martedì 30 aprile 2013

Campioni d'Europa ??



In principio era Hoeness, poi Rummenigge ha rincarato la dose, al di là del probabile monopolio futuro del calcio da parte tedesca, la scivolata, modello entrata di Lahm, nella moralità pubblica dei dirigenti irreprensibili del Bayern lascia decisamente di stucco. Ma non erano gli italiani tutti pizza mandolino ecc. ?? Evidentemente no a furia di dimostrare che sono i più bravi degli altri ci hanno superato anche nelle nefandezze. E allora quali sono i modelli che uno sportivo dovrebbe tenere in evidenza ??? I francesi no perché hanno i petrodollari arabi, vedasi PSG, gli spagnoli men che meno, prima o poi scoppierà la bolla economica spagnola e i club falliranno o andranno in recessione. La Germania si dimostra uno specchietto per le allodole, forse solo l’Inghilterra tiene fede al principio del far play, anche se nella City probabilmente il dialetto che si parla proviene non da West Ham ma da Mosca. E allora vuoi vedere che forse i tanto vituperati italiani sono quelli messi meglio. Una squadra a caso il Milan ha impostato una stagione in cui ha rivoltato come un calzino la propria struttura, ha puntato su giovani brillanti e con uno stadio di proprietà sul modello di quello di Venaria – che potrebbe essere tra l’altro San Siro se l’Inter converge su altre ipotesi -  unita a una oculata politica di marketing rischia di trovarsi in una vantaggiosissima posizione. E senza Guardiola ma con un ottima gestione il Barcellona del futuro (senza debiti) potremmo essere veramente noi. Pronti a dominare l’Europa

lunedì 29 aprile 2013

Prigionieri di una fede


Phil Goss non ha infierito negli ultimi dieci secondi pallone in mano con la possibilità di sparare a canestro ha percorso il campo zizzagando in una sorta di omaggio al destino di una squadra che ieri sera pur priva di talenti e di numeri uno – a proposito che peccato che Johnson non abbia voluto partecipare a questa festa – ha lottato come una furia su ogni pallone cedendo con l’onore delle armi ad una compagine che si trova al terzo posto nella regular season del campionato di basket. E come nella resa dell’Amba Alagi con le Rifles Brigades che alla fine schierate in assetto di guerra tributavano gli onori ai combattenti italiani capitanati dal Principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta che erano stati battuti in Africa Orientale. Così ieri sera la squadra di Calvani ha testimoniato la discesa agli inferi della serie GOLD della compagine laniera. 

Quando si dice la nemesi storica dal paradiso della semifinale scudetto all’epilogo sempre contro Roma. Ma c’è un aspetto che vale la pena di sottolineare; il lungo sentitissimo applauso scaturito al suono della sirena vale più di mille parole, un applauso convinto da parte dei molti che quest’anno nonostante i rovesci sul campo hanno comunque voluto manifestare la vicinanza alla società. Gli occhi lucidi dentro e fuori del campo erano parecchi, era una sorta di tributo a un lungo progetto che non è certo morto ma che si deve evolvere stretto da temi come crisi economica e questioni di opportunità. I tanti giovani che calcavano il parquet alcuni dal futuro assicurato, altri dal profilo incerto, guardavano allo spettacolo consumato sulle tribune, e se la curva ha cantato a squarciagola per tutto il match in modo davvero encomiabile, non meno appassionante è stata la passione che emergeva e si vedeva dalla tribune. 

Gli occhi lucidi di Renzi, il pugno battuto all’altezza del cuore da Raspino, l’abbraccio tra Cancellieri e Rochestie. Il capitano in mezzo al campo a fare da chioccia ai giovani e lui il leone sloveno Jurak a calpestare tutti i metri possibili sul campo sono elementi che danno la sensazione di un attaccamento ai colori, alla maglia e a questa città che è encomiabile. Così come i sempre troppo poco citati uomini dello staff che nella buona come nella cattiva sorte son sempre li ad accompagnare il team dalla preparazione all’organizzazione, silenziosi e non chiassosi, ma presenti e attenti. 

Chi scrive è stato contagiato da questo atteggiamento e ieri sera a fine partita non ha potuto che abbandonare i panni del cronista sportivo per vestire quelli più semplici del tifoso fortunato, perché vede le partite da bordo parquet e che orgogliosamente quando va in giro per il Piemonte e spesso per l’Italia quando comunica la sua origine viene spesso abbinato alla squadra di basket. Son proprio lontani i tempi in cui frequentando l’Università a Milano l’origine era sbeffeggiata dall’imprinting di Aiazzone, altri tempi e altre mode si dirà, ma il sottoscritto vorrebbe come molti d’altronde tornare al Palazzetto e ritrovare lo spirito di un tempo. Io ci sono

domenica 28 aprile 2013

Finisce un sogno ma non l'emozione, Biella saluta il suo pubblico con onore ed orgoglio


Ci sono emozioni che non si possono descrivere, ci sono momenti in cui le parole devono lasciare il posto alle lacrime agli applausi ai ricordi e alle sensazioni, l’applauso che alla fine il Palazzetto tributa all’Angelico vale più di mille parole. Il giro intorno al campo di Jurak e di tutta la squadra richiamata a gran voce dai tifosi è un atto di amore.La passione c’è, la voglia di rimanere protagonista anche, ora la palla passa alla società per ricostruire un sogno chiamato serie A. Il risultato stasera voluto era quello di esserci e di salutare ed è stato raggiunto con pieno merito da tutti
E che sia un arrivederci con questo incipit la curva saluta il cammino casalingo di Biella in serie A1 un affetto e un calore come sempre molto ben accetto e che non smette mai l’urlo non è solo quella della riconquista si spera della serie A ma un sostegno convinto su ogni singola azione. Cancellieri vista la defezione all’ultimo minuto di Trey Johnson si affida a Raspino, Jurak Rochestie, Mavunga e Tsaldaris mentre Calvani si affida a Datome, Goss Lawal  Czyz e Taylor. Ed è Czyz ad aprire le marcature da due a cui risponde Jurak con una bomba ed è ancora lo sloveno da sotto che mette un facile appoggio inoltre non disdegna anche il tiro da tre mentre replica Czyz da due dopo l’ennesima tripla (tre su tre) del greco Tsaldaris sull 11 a 4 Calvani chiama time out. Si riprende con una tripla di czyz a cui risponde immediatamente Tsaldaris , 14 a 9,. E’ un Angelico in palla nonostante le molteplici assenze, Calvani striglia i suoi e complice un Datome super in difesa Roma rientra gradatamente. Mavunga allunga ancora sul più cinque ma il finale di tempo è tutto per Roma che chiude in vantaggio con un entrata di Taylor che subisce il fallo di Renzi e mette il libero del più due. Devastante Roma all’inizio del secondo quarto in un amen il parziale si allunga sul più dieci. Roma difende meglio inoltre la percentuale da tre rimane su medie spaventose. Al 15 il divario dice più 14. Ma Biella ha uno scatto d’orgoglio con Rochestie che si inventa canestri a ripetizione, nonostante l’evidente divario il disavanzo rimane stabile sui dieci punti. Un vero miracolo per i resti di quella che poteva essere una grande squadra e che si è smarrita cammin facendo
Dopo l’intervallo le squadre rientrano in campo l’intensità non è esagerata anche se Laganà ruba una palla a Goss e va a segnare in contropiede, il gioco prevede un angelico che fa fatica a segnare mentre Roma agisce magistralmente in contropiede e tiene Biella sempre a distanza alla fine del terzo quarto la distanza è sui quindici punti. La falsariga del gioco è sempre quella Biella che attacca e Roma che agisce in contropiede e di fatto fino a cinque minuti dalla fine la distanza rimane invariata. Negli ultimi minuti una Roma appagata alza il piede dall’acceleratore e di fatto consente a Biella un recupero che sa di onore per l’impegno dimostrato i canestri da tre di Rochestie alle fine il migliore e di Tsaldaris riavvicinano Biella al meno sette. E poi non c’è che spazio per la commozione e per i saluti. Torna presto Biella ti aspettiamo
Angelico Biella – Acea Roma 78 – 85 (23 – 25; 40 – 53; 55  70)
Angelico Biella: Goran Jurak 17; Andrea Renzi 7; Tommaso Raspino 3;  Marco Laganà 8; Taylor Rochestie 26; Julian Mavunga 6;; Lorenzo Uglietti 0; Alessandro Amoruso n.e.; Dimitrios Tsaldaris 11; Prokop Slanina 0; Gustavo Savio n.e. All.: Massimo Cancellieri
Acea Roma: Phil Goss 11; Bobby Jones 12; Matteo Tambone 2; Alessandro Tonolli n.e.;Filippo Gorrieri n.e.; Lorenzo d’Ercole 3; Luigi Datome 12; Jordan Taylor 16; Gani Lawal 0 ; Aleksander Czyz 18; Peter Lorant 11. All: Marco Calvani


