In principio era Hoeness, poi
Rummenigge ha rincarato la dose, al di là del probabile monopolio futuro del
calcio da parte tedesca, la scivolata, modello entrata di Lahm, nella moralità
pubblica dei dirigenti irreprensibili del Bayern lascia decisamente di stucco.
Ma non erano gli italiani tutti pizza mandolino ecc. ?? Evidentemente no a
furia di dimostrare che sono i più bravi degli altri ci hanno superato anche
nelle nefandezze. E allora quali sono i modelli che uno sportivo dovrebbe
tenere in evidenza ??? I francesi no perché hanno i petrodollari arabi, vedasi
PSG, gli spagnoli men che meno, prima o poi scoppierà la bolla economica
spagnola e i club falliranno o andranno in recessione. La Germania si dimostra
uno specchietto per le allodole, forse solo l’Inghilterra tiene fede al
principio del far play, anche se nella City probabilmente il dialetto che si
parla proviene non da West Ham ma da Mosca. E allora vuoi vedere che forse i
tanto vituperati italiani sono quelli messi meglio. Una squadra a caso il Milan
ha impostato una stagione in cui ha rivoltato come un calzino la propria
struttura, ha puntato su giovani brillanti e con uno stadio di proprietà sul
modello di quello di Venaria – che potrebbe essere tra l’altro San Siro se l’Inter
converge su altre ipotesi - unita a una
oculata politica di marketing rischia di trovarsi in una vantaggiosissima
posizione. E senza Guardiola ma con un ottima gestione il Barcellona del futuro
(senza debiti) potremmo essere veramente noi. Pronti a dominare l’Europa
martedì 30 aprile 2013
lunedì 29 aprile 2013
Prigionieri di una fede
Phil Goss non ha infierito negli
ultimi dieci secondi pallone in mano con la possibilità di sparare a canestro
ha percorso il campo zizzagando in una sorta di omaggio al destino di una
squadra che ieri sera pur priva di talenti e di numeri uno – a proposito che
peccato che Johnson non abbia voluto partecipare a questa festa – ha lottato
come una furia su ogni pallone cedendo con l’onore delle armi ad una compagine
che si trova al terzo posto nella regular season del campionato di basket. E
come nella resa dell’Amba Alagi con le Rifles Brigades che alla fine schierate
in assetto di guerra tributavano gli onori ai combattenti italiani capitanati
dal Principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta che erano stati battuti in Africa
Orientale. Così ieri sera la squadra di Calvani ha testimoniato la discesa agli
inferi della serie GOLD della compagine laniera.
Quando si dice la nemesi
storica dal paradiso della semifinale scudetto all’epilogo sempre contro Roma.
Ma c’è un aspetto che vale la pena di sottolineare; il lungo sentitissimo
applauso scaturito al suono della sirena vale più di mille parole, un applauso
convinto da parte dei molti che quest’anno nonostante i rovesci sul campo hanno
comunque voluto manifestare la vicinanza alla società. Gli occhi lucidi dentro
e fuori del campo erano parecchi, era una sorta di tributo a un lungo progetto
che non è certo morto ma che si deve evolvere stretto da temi come crisi
economica e questioni di opportunità. I tanti giovani che calcavano il parquet
alcuni dal futuro assicurato, altri dal profilo incerto, guardavano allo
spettacolo consumato sulle tribune, e se la curva ha cantato a squarciagola per
tutto il match in modo davvero encomiabile, non meno appassionante è stata la
passione che emergeva e si vedeva dalla tribune.
Gli occhi lucidi di Renzi, il
pugno battuto all’altezza del cuore da Raspino, l’abbraccio tra Cancellieri e
Rochestie. Il capitano in mezzo al campo a fare da chioccia ai giovani e lui il
leone sloveno Jurak a calpestare tutti i metri possibili sul campo sono
elementi che danno la sensazione di un attaccamento ai colori, alla maglia e a
questa città che è encomiabile. Così come i sempre troppo poco citati uomini
dello staff che nella buona come nella cattiva sorte son sempre li ad
accompagnare il team dalla preparazione all’organizzazione, silenziosi e non
chiassosi, ma presenti e attenti.
Chi scrive è stato contagiato da questo
atteggiamento e ieri sera a fine partita non ha potuto che abbandonare i panni
del cronista sportivo per vestire quelli più semplici del tifoso fortunato, perché
vede le partite da bordo parquet e che orgogliosamente quando va in giro per il
Piemonte e spesso per l’Italia quando comunica la sua origine viene spesso
abbinato alla squadra di basket. Son proprio lontani i tempi in cui
frequentando l’Università a Milano l’origine era sbeffeggiata dall’imprinting
di Aiazzone, altri tempi e altre mode si dirà, ma il sottoscritto vorrebbe come
molti d’altronde tornare al Palazzetto e ritrovare lo spirito di un tempo. Io
ci sono
domenica 28 aprile 2013
Finisce un sogno ma non l'emozione, Biella saluta il suo pubblico con onore ed orgoglio
Ci sono emozioni che non si
possono descrivere, ci sono momenti in cui le parole devono lasciare il posto
alle lacrime agli applausi ai ricordi e alle sensazioni, l’applauso che alla
fine il Palazzetto tributa all’Angelico vale più di mille parole. Il giro
intorno al campo di Jurak e di tutta la squadra richiamata a gran voce dai
tifosi è un atto di amore.La passione c’è, la voglia di rimanere protagonista
anche, ora la palla passa alla società per ricostruire un sogno chiamato serie
A. Il risultato stasera voluto era quello di esserci e di salutare ed è stato
raggiunto con pieno merito da tutti
E che sia un arrivederci con
questo incipit la curva saluta il cammino casalingo di Biella in serie A1 un
affetto e un calore come sempre molto ben accetto e che non smette mai l’urlo
non è solo quella della riconquista si spera della serie A ma un sostegno
convinto su ogni singola azione. Cancellieri vista la defezione all’ultimo
minuto di Trey Johnson si affida a Raspino, Jurak Rochestie, Mavunga e
Tsaldaris mentre Calvani si affida a Datome, Goss Lawal Czyz e Taylor. Ed è Czyz ad aprire le
marcature da due a cui risponde Jurak con una bomba ed è ancora lo sloveno da
sotto che mette un facile appoggio inoltre non disdegna anche il tiro da tre
mentre replica Czyz da due dopo l’ennesima tripla (tre su tre) del greco
Tsaldaris sull 11 a 4 Calvani chiama time out. Si riprende con una tripla di
czyz a cui risponde immediatamente Tsaldaris , 14 a 9,. E’ un Angelico in palla
nonostante le molteplici assenze, Calvani striglia i suoi e complice un Datome
super in difesa Roma rientra gradatamente. Mavunga allunga ancora sul più
cinque ma il finale di tempo è tutto per Roma che chiude in vantaggio con un
entrata di Taylor che subisce il fallo di Renzi e mette il libero del più due.
Devastante Roma all’inizio del secondo quarto in un amen il parziale si allunga
sul più dieci. Roma difende meglio inoltre la percentuale da tre rimane su
medie spaventose. Al 15 il divario dice più 14. Ma Biella ha uno scatto
d’orgoglio con Rochestie che si inventa canestri a ripetizione, nonostante
l’evidente divario il disavanzo rimane stabile sui dieci punti. Un vero
miracolo per i resti di quella che poteva essere una grande squadra e che si è
smarrita cammin facendo
Dopo l’intervallo le squadre
rientrano in campo l’intensità non è esagerata anche se Laganà ruba una palla a
Goss e va a segnare in contropiede, il gioco prevede un angelico che fa fatica
a segnare mentre Roma agisce magistralmente in contropiede e tiene Biella
sempre a distanza alla fine del terzo quarto la distanza è sui quindici punti.
