martedì 6 agosto 2013

Marco Lino: l'uomo che ama la Curva


L’uomo della curva e delle curve come ama definirsi: godereccio esistesse l’inferno di Dante sarebbe da esempio nel girone dei golosi; le sue passioni: le donne, animali, bere e mangiare e naturalmente la vita da ultrà Un accezione negativa quella della vita del tifoso ma non è così. Persone che condividono il tifo in compagnia che urlano e cantano per ore nei palazzetti e nelle curve goderecci pronti a menare le mani ma spesso e volentieri solo in aria, che si fanno migliaia di chilometri per accompagnare giocatori e squadra e per condividere la gioia per uno scontro, meglio se vittorioso e per trangugiare anche la fiele di una sconfitta.

Sono loro quelli che rimangono attaccati alla squadra e ai colori che non li abbandonano mai nella gioia come nel dolore. Lino è così, un sanguigno, ma è un gigante buono capace di imporre la sua mole tra i tamburi e di cantare a squarciagola contro gli avversari e sostenere la squadra ma poi finito l’evento lo trovi li a dare una mano ad aiutare a ripulire il palazzo che magari ha contribuito a sporcare. Un emblema del tifo l’attaccamento ideale mi ricorda tanto Bambino (mi perdoni l’accostamento il Lino) un gigante che avevo conosciuto in curva sud a Milano imponente e maestoso pronto a sostenere il suo capo, il Basten, e tutta la curva. L’ultrà è fatto così spirito cameratesco e di corpo. Non si abbandona mai la squadra il gruppo e la compagnia.

Lo troviamo in una afosa giornata di luglio li a sorvegliare in questa canicola estiva il Palazzo, dopo un fortunale, pronto ad asciugare l’acqua che ha fatto capolino.
Che sia un personaggio lo comprendi subito alla domanda come preferisce essere chiamato capo ultrà, gruppo lui risponde semplicemente LINO

Seguo Biella dalla A2 prima ho fatto quindici anni nella curva della Juve, il basket lo vedevo a Telebiella, mi piaceva mi son presentato come semplice tifoso insieme ad altri amici con cui seguivo la Juve e la Biellese calcio. Poi dopo le prime volte ho chiesto al Caio se potevo portare un tamburo e da li ho cominciato sempre più a far parte del sistema del tifo Pallacanestro Biella.
Gli chiedi se è più bello tifare in casa o fuori, la risposta è scontata: in trasferta li posso guardare bene la partita incazzarmi insultare e godermi la trasferta anche dal punto di vista culinario, in casa ho un ruolo
Chiedergli la differenza tra calcio e basket è quasi un obbligo ma la risposta è precisa: il basket tutta la vita anche se non rinnega il tempo passato in curva a Torino. Forse i veri ultras non sono tantissimi a Biella ma si fanno sentire e molto.
Da anni svolge il ruolo di custode del Palazzetto, ruolo che deve essere ancora definito per il futuro alla luce degli sviluppi di quest’ultimo periodo, però gli aneddoti sono divertenti, dal buon rapporto con Cancellieri allenatore comprensivo agli italiani con cui detiene ottimo feeling  anche quando si presentano da avversari al Palazzetto e altri come il buon Mine che appena tornato è stato immortalato nel taglio dell’erba fuori dal Palazzo con Lino. Poco feeling forse per via della lingua con gli americani ma sorride pensando al buon Pervis Pasco che quando vedeva il Lino sorrideva e rideva sempre
La memoria storica e sportiva del Lino è fantastica ti snocciola risultati e ricordi come fosse un almanacco e allora ricordiamo anche quella volta che Biella era sotto di parecchi punti a poco dalla fine e poi (…) io ho tolto gli striscioni e li ho portati via e mentre tornavo indietro sentivo i miei amici che continuavano a urlare di gioia, non son più riuscito a tornare nella prima fila ma quella è la vittoria che mi ha dato più gioia e non solo per la rivalità storica con Cantù. La domanda successiva è quindi provocatoria lo rifaresti ?? (..) per niente al mondo la risposta altrettanto sincera del Lino alla faccia della scaramanzia

Questa montagna umana è un florilegio di tatuaggi (a sfondo sportivo e politico come ama ricordare lui ) Habere non haberi la scritta che campeggia sotto un bicipite scolpita come un vero e proprio comandamento. Eppure non emana violenza e tutta la bruttura che emerge dai racconti spesso esagerati di un universo che si comprende poco.

Siamo gemellati come Vecchia Guardia con Milano e con gli altri odio profondo ?? Assolutamente no non c’è odio, c’è sfotto questo si, anzi io ammiro le tifoserie come quelle di  Avellino che fanno grandi sacrifici per andare in trasferta non c’è quindi livore e poi Lino ha un debole per quelle curve che hanno molti tifosi della Juve.

Ma su un fatto Lino non ha dubbi il venti ottobre derby con Torino o meglio (..) Moncalieri San Mauro loro di Torino hanno solo il palazzetto ma io li aspetto questi quando Raspino giocava alla Paffoni loro già cantavano che cazzo ci fa Biella in serie  A e io non dimentico e poi i curvaioli son tifosi del toro

Calmo e placido Lino racconta emozioni e sensazioni e tutte le sue passioni dalle donne (basta dare un’occhiata alla bacheca di facebook per comprendere i suoi gusti) al cibo (si beve e si mangia come dei forsennati in trasferta ma uno deve rimanere lucido sia all’andata che al ritorno per la guida) e infine agli animali, i suoi cani Guendalina e Carolina sono ormai una mascotte del Palazzetto e come dice lui stesso sostengo la campagna di Rocco Siffredi contro l’abbandono

Bravo Lino su questo siamo con te come anche per tutto il resto: Forza la Biela


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