 

venerdì 26 aprile 2013

Enogastronomia – Televisione – Turismo – Microcredito con il Rotary – S.o.S Amianto



Piacere Carrù Manzi e buoi dei paesi tuoi
Ci si sta approntando per un la prima settimana di maggio a un iniziativa in cui l’enogastronomia piemontese la farà da padrona. In un affollata conferenza stampa interregionale il Sindaco e il territorio hanno presentato l’eccellenza carrucese la qualità del buon cibo unita all’accoglienza e al territorio. Una realtà genuina e molto calorosa che ti mette a tuo agio e che grazie alle capacità del mondo della ristorazione locale presenteranno per il prossimo 5 maggio una serie di eventi in cui la cucina la farà da padrona. E allora gustiamoci è il caso di dire questa preview e poi appuntamento per tutti a Carrù.

Festival della Tv a Dogliani
Da Carrù a Dogliani la distanza non è eccessiva e proprio nei giorni in cui l’enogastronomia la fanno da padrone si discute di televisione e di nuovi media, parliamo cioè di noi di chi realizza spettacoli e intrattenimento, il futuro della televisione e del mondo dell’informazione che passa attraverso i nuovi media dal 3 al 5 maggio una tre giorni con tanti personaggi del mondo dello spettacolo e non solo che faranno di Dogliani la vera capitale dell’informazione non solo piemontese

Torino vola
Un aeroporto internazionale a servizio di una città e di una regione, una serie di tratte che collegano Torino con le più importanti città europee fanno del capoluogo della nostra regione una meta turistica di grande impatto. Sagat ha presentato nel corso di una riuscitissima serata l’iniziativa Vola da Torino con le compagnie aeree presenti sullo scalo. Nelle parole di Montagnese presidente di Torino Turimo e del Responsabile Marketing Marcella Gaspardone l’importanza di questa iniziativa


Rotary International Distretto 2031 Italia progetto microcredito

Il lavoro, la più grande emergenza del Ventunesimo secolo. Il Progetto Distrettuale, grazie alle donazioni programmate da parte dei Club del Distretto, e' finalizzato alla costituzione di un fondo di garanzia per sostenere l'apertura di nuove micro-imprese a soggetti non bancabili. Il progetto è stato presentato in Comune a Torino. In un  mare di difficoltà un messaggio di speranza

S.O.S. Amianto
Un tema sentito, un territorio, che si interroga per la riqualificazione ambientale di vecchi capannoni dismessi, una ricerca precisa per sensibilizzare la popolazione e il suo territorio su un tema particolarmente sentito sulla sicurezza nel mondo del lavoro. Presso l’università di Asti un convegno partecipato e interessante che ha evidenziato i temi della salute e della necessaria sicurezza  lavorativa. Una discussione serena per vivere al meglio la propria collettività e per avere le giuste informazione. Come sempre sotto l’egida di ONA



Passaggi televisivi: Domenica 28 aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 29 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 30  aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 1 maggio alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì  2 maggio alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 26 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 3 maggio alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879

Vedrò un Governo ?



come semplice iscritto del Partito Democratico mi pongo una domanda, l’empasse istituzionale impone oggi una seria riflessione, quella in cui le contrapposizioni muro contro muro non conducono da nessuna parte diventa quindi necessario andare oltre gli steccati ideologici e le convinzioni personali di partito soprattutto quando in gioco c’è il destino del nostro paese e il nostro futuro.

Non  mi alletta un governo con il PDL e so distinguere tra il nostro programma e il loro ma francamente mi fa ribrezzo continuare a sentir parlare di inciucio quando in palio c’è una naturale dialettica e i temi che ci stanno a cuore. Non sono cresciuto nel mito di Berlusconi da abbattere, nel senso che non lo ritengo il male assoluto dell’Italia ma eventualmente un millantatore, un venditore, che ha venduto un prodotto non buono e mi auguro, citando Renzi che il suo sia un futuro da pensionato fuori dal governo del Paese.

Non stravedo per Brunetta e per Gelmini così come immagino che un elettore del PDL non faccia delle agiografie di Fassina, Orfini e Franceschini. Ma se facciamo contrapposizione sterile dove andiamo ? Il Pd a mio parere ha sbagliato a suo tempo a sostenere Monti, ora non è più tempo di fare i sofisti e gli intellettuali duri e puri ma di guardare oltre.

Manifestare un dissenso è legittimo, ci mancherebbe, ma chiediamoci poi qual è il fine qual è il risultato. Oggi o si va al voto nuovamente, ma con questa legge non si arriva a un governo reale, perché essendo tre gli schieramenti nessuno avrà la reale maggioranza, inoltre mi chiedo se il paese sopporterebbe altri sei/sette mesi di inattività;  oppure si trova un accordo di governo su tre quattro temi condivisi e si procede, cambiando una volta per tutte questa legge e dando segnali concreti all’economia reale del paese. Fare le barricate in questo momento non è salutare per nessuno e spero ardentemente che lo capiscano anche gli eletti e i dirigenti del PD.

Come partito invece dobbiamo fare una seria e profonda riflessione. Una dialettica interna va benissimo possiamo avere migliaia di idee contrastanti poi però ci deve essere una sintesi e una linea che deve essere seguita, l’indegno spettacolo messo in atto per l’elezione del Presidente della Repubblica e i tanti mal di pancia espressi e urlati più per catturare qualche consenso personale che altro non ci porteranno da nessuna parte.