La falsariga del gioco è sempre quella Biella che attacca e Roma che agisce in
contropiede e di fatto fino a cinque minuti dalla fine la distanza rimane
invariata. Negli ultimi minuti una Roma appagata alza il piede
dall’acceleratore e di fatto consente a Biella un recupero che sa di onore per
l’impegno dimostrato i canestri da tre di Rochestie alle fine il migliore e di
Tsaldaris riavvicinano Biella al meno sette. E poi non c’è che spazio per la
commozione e per i saluti. Torna presto Biella ti aspettiamo
Angelico Biella – Acea Roma 78 – 85 (23 – 25; 40 – 53; 55 70)
Angelico Biella: Goran Jurak 17; Andrea Renzi 7; Tommaso Raspino 3; Marco Laganà 8; Taylor Rochestie 26; Julian
Mavunga 6;; Lorenzo Uglietti 0; Alessandro Amoruso n.e.; Dimitrios Tsaldaris 11;
Prokop Slanina 0; Gustavo Savio n.e. All.: Massimo Cancellieri
Acea Roma: Phil Goss 11; Bobby Jones 12; Matteo Tambone 2; Alessandro
Tonolli n.e.;Filippo Gorrieri n.e.; Lorenzo d’Ercole 3; Luigi Datome 12; Jordan
Taylor 16; Gani Lawal 0 ; Aleksander Czyz 18; Peter Lorant 11. All: Marco
Calvani
venerdì 26 aprile 2013
Enogastronomia – Televisione – Turismo – Microcredito con il Rotary – S.o.S Amianto
Piacere Carrù Manzi e buoi dei paesi tuoi
Ci si sta approntando per un la
prima settimana di maggio a un iniziativa in cui l’enogastronomia piemontese la
farà da padrona. In un affollata conferenza stampa interregionale il Sindaco e
il territorio hanno presentato l’eccellenza carrucese la qualità del buon cibo
unita all’accoglienza e al territorio. Una realtà genuina e molto calorosa che
ti mette a tuo agio e che grazie alle capacità del mondo della ristorazione
locale presenteranno per il prossimo 5 maggio una serie di eventi in cui la
cucina la farà da padrona. E allora gustiamoci è il caso di dire questa preview
e poi appuntamento per tutti a Carrù.
Festival della Tv a Dogliani
Da Carrù a Dogliani la distanza
non è eccessiva e proprio nei giorni in cui l’enogastronomia la fanno da
padrone si discute di televisione e di nuovi media, parliamo cioè di noi di chi
realizza spettacoli e intrattenimento, il futuro della televisione e del mondo
dell’informazione che passa attraverso i nuovi media dal 3 al 5 maggio una tre
giorni con tanti personaggi del mondo dello spettacolo e non solo che faranno
di Dogliani la vera capitale dell’informazione non solo piemontese
Torino vola
Un aeroporto internazionale a
servizio di una città e di una regione, una serie di tratte che collegano
Torino con le più importanti città europee fanno del capoluogo della nostra
regione una meta turistica di grande impatto. Sagat ha presentato nel corso di
una riuscitissima serata l’iniziativa Vola da Torino con le compagnie aeree
presenti sullo scalo. Nelle parole di Montagnese presidente di Torino Turimo e
del Responsabile Marketing Marcella Gaspardone l’importanza di questa
iniziativa
Rotary International Distretto
2031 Italia progetto microcredito
Il lavoro, la più grande emergenza del Ventunesimo secolo. Il
Progetto Distrettuale, grazie alle donazioni programmate da parte dei Club del
Distretto, e' finalizzato alla costituzione di un fondo di garanzia per
sostenere l'apertura di nuove micro-imprese a soggetti non bancabili. Il
progetto è stato presentato in Comune a Torino. In un mare di difficoltà un messaggio di speranza
S.O.S. Amianto
Un tema sentito, un territorio,
che si interroga per la riqualificazione ambientale di vecchi capannoni dismessi,
una ricerca precisa per sensibilizzare la popolazione e il suo territorio su un
tema particolarmente sentito sulla sicurezza nel mondo del lavoro. Presso l’università
di Asti un convegno partecipato e interessante che ha evidenziato i temi della
salute e della necessaria sicurezza
lavorativa. Una discussione serena per vivere al meglio la propria
collettività e per avere le giuste informazione. Come sempre sotto l’egida di
ONA
Passaggi televisivi: Domenica 28
aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3,
Lunedì 29 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1,
alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 30 aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00
su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 1
maggio alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì 2 maggio alle ore18,30 su
TELERITMO, venerdì 26 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 3
maggio alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in replica su Viva l’Italia Channel
Sky 879
Vedrò un Governo ?
come semplice iscritto del
Partito Democratico mi pongo una domanda, l’empasse istituzionale impone oggi
una seria riflessione, quella in cui le contrapposizioni muro contro muro non
conducono da nessuna parte diventa quindi necessario andare oltre gli steccati
ideologici e le convinzioni personali di partito soprattutto quando in gioco
c’è il destino del nostro paese e il nostro futuro.
Non mi alletta un governo con il PDL e so
distinguere tra il nostro programma e il loro ma francamente mi fa ribrezzo
continuare a sentir parlare di inciucio quando in palio c’è una naturale dialettica
e i temi che ci stanno a cuore. Non sono cresciuto nel mito di Berlusconi da
abbattere, nel senso che non lo ritengo il male assoluto dell’Italia ma
eventualmente un millantatore, un venditore, che ha venduto un prodotto non
buono e mi auguro, citando Renzi che il suo sia un futuro da pensionato fuori
dal governo del Paese.
Non stravedo per Brunetta e per
Gelmini così come immagino che un elettore del PDL non faccia delle agiografie
di Fassina, Orfini e Franceschini. Ma se facciamo contrapposizione sterile dove
andiamo ? Il Pd a mio parere ha sbagliato a suo tempo a sostenere Monti, ora
non è più tempo di fare i sofisti e gli intellettuali duri e puri ma di
guardare oltre.
Manifestare un dissenso è
legittimo, ci mancherebbe, ma chiediamoci poi qual è il fine qual è il
risultato. Oggi o si va al voto nuovamente, ma con questa legge non si arriva a
un governo reale, perché essendo tre gli schieramenti nessuno avrà la reale
maggioranza, inoltre mi chiedo se il paese sopporterebbe altri sei/sette mesi
di inattività; oppure si trova un
accordo di governo su tre quattro temi condivisi e si procede, cambiando una
volta per tutte questa legge e dando segnali concreti all’economia reale del
paese. Fare le barricate in questo momento non è salutare per nessuno e spero
ardentemente che lo capiscano anche gli eletti e i dirigenti del PD.
Come partito invece dobbiamo fare
una seria e profonda riflessione. Una dialettica interna va benissimo possiamo
avere migliaia di idee contrastanti poi però ci deve essere una sintesi e una
linea che deve essere seguita, l’indegno spettacolo messo in atto per
l’elezione del Presidente della Repubblica e i tanti mal di pancia espressi e
urlati più per catturare qualche consenso personale che altro non ci porteranno
da nessuna parte.
