dai racconti spesso esagerati di un universo che si
comprende poco.
Siamo gemellati come
Vecchia Guardia con Milano e con gli altri odio profondo ?? Assolutamente no non c’è odio,
c’è sfotto questo si, anzi io ammiro le tifoserie come quelle di Avellino
che fanno grandi sacrifici per andare in trasferta non c’è quindi livore e poi
Lino ha un debole per quelle curve che hanno molti tifosi della Juve.
Ma su un fatto Lino
non ha dubbi il venti ottobre derby con Torino o meglio (..) Moncalieri
San Mauro loro di Torino hanno solo il palazzetto ma io li aspetto questi
quando Raspino giocava alla Paffoni loro già cantavano che cazzo ci fa Biella
in serie A e io non dimentico e poi i curvaioli son tifosi del toro
Calmo e placido Lino
racconta emozioni e sensazioni e tutte le sue passioni dalle donne (basta dare
un’occhiata alla bacheca di facebook per comprendere i suoi gusti) al cibo (si
beve e si mangia come dei forsennati in trasferta ma uno deve rimanere lucido
sia all’andata che al ritorno per la guida) e infine agli animali, i suoi cani
Guendalina e Carolina sono ormai una mascotte del Palazzetto e come dice lui
stesso sostengo la campagna di Rocco Siffredi contro l’abbandono
Bravo Lino su questo
siamo con te come anche per tutto il resto: Forza la Biela
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