Ad Enrico Letta deve andare il sostegno del nostro partito per il difficile lavoro che sta svolgendo consapevoli che il momento difficile impone scelte difficili ma qui stiamo parlando del destino della nazione e parafrasando il discorso del capo della Stato per il XXV aprile ci vuole coraggio, umiltà ma soprattutto unità


domenica 21 aprile 2013

Green e Jurak i soliti due giganti. Buona anche la gioventù biellese


EA7 Milano:

Malik Hairston 7,5 il solito cecchino capace di dare la giusta intensità

Antonis Fotsis 6 un po’ svogliato se Biella rimane in partita almeno nel primo quarto il merito è suo

Nicolò Melli 7,5 il giovane non si fa distrarre e gioca come un veterano lotta e sbuffa e negli ultimi due quarti tiene a distanza Biella

JR Ernest Bremer; 7 didattico svolge il suo compito senza infamia e senza lode

Pops Mensah 7 forse un po’ arrugginito deve ancora trovare le alchimie giuste con i compagni ma i numeri li ha pochi i punti ma decisivi e determinanti i rimbalzi sarà pronto per i play off

Keith Langford 7 il solito esplosivo giocatore capace di scatti e controscatti imprevedibile

Alessandro Gentile 6,5 ha un talento incredibile ed è capace di giocate impossibili a cui però seguono errori marchiani

Marques Green 8 come giocatore non si discute abile tiratore, nel suo score vediamo stasera ben 9 rimbalzi se non è attaccamento alla squadra questo

Leon Radosevic 7 all’inizio è lui che supporta l’attacco contro Biella e si fa trovare magistralmente libero in area per

All.: Sergio Scariolo 7 con il potenziale che ha tra le mani ci si aspetta sempre qualcosa di più Milano parte sempre per dominare e poi si ritrova a dover lottare per le posizioni di rincalzo, ora o mai più

Angelico Biella:

Goran Jurak 7 Brindisi una brutta parentesi torna il leone che conoscevano, lotta e fa a sportellate sotto canestro e tenta il tiro. Immortale

Andrea Renzi 6,5 finalmente lo abbiamo visto all’opera con convinzione, paga dazio contro i lunghi di Milano ma schiacciare in faccia a Pop Mensah non capita tutti i giorni

Tommaso Raspino 6 non abituato forse a fare due partite di fila si perde dopo un buon inizio

Marco Laganà 7 sta maturando sempre più, paga dazio a qualche peccato di gioventù, ma lo perdoniamo, si prende la squadra sulle spalle in alcuni momenti e siamo sicuri sempre più che sia la pietra angolare su cui costruire la squadra

Taylor Rochestie 6,5 gioca a sprazzi e come al solito alterna buone giocate a passaggi a vuoto

Julian Mavunga 7 l’assenza di Pinkney lo responsabilizza e tutto sommato non gioca male anche se la posta in palio non ha portato le squadre a giocare alla morte

Trey Johnson 6 la sua percentuale al tiro non è buonissima, molti i tiri forzati, e a volte si incaponisce a cercare la soluzione personale

Lorenzo Uglietti /Amoruso 7 spiccioli di partita per maturare e d’accordo che non conti nulla ma il canestro da 3 di Amoruso a fil di sirena sarà un ricordo indelebile nella carriera di questo ragazzo

All.: Massimo Cancellieri  6,5 la stagione non ha nulla più da offrire, le assenze si moltiplicano, ma riesce a tenere il campo con dignità, lavorando per la prossima stagione e se ripartissimo da lui ?? Io ci proverei

Gita al Forum per Biella che si difende con dignità 85 - 67


Partita senza storia, Milano per allenarsi e per ritrovare fiducia dopo la scoppola di Varese e Biella per onorare un campionato dopo però aver perso per esigenze di bilancio la sua punta migliore Kevin Pinkney volato a Trebisonda alla ricerca della gloria. Un improbabile maglia verde su cui è difficile intravedere i nomi dei giocatori è l’elemento a sorpresa di Milano. Biella nella consueta casacca bianca. Cancellieri si affida a un inedito quintetto stante le assenze con Jurak, Mavunga Rochestie, Raspino e Johnson, mentre Scariolo punta su Radosevic Green Gentile Fotsis e Langford, Partenza lenta segna subito Radosevic dalla linea della carità e poi sale in cattadra per Biella con due tiri forzati ma a segno Johnson che danno il vantaggio, effimero per Biella, ci pensa poi Gentile a indirizzare la gara con un parziale personale di cinque punti a cui poi si aggiungono Langford e Radosevic che costringono Cancellieri a chiamare il time out e a mescolare le carte. Jurak interrompe il digiuno per Biella ma oramai la partita è ben indirizzata Gentile alterna belle giocate a errori strani ma l’assist per Radosevic che inchioda una superba azione è da spettacolo puro, Laganà da un po’ più di brio, entra anche il nuovo acquisto di Milano Biella cerca di rimanere aggrappata un pigro Fotsis commette fallo su Renzi in entrata ma il lungo biellese non sfrutta il gioco da tre punti mentre il finale del primo quarto è un bombardamento dalla lunga a Rochestie risponde Fotsis per il 21 a 12 con Johnson che spreca l’ultimo possesso. Si riparte con Melli al posto di Fotsis e una leggerezza di Laganà consente a Mensah di presentarsi al Forum con una schiacciata da favola. La partita si trascina lentamente anche se Milano a mano a mano pigia sull’acceleratore e continua a incrementare il proprio vantaggio. Hairston porta al più 14. Ancora il tiro da lunga la fa da padrone Hairston prima e Jurak poi bucano la retina. Sul 36 a 18 Cancellieri chiama il time out ma l’inerzia del match è oramai segnata. Le difese non sono eccessive ma i tiri non sono mai puliti, la differenza sostanziale la fanno i rimbalzi su cui Milano è assoluta padrona. Ancora due triple segnano la fine del secondo quarto Laganà e Gentile chiudono i primi venti minuti sul 46 a 26 Gli ultimi due quarti si trascinano stancamente e servono più per debutti e per provare schemi che non per vincere la partita. E così ti trovi Melli come miglior realizzatore e Pop Mensah a cercare il famoso amalgama con i compagni. Cancellieri trova la personalità di Laganà, la concretezza di Jurak e la gioia di Amoruso per la sua tripla in serie A

venerdì 19 aprile 2013

Anni settanta




 Sembra di essere tornati indietro nel tempo, anni settanta una squadra che dominava su tutti nel suolo patrio e subiva cocenti delusioni in ambito internazionale (quando si dice la nemesi storica), niente stranieri erano stati messi al bando dopo la tragica partecipazione ai mondiali del 66 – per noi i sogni si erano infranti sul coreano Do Ik e sulle due doti. La maledizione di Montezuma aveva fatto il resto dopo il 1970 era cominciata un era orfana di successi in campo nazionale anche se due coppe Italia una coppa coppe sono doti che custodiamo gelosamente, era il Milan del crepuscolare Rivera, di gatto Vecchi in porta, di Romeo Benetti a centrocampo, di Luciano Chiarugi in attacco poi sostituito dallo sciagurato Egidio, era un Milan provinciale, ma amatissimo dai ragazzi di allora che vedevano nella squadra di allora lo sfogo alle amarezza quotidiane. Era un Italia attraversata da una grave crisi economica, si viaggiava a targhe alterne, insomma di analogie ne potremmo trovare migliaia, la capitale calcistica era Torino e non solo per i colori bianco e neri, anche i granata erano in auge. Ma la fortuna degli Agnelli era incredibile, da li il nome scaramantico e anche beffardo dato dai tifosi delle altre squadre. La vecchia signora diventa così la Goba per via di presunti favoritismi e di rigori non dati contro ma sempre a favore, anche in questo caso come vedete non cambia il classico vittimismo italico. Ora si torna all’antico, l’autarchia e i costi non più sopportabili fanno del nostro, un campionato di retroguardia, e in cui si ammirano gli altri tornei con lo stessa voglia di trent’anni orsono. Per cui domenica sera sarà anche una lotta contro il passato che si spera non ritorni altrimenti non ci rimarrà che gufare, almeno in Europa