Ad Enrico Letta deve andare il
sostegno del nostro partito per il difficile lavoro che sta svolgendo
consapevoli che il momento difficile impone scelte difficili ma qui stiamo
parlando del destino della nazione e parafrasando il discorso del capo della Stato
per il XXV aprile ci vuole coraggio, umiltà ma soprattutto unità
domenica 21 aprile 2013
Green e Jurak i soliti due giganti. Buona anche la gioventù biellese
EA7 Milano:
Malik Hairston 7,5 il solito cecchino capace di dare la giusta intensità
Antonis Fotsis 6 un po’ svogliato se Biella rimane in partita almeno nel
primo quarto il merito è suo
Nicolò Melli 7,5 il giovane non si fa distrarre e gioca come un veterano
lotta e sbuffa e negli ultimi due quarti tiene a distanza Biella
JR Ernest Bremer; 7 didattico svolge il suo compito senza infamia e
senza lode
Pops Mensah 7 forse un po’ arrugginito deve ancora trovare le alchimie
giuste con i compagni ma i numeri li ha pochi i punti ma decisivi e
determinanti i rimbalzi sarà pronto per i play off
Keith Langford 7 il solito esplosivo giocatore capace di scatti e
controscatti imprevedibile
Alessandro Gentile 6,5 ha un talento incredibile ed è capace di giocate impossibili
a cui però seguono errori marchiani
Marques Green 8 come giocatore non si discute abile tiratore, nel suo
score vediamo stasera ben 9 rimbalzi se non è attaccamento alla squadra questo
Leon Radosevic 7 all’inizio è lui che supporta l’attacco contro Biella e
si fa trovare magistralmente libero in area per
All.: Sergio Scariolo 7 con il potenziale che ha tra le mani ci si
aspetta sempre qualcosa di più Milano parte sempre per dominare e poi si
ritrova a dover lottare per le posizioni di rincalzo, ora o mai più
Angelico Biella:
Goran Jurak 7 Brindisi una brutta parentesi torna il leone che
conoscevano, lotta e fa a sportellate sotto canestro e tenta il tiro. Immortale
Andrea Renzi 6,5 finalmente lo abbiamo visto all’opera con convinzione,
paga dazio contro i lunghi di Milano ma schiacciare in faccia a Pop Mensah non
capita tutti i giorni
Tommaso Raspino 6 non abituato forse a fare due partite di fila si perde
dopo un buon inizio
Marco Laganà 7 sta maturando sempre più, paga dazio a qualche peccato di
gioventù, ma lo perdoniamo, si prende la squadra sulle spalle in alcuni momenti
e siamo sicuri sempre più che sia la pietra angolare su cui costruire la
squadra
Taylor Rochestie 6,5 gioca a sprazzi e come al solito alterna buone
giocate a passaggi a vuoto
Julian Mavunga 7 l’assenza di Pinkney lo responsabilizza e tutto sommato
non gioca male anche se la posta in palio non ha portato le squadre a giocare
alla morte
Trey Johnson 6 la sua percentuale al tiro non è buonissima, molti i tiri
forzati, e a volte si incaponisce a cercare la soluzione personale
Lorenzo Uglietti /Amoruso 7 spiccioli di partita per maturare e d’accordo
che non conti nulla ma il canestro da 3 di Amoruso a fil di sirena sarà un
ricordo indelebile nella carriera di questo ragazzo
All.: Massimo Cancellieri 6,5 la
stagione non ha nulla più da offrire, le assenze si moltiplicano, ma riesce a
tenere il campo con dignità, lavorando per la prossima stagione e se
ripartissimo da lui ?? Io ci proverei
Gita al Forum per Biella che si difende con dignità 85 - 67
Partita senza storia, Milano per
allenarsi e per ritrovare fiducia dopo la scoppola di Varese e Biella per
onorare un campionato dopo però aver perso per esigenze di bilancio la sua
punta migliore Kevin Pinkney volato a Trebisonda alla ricerca della gloria. Un
improbabile maglia verde su cui è difficile intravedere i nomi dei giocatori è
l’elemento a sorpresa di Milano. Biella nella consueta casacca bianca.
Cancellieri si affida a un inedito quintetto stante le assenze con Jurak,
Mavunga Rochestie, Raspino e Johnson, mentre Scariolo punta su Radosevic Green
Gentile Fotsis e Langford, Partenza lenta segna subito Radosevic dalla linea
della carità e poi sale in cattadra per Biella con due tiri forzati ma a segno
Johnson che danno il vantaggio, effimero per Biella, ci pensa poi Gentile a
indirizzare la gara con un parziale personale di cinque punti a cui poi si
aggiungono Langford e Radosevic che costringono Cancellieri a chiamare il time
out e a mescolare le carte. Jurak interrompe il digiuno per Biella ma oramai la
partita è ben indirizzata Gentile alterna belle giocate a errori strani ma l’assist
per Radosevic che inchioda una superba azione è da spettacolo puro, Laganà da
un po’ più di brio, entra anche il nuovo acquisto di Milano Biella cerca di
rimanere aggrappata un pigro Fotsis commette fallo su Renzi in entrata ma il lungo
biellese non sfrutta il gioco da tre punti mentre il finale del primo quarto è
un bombardamento dalla lunga a Rochestie risponde Fotsis per il 21 a 12 con
Johnson che spreca l’ultimo possesso. Si riparte con Melli al posto di Fotsis e
una leggerezza di Laganà consente a Mensah di presentarsi al Forum con una
schiacciata da favola. La partita si trascina lentamente anche se Milano a mano
a mano pigia sull’acceleratore e continua a incrementare il proprio vantaggio.
Hairston porta al più 14. Ancora il tiro da lunga la fa da padrone Hairston
prima e Jurak poi bucano la retina. Sul 36 a 18 Cancellieri chiama il time out
ma l’inerzia del match è oramai segnata. Le difese non sono eccessive ma i tiri
non sono mai puliti, la differenza sostanziale la fanno i rimbalzi su cui
Milano è assoluta padrona. Ancora due triple segnano la fine del secondo quarto
Laganà e Gentile chiudono i primi venti minuti sul 46 a 26 Gli ultimi due quarti
si trascinano stancamente e servono più per debutti e per provare schemi che
non per vincere la partita. E così ti trovi Melli come miglior realizzatore e
Pop Mensah a cercare il famoso amalgama con i compagni. Cancellieri trova la
personalità di Laganà, la concretezza di Jurak e la gioia di Amoruso per la sua
tripla in serie A
venerdì 19 aprile 2013
Anni settanta
Collisioni – Cercatori d’oro – Monny – Partner & Partners – Portacomaro e il libro del Papa – Hyundai
Collisioni a Barolo
Si prospetta un mese di luglio all'insegna degli incontri della buona musica e degli appuntamenti. Un edizione
ricca quella che come sempre si prospetta a Barolo e non solo per la presenza
di Elton John Jamiroquaj e Fabri Fibra ma per tutto quello che è collegato a
questa kermesse, ribattezzata creature selvagge anche per la presenza delle
opere della Cracking Art che accompagneranno il pubblico lungo le strade in
salita della cittadina cuneese. All'inizio di luglio diventa così imperativo
passare un po’ di tempo a Barolo, buon vino, buona musica e bella compagnia.