Collisioni – Cercatori d’oro – Monny – Partner & Partners – Portacomaro e il libro del Papa – Hyundai



Collisioni a Barolo
Si prospetta un mese di luglio all'insegna degli incontri della buona musica e degli appuntamenti. Un edizione ricca quella che come sempre si prospetta a Barolo e non solo per la presenza di Elton John Jamiroquaj e Fabri Fibra ma per tutto quello che è collegato a questa kermesse, ribattezzata creature selvagge anche per la presenza delle opere della Cracking Art che accompagneranno il pubblico lungo le strade in salita della cittadina cuneese. All'inizio di luglio diventa così imperativo passare un po’ di tempo a Barolo, buon vino, buona musica e bella compagnia. Scopriamo come con gli organizzatori
Campionato Mondiale di cercatori d’Oro a Biella
Quando il sole sarà alto e picchierà sopra le teste dei tanti appassionati che si cimenteranno in questa ricerca ad agosto non può non venire in mente che qualche migliaio di anni orsono al tempo dei romani la Bessa era una zona in cui si estraeva l’oro che veniva poi mandato a Roma, da un episodio storico un momento sportivo e anche di costume: il campionato mondiale dei cercatori d’oro. Gli organizzatori in accordo con l’Ascom locale vogliono che questo evento diventi sempre un momento di promozione e di visibilità. Anche perché la prossima edizione sarà in California
Monny B da maggio sul Gambero
Una produzione All Around. Torna in pista la nostra collega che dietro al bancone della sua cucina darà tanti consigli sul cibo, ricette proposte e naturalmente una sguardo preferenziale al territorio piemontese e non solo. Scopriamo con Monny e con il regista Stefano Giovannini i segreti di questa produzione
Partner & Partners con Alessandro Micheli
Tempi duri per le aziende la crisi si fa sentire vediamo come affrontano il tema della comunicazione e dell’approccio ai nuovi mercati, ne abbiamo parlato con Alessandro Micheli di Partner & Partners che affronta il tema dell’internazionalizzazione e dei nuovi mercati
Guarire dalla corruzione un libro del futuro Papa al centro di un incontro a Portacomaro
La corruzione è un cancro radicato in Italia nei vari settori, statali e privati, talmente sottile che individuarla diventa difficile. Oggi il nostro paese viene classificato al 72esimo posto nella classifica mondiale sulla corruzione. «Guarire dalla corruzione» è il titolo del libro già pubblicato in Argentina dall'allora cardinale di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Sono pagine che rivelano il vero nome della corruzione. Una presentazione del libro è stata organizzata a Portacomaro d’Asti, il paese d’origine della famiglia Bergoglio, dal giornalista Rai Carlo Cerrato, e promossa dall'associazione Gente&Paesi e dalla Biblioteca comunale di Portacomaro
In giro per il Piemonte con le Hyundai
In viaggio e in giro per il Piemonte sfruttando le potenzialità di un mezzo che ti può portare dappertutto con comfort e in autonomia

Passaggi televisivi: Domenica 21 aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 22 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 23  aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 24 aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì  25 aprile alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 26 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 27  aprile alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879



Kevin ha preso l'aereo per Trebisonda. Ciao campione e grazie




Good luck K- storm con queste parole Tommaso Raspino saluta il collega Kevinn Pretty in Pink Pinkney che lascia l’Angelico Biella e vola a Trebisonda per aiutare la squadra turca a far buoni risultati nel campionato turco. Si è trattata di una decisione consensuale e che era nell’aria. Perse le speranze da parte dell’Angelico di salvarsi e perfettamente inutile il suo apporto in queste ultime giornate di campionato ha scelto di accasarsi nel campionato turco alla ricerca di nuove emozioni. Il saluto di Tommy ha preceduto quello di Lino della Curva che ha apprezzato l’intensità e la voglia di giocare espressa nelle partite giocate al Forum e sui campi di serie A e che lo hanno eletto a miglior giocatore biellese e non solo di questo scorcio di campionato. Occhi di brace Kevinn famoso anche per le sue scarpette rosa che hanno fatto la differenza sotto canestro e anche dal perimetro è stato uno dei migliori visti all’ombra del Mucrone in questa stagione; rimane solo il rammarico di non averlo visto prima ma adesso è il momento di ringraziarlo e visto, che nel suo caso c’è già stato un ritorno chissà che non approdi una terza volta, magari quando Biella tornerà nell'Olimpo del basket 

martedì 16 aprile 2013

Il bicchiere mezzo pieno


E’ andata, la matematica ha detto stop alle nostre speranze di salvarci sul campo, ma la partita di Brindisi giocata anche in emergenza, per le assenze di Soragna e di Tsaldaris, ha detto che questa squadra c’è gioca sbuffa e lotta, una delle note più liete è stata la presenza concreta in campo di giocatori che non ti aspetti uno su tutti Marco Laganà, classe 93, venti minuti con venti punti ma tanta tanta personalità. Anche Tommaso Raspino non ha deluso le attese e ha giocato con convinzione. Si riparte da loro per risalire magari tra un anno. L’aspetto più delicato e importante è ora ricostruire senza buttare a mare gli anni trascorsi, il tesoro di esperienza e di credibilità messi da parte. La crisi economica nazionale e locale c’è, ma deve essere vista come un ‘opportunità, non come una sventura. Il problema non è avere un palazzetto bello e capiente che tutti ci invidiano, anzi abbiamo rispetto a tante altre realtà una serie di strutture sportive all'avanguardia che tutti ci invidiamo e allora facciamo pesare questa eccellenza. Certo ci deve essere una regia, un sistema e allora la politica smettendo i panni del litigio di parte dovrebbe guardare al progetto futuro fungendo da supporto e da facilitatore di dialogo. L’imprenditoria dovrebbe guardare al proprio territorio come una risorsa e non un peso. La panacea di tutti i mali per il Biellese è forse l’assenza dell’autostrada ??? quando in poco meno di quindici minuti si è Carisio ?? Quanto abbiamo speso per la Cossato Vallemosso, un arteria sicuramente importante ma giunta al suo pieno utilizzo quando oramai il settore imprenditoriale e produttivo della valle è al collasso. Serve una scatto in avanti non guardare solo ad eventuali problemi ma a valutarli nella loro interezza. Pallacanestro Biella in vent’anni ha costruito qualcosa per la nostra città e per il nostro territorio di unico. Tornare indietro e perderlo sarebbe oltremodo disdicevole e improduttivo. Biella, intesa come territorio, se vuole uscire dalle secche della crisi deve guardare a un aspetto come quello sportivo come a un’eccellenza di sviluppo. Tralasciato il calcio appannaggio di altre province (eppoi costa troppo) meglio puntare su sport in cui la passione e la voglia di costruire attraverso il sudore, la forza fisica e il lavoro quotidiano possa dare frutti. Pallacanestro e Rugby potrebbero essere i tasselli e il puntello della nostra economia, oltreché un sistema di eccellenza. Allora chi è pronto per questa avventura e per proseguire su questa strada 3.500 persone ogni domenica hanno detto di si. Ripartiamo da loro.