Scopriamo come con gli organizzatori
Campionato Mondiale di cercatori d’Oro a Biella
Quando il sole sarà alto e
picchierà sopra le teste dei tanti appassionati che si cimenteranno in questa
ricerca ad agosto non può non venire in mente che qualche migliaio di anni
orsono al tempo dei romani la Bessa era una zona in cui si estraeva l’oro che
veniva poi mandato a Roma, da un episodio storico un momento sportivo e anche
di costume: il campionato mondiale dei cercatori d’oro. Gli organizzatori in
accordo con l’Ascom locale vogliono che questo evento diventi sempre un momento
di promozione e di visibilità. Anche perché la prossima edizione sarà in
California
Monny B da maggio sul Gambero
Una produzione All Around. Torna
in pista la nostra collega che dietro al bancone della sua cucina darà tanti
consigli sul cibo, ricette proposte e naturalmente una sguardo preferenziale al
territorio piemontese e non solo. Scopriamo con Monny e con il regista Stefano
Giovannini i segreti di questa produzione
Partner & Partners con Alessandro Micheli
Tempi duri per le aziende la
crisi si fa sentire vediamo come affrontano il tema della comunicazione e dell’approccio
ai nuovi mercati, ne abbiamo parlato con Alessandro Micheli di Partner &
Partners che affronta il tema dell’internazionalizzazione e dei nuovi mercati
Guarire dalla corruzione un libro del futuro Papa al centro di un
incontro a Portacomaro
La
corruzione è un cancro radicato in Italia nei vari settori, statali e privati,
talmente sottile che individuarla diventa difficile. Oggi il nostro paese viene
classificato al 72esimo posto nella classifica mondiale sulla corruzione. «Guarire
dalla corruzione» è il titolo del libro già pubblicato in Argentina dall'allora cardinale di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Sono pagine che rivelano il
vero nome della corruzione. Una presentazione del libro è stata organizzata a
Portacomaro d’Asti, il paese d’origine della famiglia Bergoglio, dal
giornalista Rai Carlo Cerrato, e promossa dall'associazione Gente&Paesi e
dalla Biblioteca comunale di Portacomaro
In giro per il Piemonte con le Hyundai
In viaggio e in giro per il
Piemonte sfruttando le potenzialità di un mezzo che ti può portare dappertutto
con comfort e in autonomia
Passaggi televisivi: Domenica 21
aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3,
Lunedì 22 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1,
alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 23 aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00
su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 24
aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì 25 aprile alle ore18,30 su
TELERITMO, venerdì 26 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 27 aprile alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in
replica su Viva l’Italia Channel Sky 879
Kevin ha preso l'aereo per Trebisonda. Ciao campione e grazie
Good luck K- storm con queste
parole Tommaso Raspino saluta il collega Kevinn Pretty in Pink Pinkney che
lascia l’Angelico Biella e vola a Trebisonda per aiutare la squadra turca a far
buoni risultati nel campionato turco. Si è trattata di una decisione
consensuale e che era nell’aria. Perse le speranze da parte dell’Angelico di
salvarsi e perfettamente inutile il suo apporto in queste ultime giornate di
campionato ha scelto di accasarsi nel campionato turco alla ricerca di nuove
emozioni. Il saluto di Tommy ha preceduto quello di Lino della Curva che ha
apprezzato l’intensità e la voglia di giocare espressa nelle partite giocate al
Forum e sui campi di serie A e che lo hanno eletto a miglior giocatore biellese
e non solo di questo scorcio di campionato. Occhi di brace Kevinn famoso anche
per le sue scarpette rosa che hanno fatto la differenza sotto canestro e anche
dal perimetro è stato uno dei migliori visti all’ombra del Mucrone in questa
stagione; rimane solo il rammarico di non averlo visto prima ma adesso è il
momento di ringraziarlo e visto, che nel suo caso c’è già stato un ritorno
chissà che non approdi una terza volta, magari quando Biella tornerà nell'Olimpo del basket
martedì 16 aprile 2013
Il bicchiere mezzo pieno
E’ andata, la matematica ha detto
stop alle nostre speranze di salvarci sul campo, ma la partita di Brindisi
giocata anche in emergenza, per le assenze di Soragna e di Tsaldaris, ha detto
che questa squadra c’è gioca sbuffa e lotta, una delle note più liete è stata
la presenza concreta in campo di giocatori che non ti aspetti uno su tutti
Marco Laganà, classe 93, venti minuti con venti punti ma tanta tanta
personalità. Anche Tommaso Raspino non ha deluso le attese e ha giocato con
convinzione. Si riparte da loro per risalire magari tra un anno. L’aspetto più
delicato e importante è ora ricostruire senza buttare a mare gli anni
trascorsi, il tesoro di esperienza e di credibilità messi da parte. La crisi
economica nazionale e locale c’è, ma deve essere vista come un ‘opportunità,
non come una sventura. Il problema non è avere un palazzetto bello e capiente
che tutti ci invidiano, anzi abbiamo rispetto a tante altre realtà una serie di
strutture sportive all'avanguardia che tutti ci invidiamo e allora facciamo
pesare questa eccellenza. Certo ci deve essere una regia, un sistema e allora
la politica smettendo i panni del litigio di parte dovrebbe guardare al
progetto futuro fungendo da supporto e da facilitatore di dialogo.
L’imprenditoria dovrebbe guardare al proprio territorio come una risorsa e non
un peso. La panacea di tutti i mali per il Biellese è forse l’assenza dell’autostrada
??? quando in poco meno di quindici minuti si è Carisio ?? Quanto abbiamo speso
per la Cossato Vallemosso, un arteria sicuramente importante ma giunta al suo
pieno utilizzo quando oramai il settore imprenditoriale e produttivo della
valle è al collasso. Serve una scatto in avanti non guardare solo ad eventuali
problemi ma a valutarli nella loro interezza. Pallacanestro Biella in vent’anni
ha costruito qualcosa per la nostra città e per il nostro territorio di unico.
Tornare indietro e perderlo sarebbe oltremodo disdicevole e improduttivo.
Biella, intesa come territorio, se vuole uscire dalle secche della crisi deve
guardare a un aspetto come quello sportivo come a un’eccellenza di sviluppo.
Tralasciato il calcio appannaggio di altre province (eppoi costa troppo) meglio
puntare su sport in cui la passione e la voglia di costruire attraverso il
sudore, la forza fisica e il lavoro quotidiano possa dare frutti. Pallacanestro
e Rugby potrebbero essere i tasselli e il puntello della nostra economia,
oltreché un sistema di eccellenza. Allora chi è pronto per questa avventura e
per proseguire su questa strada 3.500 persone ogni domenica hanno detto di si.
Ripartiamo da loro.
domenica 14 aprile 2013
L'Enel Brindisi spegne le ultime illusioni di Biella. L'Angelico si difende con onore
Gibson 8 se era in appannamento
sceglie la giornata peggiore per Biella per tornare a segnare con continuità
dalla media dalla lunga e anche dalla linea della carità Immarcabile
Reynolds 8 doppia doppia che la
dice lunga sull’ottima performance decisamente indiavolato a rimbalzo ben 12
alla fine sia in fase offensiva che in quella difensiva
Formenti 7 4 triple senza
sbagliare mai il tiro non è da tutto destino che contro Biella quest’anno si
sblocchi sempre un giocatore inaspettato. Sorpresa
Simmons 8,5 Mvp della partita
anche lui in doppia doppia riesce nell’impresa di far sfigurare a rimbalzo
Pinkney è non è impresa da poco Superlativo
Robinson 6,5 percentuale al tiro
non eccelsa ma per sua fortuna il resto della squadra gira a meraviglia
Fultz 6,5 non un gran partita ma
ha il merito di piazzare un tripla decisiva che fa rientrare tardi Biella
altrimenti forse per Cancellieri sarebbe riuscita l’impresa
Grant 6,5 non segna molti
canestri ma la sua precisione sotto canestro è da manuale del basket anche
ottimo rimbalzista
Bucchi 8 il voto è anche alla
stagione una neopromossa che fa un girone d’andata strepitoso e che poi si
perde in quello di ritorno ma che ha lanciato tanti talenti in serie A primi
fra tutti Gibson e Reynolds
Pinkney 7,5 il solito mostruoso fenomeno da sotto
dall’arco il vero peccato per Biella è averlo preso con un girone di ritardo se
rimanesse all’ombra del Mucrone sarebbe una garanzia. Superlativo
Laganà 8 quasi venti punti con
venti di valutazione con tre triple ma soprattutto una personalità sotto
canestro di cui Biella avrebbe avuto bisogno fin dall’inizio, Se Biella vuole
tornare in serie A magari deve puntare sulla vecchia coppia delle giovanili:
Laganà e Lombardi. Rinnovamento e rottamazione
Johnson 8 Pesano le solite cinque
palle perse ma il resto della prestazione è da assoluto primattore regala spettacolo e canestri impossibili
Jurak 6 il guerriero si è spento
in curva domenica scorsa, impalpabile anche se il compito che aveva era
particolarmente difficile tra Simmons Reynolds e Grant non ha passato certo una
domenica tranquilla
Rochestie 7 qualche errore di
troppo ma tutto sommato una partita discreta giocata dall’americano tutto
scatti
Raspino 6,5 lo abbiamo visto con
maggior personalità in campo e ha saputo lottare con coraggio anche lui può
essere un bel mattone su cui ricostruire un sogno chiamato Pallacanestro Biella
Mavunga 6 qualche gomito in più
sotto canestro ma inferiore rispetto alle aspettative con cui era sbarcato a
Biella
Renzi s.v. spiccioli di presenza
non pervenuta in campo e si che un lungo in più e decisivo avrebbe fatto comodo
a Biella
Cancellieri 7 Fossimo in lui un
giro in pellegrinaggio in qualche santuario lo faremmo, non fosse altro per la
caterva di sfortuna accumulato quest’anno, ultima in ordine di apparizione
Tsaldaris non schierato a Brindisi e soprattutto ai vari carneadi che hanno
determinato le fortune/sfortune di Biella, ma si sa il finto burbero teramano
può tornare abbastanza rapidamente in sella, oggi sei nella polvere domani
chissà. Carismatico
sabato 13 aprile 2013
Democrazia - + di un gelato e il festival del benessere. Per chi si vuole bene c'è solo Piemonte Notizie
Costruire la democrazia con la Biennale a Torino
Biennale Democrazia è una manifestazione culturale
promossa dalla Città di Torino, che giunge nel 2013 alla sua terza edizione e
che si è data come compito prioritario la formazione e la diffusione di una
cultura della democrazia. È un laboratorio pubblico
permanente, radicato nel
territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica, aperto al dialogo,
capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a
tutti i cittadini. Tanti gli incontri, le presenze dei giovani che hanno
affollato gli incontri e i confronti. Abbiamo cercato di scoprire qual è la filosofia
che sta dietro a questa iniziativa in un periodo in cui si sente parlare spesso
di democrazia ma poi è difficile metterla in pratica
+ di un gelato, c’è molto di più dietro questa storia di
eccellenza
Storie di cooperazione, storie positive che
trasmettono l’immagine di un Italia che lavora ma che lo fa attraverso sistema
di buone prassi di benessere e di qualità della vita. E’ il caso della
Cooperativa Ass.i.s.te operativa nel torinese e non solo in ambito socio
assistenziale che lavora attraverso erogazione di servizi integrativi
domiciliari e ospedalieri, socio sanitari ed educativi. Attraverso le parole di
Carla Stillavato ne scopriamo la sua operatività. Ma il benessere e qualità
della vita non sono solo legati all'assistenza scopriamo tra le qualità anche
quelle legate a + di un gelato, progetto speciale frutto della creatività e
dell’entusiasmo della cooperativa Insieme giovane realtà torinese connotata da
un forte impegno sociale. Con questo progetto la Cooperativa ha voluto
investire su un prodotto di eccellenza preparata secondo la storica tradizione
dei maestri gelatieri italiani con ingredienti selezionati e genuini
Amore e
Psiche a Palazzo Barolo
Amore e Psiche a Palazzo Barolo a Torino fino al
prossimo 16 giugno. Attraverso opere dipinti e oggetti viene celebrato
l’antichissimo mito di Amore e Psiche. Psiche mortale dalla bellezza uguale a
Venere diventa sposa di Amore senza mai poterne vedere il volto, una notte
spinta dalla curiosità riesce ma viene cos’ abbandonata dal Dio e quindi
costretta ad affrontare una serie di prove al termine delle quali otterrà
l’immortalità e potrà così ricongiungersi allo sposo. Un mito che resiste nel
tempo e che qui viene rivisitato in chiave neoplatonica e filosofica.
Vival
tutti in forma a Pinerolo dal 19 al 21 aprile
Seconda edizione del festival del vivere bene che si
terrà al Palared di Pinerolo dal 19 al 21 aprile, dopo il successo della prima
edizione torna con più attenzione verso il mondo del wellness. Cinque i settori
tematici presenti in fiera dal settore beauty – trattamenti curativi e
discipline tradizionali – al foodie – cibi biologici e tracciabilità dei
prodotti – alla green economy, all’enjoy e relax dedicata all’eco turismo per
concludere con uno spazio dedicati ai più piccini. Una fiera a 360 gradi dove
benessere e qualità di vita vengono trattai come valori che coinvolgono tutti
gli aspetti del vivere quotidiano
Passaggi televisivi: Domenica 14
aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3,
Lunedì 15 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1,
alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 16 aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00
su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 17
aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì 18 aprile alle ore18,30 su
TELERITMO, venerdì 19 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 20 aprile alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in
replica su Viva l’Italia Channel Sky 879
lunedì 8 aprile 2013
Emozioni a bordo parquet
Lo ammetto ho avuto paura di
Pinkney, chi scrive è un appassionato di basket, che interpreta il suo ruolo a
bordo parquet con il piglio del tifoso educato, ma alla terza tripla consecutiva
non stai più nella pelle. Il tifo e la voglia di urlare per la propria squadra
si sprecano, poi bisogna vestire i panni del giornalista sportivo in grado di
scindere il commento da tifoso e portarlo sui binari più comodi dell’osservatore
neutro. Non me ne vogliano gli amici di Cantù, Walter, Ale ecc. ma quella di
ieri sera era una serata di emozioni per noi di Biella. Un pubblico e una curva
attaccati alla squadra, una grinta agonistica di tutti coloro che sono scesi in
campo, un allenatore tornato a gestire un gruppo, una dirigenza compatta, una
curva e una tribuna stampa più che mai partecipe. All’inizio, forse anche per
scaramanzia, si sprecavano i commenti sullo scarto a fine gara non credendo
possibile un impresa come quella realizzata da Pallacanestro Biella. Ma mano a
mano che prendeva corpo l’incontro capivi che era tutta un’altra musica. E non
era solo demerito di Cantù, l’intensità agonistica era quella del furore cieco,
di un gruppo che voleva un sussulto, un grande prova. E così è stato, Johnson,
Laganà, Rochestie tutti immedesimati nel
ruolo. Commovente a fine gara la faccia
triste di Tsaldaris che va a prendere gli abbracci della Tribuna e il guerriero
sloveno-biellese Jurak che si issa in curva per celebrare la giornata di festa.