domenica 14 aprile 2013

L'Enel Brindisi spegne le ultime illusioni di Biella. L'Angelico si difende con onore


Enel  Brindisi

Gibson 8 se era in appannamento sceglie la giornata peggiore per Biella per tornare a segnare con continuità dalla media dalla lunga e anche dalla linea della carità Immarcabile

Reynolds 8 doppia doppia che la dice lunga sull’ottima performance decisamente indiavolato a rimbalzo ben 12 alla fine sia in fase offensiva che in quella difensiva

Formenti 7 4 triple senza sbagliare mai il tiro non è da tutto destino che contro Biella quest’anno si sblocchi sempre un giocatore inaspettato. Sorpresa

Simmons 8,5 Mvp della partita anche lui in doppia doppia riesce nell’impresa di far sfigurare a rimbalzo Pinkney è non è impresa da poco Superlativo

Robinson 6,5 percentuale al tiro non eccelsa ma per sua fortuna il resto della squadra gira a meraviglia

Fultz 6,5 non un gran partita ma ha il merito di piazzare un tripla decisiva che fa rientrare tardi Biella altrimenti forse per Cancellieri sarebbe riuscita l’impresa

Grant 6,5 non segna molti canestri ma la sua precisione sotto canestro è da manuale del basket anche ottimo rimbalzista

 

Bucchi 8 il voto è anche alla stagione una neopromossa che fa un girone d’andata strepitoso e che poi si perde in quello di ritorno ma che ha lanciato tanti talenti in serie A primi fra tutti Gibson e Reynolds

 
Pallacanestro Biella
 

Pinkney  7,5 il solito mostruoso fenomeno da sotto dall’arco il vero peccato per Biella è averlo preso con un girone di ritardo se rimanesse all’ombra del Mucrone sarebbe una garanzia. Superlativo

Laganà 8 quasi venti punti con venti di valutazione con tre triple ma soprattutto una personalità sotto canestro di cui Biella avrebbe avuto bisogno fin dall’inizio, Se Biella vuole tornare in serie A magari deve puntare sulla vecchia coppia delle giovanili: Laganà e Lombardi. Rinnovamento e rottamazione

Johnson 8 Pesano le solite cinque palle perse ma il resto della prestazione è da assoluto primattore regala spettacolo e canestri impossibili

Jurak 6 il guerriero si è spento in curva domenica scorsa, impalpabile anche se il compito che aveva era particolarmente difficile tra Simmons Reynolds e Grant non ha passato certo una domenica tranquilla

Rochestie 7 qualche errore di troppo ma tutto sommato una partita discreta giocata dall’americano tutto scatti

Raspino 6,5 lo abbiamo visto con maggior personalità in campo e ha saputo lottare con coraggio anche lui può essere un bel mattone su cui ricostruire un sogno chiamato Pallacanestro Biella

Mavunga 6 qualche gomito in più sotto canestro ma inferiore rispetto alle aspettative con cui era sbarcato a Biella

Renzi s.v. spiccioli di presenza non pervenuta in campo e si che un lungo in più e decisivo avrebbe fatto comodo a Biella

Cancellieri 7 Fossimo in lui un giro in pellegrinaggio in qualche santuario lo faremmo, non fosse altro per la caterva di sfortuna accumulato quest’anno, ultima in ordine di apparizione Tsaldaris non schierato a Brindisi e soprattutto ai vari carneadi che hanno determinato le fortune/sfortune di Biella, ma si sa il finto burbero teramano può tornare abbastanza rapidamente in sella, oggi sei nella polvere domani chissà. Carismatico

sabato 13 aprile 2013

Democrazia - + di un gelato e il festival del benessere. Per chi si vuole bene c'è solo Piemonte Notizie




Costruire la democrazia con la Biennale a Torino
Biennale Democrazia è una manifestazione culturale promossa dalla Città di Torino, che giunge nel 2013 alla sua terza edizione e che si è data come compito prioritario la formazione e la diffusione di una cultura della democrazia. È un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a tutti i cittadini. Tanti gli incontri, le presenze dei giovani che hanno affollato gli incontri e i confronti. Abbiamo cercato di scoprire qual è la filosofia che sta dietro a questa iniziativa in un periodo in cui si sente parlare spesso di democrazia ma poi è difficile metterla in pratica

+ di un gelato, c’è molto di più dietro questa storia di eccellenza
Storie di cooperazione, storie positive che trasmettono l’immagine di un Italia che lavora ma che lo fa attraverso sistema di buone prassi di benessere e di qualità della vita. E’ il caso della Cooperativa Ass.i.s.te operativa nel torinese e non solo in ambito socio assistenziale che lavora attraverso erogazione di servizi integrativi domiciliari e ospedalieri, socio sanitari ed educativi. Attraverso le parole di Carla Stillavato ne scopriamo la sua operatività. Ma il benessere e qualità della vita non sono solo legati all'assistenza  scopriamo tra le qualità anche quelle legate a + di un gelato, progetto speciale frutto della creatività e dell’entusiasmo della cooperativa Insieme giovane realtà torinese connotata da un forte impegno sociale. Con questo progetto la Cooperativa ha voluto investire su un prodotto di eccellenza preparata secondo la storica tradizione dei maestri gelatieri italiani con ingredienti selezionati e genuini

Amore e Psiche a Palazzo Barolo
Amore e Psiche a Palazzo Barolo a Torino fino al prossimo 16 giugno. Attraverso opere dipinti e oggetti viene celebrato l’antichissimo mito di Amore e Psiche. Psiche mortale dalla bellezza uguale a Venere diventa sposa di Amore senza mai poterne vedere il volto, una notte spinta dalla curiosità riesce ma viene cos’ abbandonata dal Dio e quindi costretta ad affrontare una serie di prove al termine delle quali otterrà l’immortalità e potrà così ricongiungersi allo sposo. Un mito che resiste nel tempo e che qui viene rivisitato in chiave neoplatonica e filosofica.