Ma è lui l’uomo nero, l’MVP biellese delle ultime partite, Kevinn Pretty in
Pink Pinkney, l’uomo che fa sembrare facili le cose difficili. Capace di un
gancio cielo di biellese infinita memoria in faccia a Tyus e poi sulla rimessa
mancata di Aradori di mandare in confusione l’ex e di aggiudicarsi con quella
giocata la palla e la vittoria. Il guaio per chi scrive è stato quello di essere
proprio di fronte a lui nella linea di tiro e lo sguardo iniettato di sangue
rivolto al povero cronista fa capire quanta sia la grinta e la voglia di questa
squadra. Un vero peccato dover guardare tutti dal basso verso l’alto. Ma se
questi sono i semi germogliati all'ombra del Mucrone allora c’è speranza. Come
la soddisfazione di sentirsi dire dai colleghi che arrivano dalle altre piazze,
e giuro non è la prima volta, della cortesia e della disponibilità della
società attraverso la sua organizzazione, un bel biglietto da visita frutto di
professionalità e di passione. A Biella questo c’è e c’è sempre stato, dobbiamo
conservalo gelosamente e ora che tutti facciano la loro parte
Ma che c. guardi ? L’accademia della Crusca fiorentina
Un esclamazione, un incipit certo
non oxfordiano ma che si può sentire su tutti i campi di qualsiasi sport praticato,
dal massimo campionato all’ultima divisione. Certo dopo la galleria degli
orrori di tagliavento – a proposito quando il meritato riposo – può anche
succedere che un giocatore, ma non credo sia l’unico, abbia sbottato in tal
senso. Mi immagino i commenti dei fiorentini con il loro intercalare da dolce stil
novo (vieppiù mi è sembrata esagerata codesta ammonizione (…) parmi non del
tutto regolare la manata di Nocerino che provoca in siffatta specie un lieve
malore al povero uomo che proviene dall’est (..) suvvia sarà mica intenzionale
la mano di Roncaglia era stanco per la partita e stava sbadigliando ) Insomma
un campionario di frasario da fioretto che non si addice ai campi di calcio. Immagino
invece l’intercalare della Fiesole e
anche degli attori in campo, maremma maiala. Per cui si archivi la partita con
tutti gli orrori praticati e si vada avanti compreso anche qualche bu razzista,
quelli si veramente odiosi e da censurare. Una frase irriverente, ancorché
pronunciata a favore di un quarto uomo mi sembrerebbe pretestuosa e
alimenterebbe polemiche a non finire se finisse per determinare squalifiche.
Così come questa continua acredine nei confronti di Mario, ragazzaccio d’accordo,
ma con tutti i pregi e i meriti dei giovani della sua età, aiutiamoli a
crescere ma senza additarli al pubblico ludibrio sarebbe già qualcosa
domenica 7 aprile 2013
Le Pagelle Johnson Pinkney e Laganà i migliori. L'ex Aradori non basta a Cantù
Angelico
Biella:
Goran
Jurak 7,5 corre sbuffa segna aizza il pubblico il capitano della squadra, è l’ultimo
ad abbandonare il campo e a fine partita sale letteralmente in curva con i
tifosi
Tommaso
Raspino 7 reattivo e partecipativo raccoglie tutte le energie e riesce a dare un
buon supporto al team, dieci minuti ma di buona intensità
Marco
Laganà 9 il giovane si carica la squadra sulle spalle nei momenti difficili,
tripla in faccia all’avversario e stoppatona su Scekic sarebbe la base da cui
ricostruire la squadra
Taylor
Rochestie 8 buonissima partita ottima circolazione di palla, legge bene le
azioni e da buoni palloni in attacco
Julian
Mavunga 6,5 riesce a far respirare Pinkney senza commettere grosse sciocchezze
si vede che è limitato ma esegue bene il compito assegnato
Trey
Johnson 10 partitona anche se a volte è troppo individualista si prende le
giuste responsabilità 23 punti non sono pochi ma la sua forza dirompente sono
gli strappi prodotti
Dimitrios
Tsaldaris 8 il greco con la faccia triste è in palla ottime giocate e una
buonissima difesa che costringe gli avversari a forzare i tiri, determinante
Kevinn
Pinkney 10 diamo pure la palma dell’MVP a Johnson ma quello che ha fatto nell’ultimo
minuto meriterebbe la lode costringe Aradori alla rimessa ritardata e guarda in
modo assassino il cronista che scrive. Raptus
All.:
Massimo Cancellieri 8,5 Buonissima lettura della partita, fa i cambi giusti, e
tiene sempre avanti la squadra questo successo è tutto per lui
Lenovo
Cantù:
Marko
Scekic; 4 un disastro non riesce a contenere i lunghi avversari si fa stoppare
la palla da Laganà ed esce per un fallo inutile su Raspino
Jerry
Smith 5,5 non incide moltissimo sulla partita e si fa strappare diverse palloni
dalla difesa di Biella
Maarten
Leunen; 6,5 fa sempre molta paura per il suo tiro mortifero da tre e per la
capacità di dispensare assist
Nicolas
Mazzarino 7,5 il Cardinale mi banale
quando entra fa sempre male le sue triple tengono in partita nel primo tempo
Jeff
Brooks; 5,5 infallibile al tiro il guaio per Cantù è che tira poco
Alex
Tyus; 6 partita ordinaria anche se prende diversi rimbalzi e recupera palloni
interessanti
Jonathan
Tabu; 6,5 solo venti minuti sul parquet
ma molti i canestri segnati, subisce sei falli e mette cinque assist
Pietro
Aradori; 7,5 l’ex che ha rischiato di mandare di traverso il boccone di Biella,
immarcabile nel quarto quarto con undici punti manca però la palla decisiva
sbagliando la rimessa
Marco
Cusin; 5,5 l’ombra di un atleta, forse non al meglio subisce la fisicità di
Biella
Stefano
Mancinelli 4 completamente svagato Trinchieri non lo manda più in campo nel
convulso finale e questo consente il recupero di Cantù
All:
Andrea Trinchieri 5 se la squadra non gira al meglio probabilmente la colpa è
anche dell’allenatore che non sa trovare le giuste alchimie. Occorre però
trovare in fretta il bandolo della matassa i play off non sono lontanissimi
Il Cuore di Biella è grande batte Cantù e conquista il Forum 82 a 77
Ci
sono partite che sono diverse le une dalla altre quelle in cui conta tirare
fuori tutto quello che uno ha dentro, ci sono momenti nella vita di un
giocatore e di una squadra che viene fuori l’orgoglio per una stagione nata male
e finita peggio. Oggi la Pallacanestro Biella ha giocato una partita da squadra
e ha vinto, non servirà per la permanenza in A ma lo spettacolo offerto è un
incipit per continuare a giocare anche nella serie inferiore il prossimo anno.
Cantù dovrà invece rimettersi in pari presto se vuole disputare dei playoff all’altezza,
questa sera solo Aradori e Mazzarino a sprazzi hanno fatto vedere cosa può fare
Cantù ma devono essere supportati altrimenti è dura
C’è
un clima più disteso sugli spalti la lunga e dura contestazione di una
settimana fa e tutti gli strascichi che ci sono stati sono stati una sorta di
lavacro propiziatorio non per questa stagione ma per la prossima probabilmente.