Vival tutti in forma a Pinerolo dal 19 al 21 aprile
Seconda edizione del festival del vivere bene che si terrà al Palared di Pinerolo dal 19 al 21 aprile, dopo il successo della prima edizione torna con più attenzione verso il mondo del wellness. Cinque i settori tematici presenti in fiera dal settore beauty – trattamenti curativi e discipline tradizionali – al foodie – cibi biologici e tracciabilità dei prodotti – alla green economy, all’enjoy e relax dedicata all’eco turismo per concludere con uno spazio dedicati ai più piccini. Una fiera a 360 gradi dove benessere e qualità di vita vengono trattai come valori che coinvolgono tutti gli aspetti del vivere quotidiano



Passaggi televisivi: Domenica 14 aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 15 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 16  aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 17 aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì  18 aprile alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 19 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30; sabato 20  aprile alle 13 su TELECITY e alle ore 20,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879

lunedì 8 aprile 2013

Emozioni a bordo parquet


Lo ammetto ho avuto paura di Pinkney, chi scrive è un appassionato di basket, che interpreta il suo ruolo a bordo parquet con il piglio del tifoso educato, ma alla terza tripla consecutiva non stai più nella pelle. Il tifo e la voglia di urlare per la propria squadra si sprecano, poi bisogna vestire i panni del giornalista sportivo in grado di scindere il commento da tifoso e portarlo sui binari più comodi dell’osservatore neutro. Non me ne vogliano gli amici di Cantù, Walter, Ale ecc. ma quella di ieri sera era una serata di emozioni per noi di Biella. Un pubblico e una curva attaccati alla squadra, una grinta agonistica di tutti coloro che sono scesi in campo, un allenatore tornato a gestire un gruppo, una dirigenza compatta, una curva e una tribuna stampa più che mai partecipe. All’inizio, forse anche per scaramanzia, si sprecavano i commenti sullo scarto a fine gara non credendo possibile un impresa come quella realizzata da Pallacanestro Biella. Ma mano a mano che prendeva corpo l’incontro capivi che era tutta un’altra musica. E non era solo demerito di Cantù, l’intensità agonistica era quella del furore cieco, di un gruppo che voleva un sussulto, un grande prova. E così è stato, Johnson, Laganà, Rochestie  tutti immedesimati nel ruolo. Commovente a fine gara la faccia triste di Tsaldaris che va a prendere gli abbracci della Tribuna e il guerriero sloveno-biellese Jurak che si issa in curva per celebrare la giornata di festa. Ma è lui l’uomo nero, l’MVP biellese delle ultime partite, Kevinn Pretty in Pink Pinkney, l’uomo che fa sembrare facili le cose difficili. Capace di un gancio cielo di biellese infinita memoria in faccia a Tyus e poi sulla rimessa mancata di Aradori di mandare in confusione l’ex e di aggiudicarsi con quella giocata la palla e la vittoria. Il guaio per chi scrive è stato quello di essere proprio di fronte a lui nella linea di tiro e lo sguardo iniettato di sangue rivolto al povero cronista fa capire quanta sia la grinta e la voglia di questa squadra. Un vero peccato dover guardare tutti dal basso verso l’alto. Ma se questi sono i semi germogliati all'ombra del Mucrone allora c’è speranza. Come la soddisfazione di sentirsi dire dai colleghi che arrivano dalle altre piazze, e giuro non è la prima volta, della cortesia e della disponibilità della società attraverso la sua organizzazione, un bel biglietto da visita frutto di professionalità e di passione. A Biella questo c’è e c’è sempre stato, dobbiamo conservalo gelosamente e ora che tutti facciano la loro parte 

Ma che c. guardi ? L’accademia della Crusca fiorentina



Un esclamazione, un incipit certo non oxfordiano ma che si può sentire su tutti i campi di qualsiasi sport praticato, dal massimo campionato all’ultima divisione. Certo dopo la galleria degli orrori di tagliavento – a proposito quando il meritato riposo – può anche succedere che un giocatore, ma non credo sia l’unico, abbia sbottato in tal senso. Mi immagino i commenti dei fiorentini con il loro intercalare da dolce stil novo (vieppiù mi è sembrata esagerata codesta ammonizione (…) parmi non del tutto regolare la manata di Nocerino che provoca in siffatta specie un lieve malore al povero uomo che proviene dall’est (..) suvvia sarà mica intenzionale la mano di Roncaglia era stanco per la partita e stava sbadigliando ) Insomma un campionario di frasario da fioretto che non si addice ai campi di calcio. Immagino invece l’intercalare  della Fiesole e anche degli attori in campo, maremma maiala. Per cui si archivi la partita con tutti gli orrori praticati e si vada avanti compreso anche qualche bu razzista, quelli si veramente odiosi e da censurare. Una frase irriverente, ancorché pronunciata a favore di un quarto uomo mi sembrerebbe pretestuosa e alimenterebbe polemiche a non finire se finisse per determinare squalifiche. Così come questa continua acredine nei confronti di Mario, ragazzaccio d’accordo, ma con tutti i pregi e i meriti dei giovani della sua età, aiutiamoli a crescere ma senza additarli al pubblico ludibrio sarebbe già qualcosa

domenica 7 aprile 2013

Le Pagelle Johnson Pinkney e Laganà i migliori. L'ex Aradori non basta a Cantù


Angelico Biella:

Goran Jurak 7,5 corre sbuffa segna aizza il pubblico il capitano della squadra, è l’ultimo ad abbandonare il campo e a fine partita sale letteralmente in curva con i tifosi

Tommaso Raspino 7 reattivo e partecipativo raccoglie tutte le energie e riesce a dare un buon supporto al team, dieci minuti ma di buona intensità 

Marco Laganà 9 il giovane si carica la squadra sulle spalle nei momenti difficili, tripla in faccia all’avversario e stoppatona su Scekic sarebbe la base da cui ricostruire la squadra

Taylor Rochestie 8 buonissima partita ottima circolazione di palla, legge bene le azioni e da buoni palloni in attacco

Julian Mavunga 6,5 riesce a far respirare Pinkney senza commettere grosse sciocchezze si vede che è limitato ma esegue bene il compito assegnato

Trey Johnson 10 partitona anche se a volte è troppo individualista si prende le giuste responsabilità 23 punti non sono pochi ma la sua forza dirompente sono gli strappi prodotti

Dimitrios Tsaldaris 8 il greco con la faccia triste è in palla ottime giocate e una buonissima difesa che costringe gli avversari a forzare i tiri, determinante

Kevinn Pinkney 10 diamo pure la palma dell’MVP a Johnson ma quello che ha fatto nell’ultimo minuto meriterebbe la lode costringe Aradori alla rimessa ritardata e guarda in modo assassino il cronista che scrive. Raptus

All.: Massimo Cancellieri 8,5 Buonissima lettura della partita, fa i cambi giusti, e tiene sempre avanti la squadra questo successo è tutto per lui

 

Lenovo Cantù:

Marko Scekic; 4 un disastro non riesce a contenere i lunghi avversari si fa stoppare la palla da Laganà ed esce per un fallo inutile su Raspino

Jerry Smith 5,5 non incide moltissimo sulla partita e si fa strappare diverse palloni dalla difesa di Biella

Maarten Leunen; 6,5 fa sempre molta paura per il suo tiro mortifero da tre e per la capacità di dispensare assist

Nicolas Mazzarino 7,5  il Cardinale mi banale quando entra fa sempre male le sue triple tengono in partita nel primo tempo

Jeff Brooks; 5,5 infallibile al tiro il guaio per Cantù è che tira poco

Alex Tyus; 6 partita ordinaria anche se prende diversi rimbalzi e recupera palloni interessanti

Jonathan Tabu; 6,5  solo venti minuti sul parquet ma molti i canestri segnati, subisce sei falli e mette cinque assist

Pietro Aradori; 7,5 l’ex che ha rischiato di mandare di traverso il boccone di Biella, immarcabile nel quarto quarto con undici punti manca però la palla decisiva sbagliando la rimessa