Prova ne sia lo striscione che campeggia sulla Curva Barlera che
inequivocabilmente fa vedere un grosso numero 6, un numero, che vale più di
mille messaggi per la squadra per la società e per tutto il Palazzo, dai
distinti la risposta più che corretta da parte di alcuni tifosi che ricordavano
a tutti, anche se non ve n’era bisogno che Atripladi e Savio hanno fatto la
storia di questa società. Nella fase preparatoria facce concentrate in casa
Angelico. Cancellieri parte con Johnson, Pinkney Jurak Rochestie e Tsaldaris e mentre
Trinchieri risponde con Leunen Smith, Aradori, Mancinelli e Cusin.. Palla a
Cantù e si inizia con l’ex Aradori che buca da 6,75 mentre Jurak va sul ferro
dalla stessa distanza tripla di Rochestie ben smarcato da Jurak. Nei primi
minuti la difesa Angelico consente solo tiri dalla lunga distanza, non permette
a nessuno di avvicinarsi a sotto, il gioco di Biella è frizzante e Rochestie in
questi primi minuti è ispiratissimo Biella va avanti 15 a 9, partita bella e
intensa e Trinchieri è costretto a chiamare il time out. Mazzarino da più
velocità al gioco canturino e non è un caso se è lui il primo a segnare da
sotto, l’ennesima tripla di Leunen manda avanti di uno Cantù, ci pensa Laganà
da sotto a chiudere il primo quarto con un canestro che dà il vantaggio a
Biella. E’ il cardinale Mazzarino a riaprire il tiro dalla lunga a cui risponde
subito Laganà. Cantù è costretta sempre a tirare dalla lunga da cui continua ad
avere una buonissima percentuale. Biella grinta e coraggio lotta su ogni
pallone la tripla di Brooks sembra dare a Cantù il vantaggio definitivo ma ci
pensa Mavunga a strappare letteralmente un possesso e a segnare da sotto.
Biella avanti di uno all’intervallo. Si riparte ma Biella è in partita rimane
attaccata ai tiri da tre risponde immediatamente. Le difese fanno a sportellate
doppio fallo a Jurak e Cusin. Tsaldaris buca la retina da tre e con un
brillante gioco da sotto Pinkney comincia a dare un sostanzioso vantaggio all’Angelico.
Johnson entra decisamente in partita e fa un break quasi decisivo, come il
gancio cielo, modello Flaborea, che stampa il più dodici per Biella. Johnson è
devastante in questo quarto segna da tre ma l’anima è il giovane Laganà che
recupera buoni rimbalzi e lotta e a fil di sirena Johnson mette il più quindici
dal perimetro. Il tabellone recita 63 a 48 roba da non credere, e si inizia con
una stoppatona di Laganà a Scekic non proprio il primo venuto. Pinkney fa il
quarto fallo e prudenzialmente Cancellieri lo tiene a riposo. I nervi
cominciano a farsi sentire ne fa le spese prima Scekic che es e per cinque
falli e poi Laganà. Sale in cattedra Aradori e Cantù comincia a recuperare
punti su punti. A meno di due minuti dalla fine il divario è solo di quattro
punti. Una tripla di Mazzarino porta i canturini a meno uno. Johnson da sotto e
anche Brooks tengono le due squadre incollate e poi Aradori sul più bello
commette infrazione di cinque secondi sulla rimessa che consegna palla
definitivamente a Biella che con i liberi porta a casa il match tra le ovazioni
del pubblico. Per una sera Biella torna ad essere un isola di sport felice e
per il momento basta
Angelico Biella – Lenovo Cantù 82 – 77 ( 20 – 19; 36 – 35; 63 – 48)
Angelico Biella: Goran Jurak 8; Andrea Renzi n.e.; Tommaso
Raspino 2; Marco Laganà 7; Taylor
Rochestie 14; Julian Mavunga 2; Trey Johnson 23; Lorenzo Uglietti n.e.;
Dimitrios Tsaldaris 14; Prokop Slanina n.e.; Niccolò De Vico n.e. Kevinn Pinkney 12. All.: Massimo Cancellieri
Lenovo Cantù: Awudu Abass n.e.; Marko Scekic 1; Jerry Smith
4; Maarten Leunen 8; Nicolas Mazzarino 14; Jeff Brooks 9; Alex Tyus 6; Jonathan
Tabu 14; Pietro Aradori 17; Marco Cusin 2; Stefano Mancinelli 2. All: Andrea
Trin
Piemonte Vinitaly – Foto storiche – Basket – Tutela dei lavoratori con ONA
L’eccellenza
piemontese del Vino
Piemonte terra di vino e di
passione e che viene proposta a Vinitaly la fiera delle migliori opportunità
vitivinicole che si tiene a Verona presenterà il meglio della produzione piemontese.
Il buon gusto il sapore la qualità e nuovi sistemi innovativi di promozione
sono i mezzi attraverso cui bucare il mercato italiano e mondiale e parlando di
eccellenza una di queste è senza ombra di dubbio il consorzio dell’Asti
prospettive e produzione nelle parole del suo direttore Giorgio Bosticco. Ma il
vino e l’enogastronomia rappresentano una delle risorse essenziali per il
futuro della nostra economia lo sanno bene gli amministratori del territorio
che si cullano queste eccellenze e le langhe e il territorio astigiano ne sono
una dei tesori migliori che possiamo vantare nella nostra regione come si può
evincere dalle parole del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo
Le fotografie
di Robert Capa – Scatti storici
Testimone
della storia, presenza discreta nei momenti in cui viene scritta la storia
dell’umanità, scatti che hanno il potere di fermare la storia e di immortalare
eventi importanti. L’arte del fotografo è proprio quella di scegliere, a
livello personale d’accordo, un unicità che viene consegnata ai
posteri. Robert Capa è più di un cronista è un artista che attraverso i suoi
occhi ci consegna l’immortalità. Nella sua foto c’è tutto: lo scritto il
commento e la descrizione dell’evento, c’è l’umanità. le sensazioni e le
emozioni dell’uomo che vive il passaggio della storia. Soffermarsi a guardare
le fotografie di Robert Capa vuol dire tornare con la mente al momento in cui
furono scattate, essere trasportato e rivivere quella scena immaginando quel
luogo carico di storia. Robert Capa è la storia e anche se lui stesso è stato
vittima delle storie che ha raccontato ha avuto il merito di tramandare ai
posteri icone e passaggi che rimarranno per sempre. A Palazzo Reale a Torino
fino al 14 luglio
Memorial Raspino di Basket
Lo sport
non è solo agonismo ma è anche voglia di stare insieme di giocare e di
divertirsi magari attraverso partite in cui si mettono in pratica ore di
intenso allenamento. Lo spirito che sta alla base del Memorial Raspino è
proprio questo un gioco popolare alla portata di tutti con allegria e se poi in
un futuro remoto si giocherà in serie A tutto di guadagnato. Ne abbiamo parlato
con alcuni esponenti della Società Pallacanestro Biella
Tutela dei lavoratori con ONA
La tutela della salute dei lavoratori
passa attraverso una conoscenza perfetta della legislazione, ben lo sa ONA,
l’osservatorio nazionale contro l’amianto, che tutela la salute di chi ha
lavorato in posti insalubri mettendo spesso a repentaglio la propria esistenza.
Quali sono i reati e quali i capi di imputazione a cui va incontro oggi chi non
tiene in debito conto la sicurezza dei propri lavoratori. Ne abbiamo parlato
con un il legale di Ona che ci spiega nei dettagli quali sono le sanzioni a cui
va incontro chi non rispetta le più elementari norme di sicurezza
Passaggi televisivi: Domenica 7
aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3,
Lunedì 8 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1,
alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 9 aprile alle ore 7,30 su
GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale
Sky 879; mercoledì 10 aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì 11 aprile
alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 12 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore
16,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879; sabato 13 aprile alle 13 su
TELECITY
venerdì 5 aprile 2013
Gianni ciapa sto pallone - un tango - e vai a insegnare il gioco del calcio in giro per il mondo
Come cantava Enzo Jannacci in
vincenzina nell’epoca di un Milan non così brillante (anche oggi 0 a 0, questo
Rivera che non segna più) il Gianni nazionale ha lasciato un impronta
indelebile nelle fantasie calcistiche degli amanti del Milan che hanno vissuto
la loro infanzia calcistica negli assi sessanta e settanta del secolo scorso.
Era un Milan diverso, una squadra formidabile negli anni sessanta grazie a quel
grande allenatore che era il Paron, meno abile, più sfortunata quella degli
anni settanta che rincorreva il simulacro del decimo scudetto: la stella. Vent’anni
di onorata carriera nella stessa società arrivato ragazzino, maturato come uomo
e come calciatore e poi raggiunto il risultato agognato appesi al chiodo gli
scarpini. Rivera non si discute, si ama a prescindere, così raccontavano i
tifosi da stadio degli anni settanta. Perfino Diego Abantantuono nel suo Eccezzziunale
Veramente lo cita leggendo una sorta di vangelo apocrifo come il Messia su cui
si fondava il gioco del calcio e a cui Dio (“ un bel uomo sui quarant’anni “)
affida il pallone (un tango) per
insegnare il gioco del calcio. A parte la parodia Rivera è stato per moltissimo
tempo l’icona del calcio milanista, solo i recenti successi internazionali
hanno intaccato nella memoria collettiva quel Milan. Ma chi è cresciuto in
quegli anni della televisione in bianco e nero, delle partite preserali domenicali
su Raidue delle 19.05 non può che guardare con una certa nostalgia a quei tempi
Oggi Rivera è un dirigente della
Federazione Italiana Gioco Calcio e nel suo programma c’è tanta attenzione per
i vivai e per le giovani generazioni, il futuro di questa disciplina, ma il
ricordo del Milan è ben presente nei suoi racconti, all’alba di un compleanno
importante, veleggia per le settanta primavere ad agosto, un colloquio preciso
e informale com’è nel suo stile, a tutto tondo sui colori rossoneri
·
Cos’è per
te il Milan ?
Finche non mi sono sposato la mia seconda famiglia un ambiente bello particolare
che mi ha messo subito a mio agio e poi la storia
·
Le tue
sensazioni e i tuoi ricordi dell’approccio con il Mondo Milan da giovanissimo?
Sono stato accolto molto bene, gli anziani di allora stavano vicino ai
giovani c’era una cultura dello spogliatoio i vecchi aiutavano i giovani a
crescere, c’era una gerarchia rispettata ma in cui chi arrivava si trovava
subito a suo agio
·
La prima
squadra italiana a vincere la Coppa dei Campioni spezzando il duopolio Benfica
Real Madrid che ricordo hai di Wembley 1963 ?
La prima grande vittoria, la prima
squadra italiana a spezzare il duopolio spagnolo e portoghese il Milan ci era
arrivato vicino nel 1958 ma poi era stato beffato, una grande emozione, in
quello stadio contro Eusebio una grandissima soddisfazione
·
La
partita che ti ha dato maggiori soddisfazioni ?
Tutte le vittorie importanti per sono state decisive e al tempo stesso
tesori da ricordare, quando si scendeva in campo fondamentale era farlo per
vincere, le finali, le partite più importanti del campionato sono tutte tappe
di una carriera che custodisco tra i miei ricordi più belli.
·
La
partita che vorresti dimenticare e/o rigiocare ?
Una su tutte la Fatal Verona, quel 5 a 3
che ci ha scucito uno scudetto dal petto, quella gara ci ha invecchiati tutti,
ricordo in particolare l’immagine e le ripercussioni negative che ebbe sulla vita di Nereo Rocco,
quello scudetto era meritato venivamo dalla vittoria nella coppa delle coppe,
era una squadra fantastica, il destino era nelle nostre mani e lo abbiamo
buttato, si quella gara ci ha veramente invecchiati tutti
·
Con gli
arbitri e in particolare con Lo Bello grandi scontri lo rifaresti o saresti più accomodante ?
Se c’è una cosa che non ho mai sopportato nella vita sono gli
atteggiamenti, quando si va in campo siamo in ventidue e credo che la gente che
va a vedere le partite vada soprattutto per
vedere il gioco degli stessi ventidue non certo dell’arbitri. I protagonismi
non mi sono mai piaciuti e ovviamente non le ho mai mandate a dire, avevamo
punti di vista diversi. Avevamo qualche volta punti di vista diversi quando
trovavo un arbitro che era più importante
·
Da
eccellente uomo di sport e da uomo copertina spesso alcuni giornalisti ti hanno
bersagliato con soprannomi . alcuni gratuiti, qualcuno di cui avresti fatto
volentieri a meno e che ti ha particolarmente ferito?
I soprannomi mi hanno sempre divertito
sia quelli con accezione negativa sia anche quelli positivi sinceramente non mi
hanno fatto mai ne caldo ne fretto erano degli stereotipi che subivi e che
quindi accettavi. Mi divertiva accorgermi che c’era una grande fantasia non mi
hai fatto ne caldo ne freddo era un gioco delle parti
·
Tu sei
stato un comunicatore ante litteram nei ricordi dei tifosi il tuo comizio prima
di Milan Bologna del 1979 rappresenta
ancora oggi uno degli esempi di comunicazione tra curva tifosi e giocatori ma
all’epoca non c’era discussione semmai rispetto condividi ?
Fui quasi obbligato dal questore volente o non volente era una
comunicazione necessaria che altrimenti non ci avrebbe portati a giocare quella
sfida che per noi era assolutamente importante vista la posta in palio. I
tifosi dovevano lasciare quello spazio inibito e quindi toccò a me, fui accolto
da un ovazione al mio ingresso in campo perché pensavano fosse scesa la squadra
in realtà mi toccò quel discorso e riuscii a convincerli tutti
·
Nel 1979
si chiude un ciclo e il calcio giocato per te . L’obiettivo era la Stella ?
avresti giocato fino a raggiungerla ?
L’obiettivo
era quello di vincere è quindi anche fregiarci della stella direi che fine
carriera e supremo risultato sono
arrivati insieme e quindi va bene così, sapevo che l’anno successivo avrebbe allenato Giacomini, uno con cui avevo
giocato insieme e quindi francamente diventava difficile per me vedermi in un
ruolo come quello del giocatore con una persona con cui avevo diviso il campo.
Quindi sarei comunque arrivato al capolinea sportivo, la stella ha dato più enfasi
a quell’addio
·
Il tuo
ruolo all’interno della FIGC quali sono
gli obiettivi soprattutto a livello di educazione e i concetti che dobbiamo
insegnare alle generazioni future ?
Per noi è fondamentale il ruolo dei giovani, il nostro lavoro consiste
proprio nel far comprendere alle società che i giovani rappresentano una
risorsa e che quindi occorre puntare su di loro invogliando le società a
investire in programmi e strutture e naturalmente la Figc farà la sua parte
·
Per i
tifosi rossoneri nati negli anni quaranta cinquanta e sessanta Gianni Rivera
rappresenta un idolo insuperabile un messaggio per loro e uno invece per le
giovani leve
Ho avuto la fortuna di fare un lavoro
che portasse avanti le mie passioni quindi il messaggio è di riuscire a fare le
cose che ogni persona ama fare e di farle con passione, certo non tutti possono
diventare calciatori e di successo, ma saper vivere la propria passione con
serenità si e se poi ci sarà il successo tanto di guadagnato. Ma se rimane la volontà
di lavorare e bene qualsiasi cosa si farà sarà sempre fatta bene.
Parola di Gianni Rivera
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