Marco Cusin; 5,5 l’ombra di un atleta, forse non al meglio subisce la fisicità di Biella

Stefano Mancinelli 4 completamente svagato Trinchieri non lo manda più in campo nel convulso finale e questo consente il recupero di Cantù

All: Andrea Trinchieri 5 se la squadra non gira al meglio probabilmente la colpa è anche dell’allenatore che non sa trovare le giuste alchimie. Occorre però trovare in fretta il bandolo della matassa i play off non sono lontanissimi

 

 

 

Il Cuore di Biella è grande batte Cantù e conquista il Forum 82 a 77



Ci sono partite che sono diverse le une dalla altre quelle in cui conta tirare fuori tutto quello che uno ha dentro, ci sono momenti nella vita di un giocatore e di una squadra che viene fuori l’orgoglio per una stagione nata male e finita peggio. Oggi la Pallacanestro Biella ha giocato una partita da squadra e ha vinto, non servirà per la permanenza in A ma lo spettacolo offerto è un incipit per continuare a giocare anche nella serie inferiore il prossimo anno. Cantù dovrà invece rimettersi in pari presto se vuole disputare dei playoff all’altezza, questa sera solo Aradori e Mazzarino a sprazzi hanno fatto vedere cosa può fare Cantù ma devono essere supportati altrimenti è dura

C’è un clima più disteso sugli spalti la lunga e dura contestazione di una settimana fa e tutti gli strascichi che ci sono stati sono stati una sorta di lavacro propiziatorio non per questa stagione ma per la prossima probabilmente. Prova ne sia lo striscione che campeggia sulla Curva Barlera che inequivocabilmente fa vedere un grosso numero 6, un numero, che vale più di mille messaggi per la squadra per la società e per tutto il Palazzo, dai distinti la risposta più che corretta da parte di alcuni tifosi che ricordavano a tutti, anche se non ve n’era bisogno che Atripladi e Savio hanno fatto la storia di questa società. Nella fase preparatoria facce concentrate in casa Angelico. Cancellieri parte con Johnson, Pinkney Jurak Rochestie e Tsaldaris e mentre Trinchieri risponde con Leunen Smith, Aradori, Mancinelli e Cusin.. Palla a Cantù e si inizia con l’ex Aradori che buca da 6,75 mentre Jurak va sul ferro dalla stessa distanza tripla di Rochestie ben smarcato da Jurak. Nei primi minuti la difesa Angelico consente solo tiri dalla lunga distanza, non permette a nessuno di avvicinarsi a sotto, il gioco di Biella è frizzante e Rochestie in questi primi minuti è ispiratissimo Biella va avanti 15 a 9, partita bella e intensa e Trinchieri è costretto a chiamare il time out. Mazzarino da più velocità al gioco canturino e non è un caso se è lui il primo a segnare da sotto, l’ennesima tripla di Leunen manda avanti di uno Cantù, ci pensa Laganà da sotto a chiudere il primo quarto con un canestro che dà il vantaggio a Biella. E’ il cardinale Mazzarino a riaprire il tiro dalla lunga a cui risponde subito Laganà. Cantù è costretta sempre a tirare dalla lunga da cui continua ad avere una buonissima percentuale. Biella grinta e coraggio lotta su ogni pallone la tripla di Brooks sembra dare a Cantù il vantaggio definitivo ma ci pensa Mavunga a strappare letteralmente un possesso e a segnare da sotto. Biella avanti di uno all’intervallo. Si riparte ma Biella è in partita rimane attaccata ai tiri da tre risponde immediatamente. Le difese fanno a sportellate doppio fallo a Jurak e Cusin. Tsaldaris buca la retina da tre e con un brillante gioco da sotto Pinkney comincia a dare un sostanzioso vantaggio all’Angelico. Johnson entra decisamente in partita e fa un break quasi decisivo, come il gancio cielo, modello Flaborea, che stampa il più dodici per Biella. Johnson è devastante in questo quarto segna da tre ma l’anima è il giovane Laganà che recupera buoni rimbalzi e lotta e a fil di sirena Johnson mette il più quindici dal perimetro. Il tabellone recita 63 a 48 roba da non credere, e si inizia con una stoppatona di Laganà a Scekic non proprio il primo venuto. Pinkney fa il quarto fallo e prudenzialmente Cancellieri lo tiene a riposo. I nervi cominciano a farsi sentire ne fa le spese prima Scekic che es e per cinque falli e poi Laganà. Sale in cattedra Aradori e Cantù comincia a recuperare punti su punti. A meno di due minuti dalla fine il divario è solo di quattro punti. Una tripla di Mazzarino porta i canturini a meno uno. Johnson da sotto e anche Brooks tengono le due squadre incollate e poi Aradori sul più bello commette infrazione di cinque secondi sulla rimessa che consegna palla definitivamente a Biella che con i liberi porta a casa il match tra le ovazioni del pubblico. Per una sera Biella torna ad essere un isola di sport felice e per il momento basta

Angelico Biella – Lenovo Cantù  82 – 77 ( 20 – 19; 36 – 35; 63 – 48)

 

Angelico Biella: Goran Jurak 8; Andrea Renzi n.e.; Tommaso Raspino 2;  Marco Laganà 7; Taylor Rochestie 14; Julian Mavunga 2; Trey Johnson 23; Lorenzo Uglietti n.e.; Dimitrios Tsaldaris 14; Prokop Slanina n.e.; Niccolò De Vico n.e.  Kevinn Pinkney 12. All.: Massimo Cancellieri
Lenovo Cantù: Awudu Abass n.e.; Marko Scekic 1; Jerry Smith 4; Maarten Leunen 8; Nicolas Mazzarino 14; Jeff Brooks 9; Alex Tyus 6; Jonathan Tabu 14; Pietro Aradori 17; Marco Cusin 2; Stefano Mancinelli 2. All: Andrea Trin

Piemonte Vinitaly – Foto storiche – Basket – Tutela dei lavoratori con ONA




L’eccellenza piemontese del Vino
 
Piemonte terra di vino e di passione e che viene proposta a Vinitaly la fiera delle migliori opportunità vitivinicole che si tiene a Verona presenterà il meglio della produzione piemontese. Il buon gusto il sapore la qualità e nuovi sistemi innovativi di promozione sono i mezzi attraverso cui bucare il mercato italiano e mondiale e parlando di eccellenza una di queste è senza ombra di dubbio il consorzio dell’Asti prospettive e produzione nelle parole del suo direttore Giorgio Bosticco. Ma il vino e l’enogastronomia rappresentano una delle risorse essenziali per il futuro della nostra economia lo sanno bene gli amministratori del territorio che si cullano queste eccellenze e le langhe e il territorio astigiano ne sono una dei tesori migliori che possiamo vantare nella nostra regione come si può evincere dalle parole del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo

Le fotografie di Robert Capa – Scatti storici
Testimone della storia, presenza discreta nei momenti in cui viene scritta la storia dell’umanità, scatti che hanno il potere di fermare la storia e di immortalare eventi importanti. L’arte del fotografo è proprio quella di scegliere, a livello personale d’accordo,  un unicità che viene consegnata ai posteri. Robert Capa è più di un cronista è un artista che attraverso i suoi occhi ci consegna l’immortalità. Nella sua foto c’è tutto: lo scritto il commento e la descrizione dell’evento, c’è l’umanità. le sensazioni e le emozioni dell’uomo che vive il passaggio della storia. Soffermarsi a guardare le fotografie di Robert Capa vuol dire tornare con la mente al momento in cui furono scattate, essere trasportato e rivivere quella scena immaginando quel luogo carico di storia. Robert Capa è la storia e anche se lui stesso è stato vittima delle storie che ha raccontato ha avuto il merito di tramandare ai posteri icone e passaggi che rimarranno per sempre. A Palazzo Reale a Torino fino al 14 luglio

Memorial Raspino  di Basket

Lo sport non è solo agonismo ma è anche voglia di stare insieme di giocare e di divertirsi magari attraverso partite in cui si mettono in pratica ore di intenso allenamento. Lo spirito che sta alla base del Memorial Raspino è proprio questo un gioco popolare alla portata di tutti con allegria e se poi in un futuro remoto si giocherà in serie A tutto di guadagnato. Ne abbiamo parlato con alcuni esponenti della Società Pallacanestro Biella

Tutela dei lavoratori con ONA

La tutela della salute dei lavoratori passa attraverso una conoscenza perfetta della legislazione, ben lo sa ONA, l’osservatorio nazionale contro l’amianto, che tutela la salute di chi ha lavorato in posti insalubri mettendo spesso a repentaglio la propria esistenza. Quali sono i reati e quali i capi di imputazione a cui va incontro oggi chi non tiene in debito conto la sicurezza dei propri lavoratori. Ne abbiamo parlato con un il legale di Ona che ci spiega nei dettagli quali sono le sanzioni a cui va incontro chi non rispetta le più elementari norme di sicurezza

Passaggi televisivi: Domenica 7 aprile alle ore 19,30 suGRP1 alle ore 23,30 su TELECUPOLE e alle 23,45 su GRP3, Lunedì 8 aprile alle ore 14,30 su TELECUPOLE alle ore 15,30 su TELECUPOLE + 1, alle ore 19 su GRP3 e alle ore 22,00 su GRP3, martedì 9 aprile alle ore 7,30 su GRP3 e alle ore 8,00 su GRP 1 e alle ore 22.00 su Viva L’italia Channel Canale Sky 879; mercoledì 10 aprile alle ore 13,30 su VIDEONOVARA; giovedì 11 aprile alle ore18,30 su TELERITMO, venerdì 12 aprile alle ore 16 su GRP3 e alle ore 16,30 in replica su Viva l’Italia Channel Sky 879; sabato 13 aprile alle 13 su TELECITY

 

venerdì 5 aprile 2013

Gianni ciapa sto pallone - un tango - e vai a insegnare il gioco del calcio in giro per il mondo



Come cantava Enzo Jannacci in vincenzina nell’epoca di un Milan non così brillante (anche oggi 0 a 0, questo Rivera che non segna più) il Gianni nazionale ha lasciato un impronta indelebile nelle fantasie calcistiche degli amanti del Milan che hanno vissuto la loro infanzia calcistica negli assi sessanta e settanta del secolo scorso. Era un Milan diverso, una squadra formidabile negli anni sessanta grazie a quel grande allenatore che era il Paron, meno abile, più sfortunata quella degli anni settanta che rincorreva il simulacro del decimo scudetto: la stella. Vent’anni di onorata carriera nella stessa società arrivato ragazzino, maturato come uomo e come calciatore e poi raggiunto il risultato agognato appesi al chiodo gli scarpini. Rivera non si discute, si ama a prescindere, così raccontavano i tifosi da stadio degli anni settanta. Perfino Diego Abantantuono nel suo Eccezzziunale Veramente lo cita leggendo una sorta di vangelo apocrifo come il Messia su cui si fondava il gioco del calcio e a cui Dio (“ un bel uomo sui quarant’anni “) affida il pallone (un tango)  per insegnare il gioco del calcio. A parte la parodia Rivera è stato per moltissimo tempo l’icona del calcio milanista, solo i recenti successi internazionali hanno intaccato nella memoria collettiva quel Milan. Ma chi è cresciuto in quegli anni della televisione in bianco e nero, delle partite preserali domenicali su Raidue delle 19.05 non può che guardare con una certa nostalgia a quei tempi
Oggi Rivera è un dirigente della Federazione Italiana Gioco Calcio e nel suo programma c’è tanta attenzione per i vivai e per le giovani generazioni, il futuro di questa disciplina, ma il ricordo del Milan è ben presente nei suoi racconti, all’alba di un compleanno importante, veleggia per le settanta primavere ad agosto, un colloquio preciso e informale com’è nel suo stile, a tutto tondo sui colori rossoneri


·           Cos’è per te il Milan ?
Finche non mi sono sposato la mia seconda famiglia un ambiente bello particolare che mi ha messo subito a mio agio e poi la storia

·           Le tue sensazioni e i tuoi ricordi dell’approccio con il Mondo Milan da giovanissimo?
Sono stato accolto molto bene, gli anziani di allora stavano vicino ai giovani c’era una cultura dello spogliatoio i vecchi aiutavano i giovani a crescere, c’era una gerarchia rispettata ma in cui chi arrivava si trovava subito a suo agio 

·           La prima squadra italiana a vincere la Coppa dei Campioni spezzando il duopolio Benfica Real Madrid che ricordo hai di Wembley 1963 ?
La prima grande vittoria, la prima squadra italiana a spezzare il duopolio spagnolo e portoghese il Milan ci era arrivato vicino nel 1958 ma poi era stato beffato, una grande emozione, in quello stadio contro Eusebio una grandissima soddisfazione


·           La partita che ti ha dato maggiori soddisfazioni ?
Tutte le vittorie importanti per sono state decisive e al tempo stesso tesori da ricordare, quando si scendeva in campo fondamentale era farlo per vincere, le finali, le partite più importanti del campionato sono tutte tappe di una carriera che custodisco tra i miei ricordi più belli.

·           La partita che vorresti dimenticare e/o rigiocare ?

Una su tutte la Fatal Verona, quel 5 a 3 che ci ha scucito uno scudetto dal petto, quella gara ci ha invecchiati tutti, ricordo in particolare l’immagine e le ripercussioni  negative che ebbe sulla vita di Nereo Rocco, quello scudetto era meritato venivamo dalla vittoria nella coppa delle coppe, era una squadra fantastica, il destino era nelle nostre mani e lo abbiamo buttato, si quella gara ci ha veramente invecchiati tutti


·           Con gli arbitri e in particolare con Lo Bello grandi scontri  lo rifaresti o saresti più accomodante ?
Se c’è una cosa che non ho mai sopportato nella vita sono gli atteggiamenti, quando si va in campo siamo in ventidue e credo che la gente che va a vedere le partite vada soprattutto  per vedere il gioco degli stessi ventidue non certo dell’arbitri. I protagonismi non mi sono mai piaciuti e ovviamente non le ho mai mandate a dire, avevamo punti di vista diversi. Avevamo qualche volta punti di vista diversi quando trovavo un arbitro che era più importante

·           Da eccellente uomo di sport e da uomo copertina spesso alcuni giornalisti ti hanno bersagliato con soprannomi . alcuni gratuiti, qualcuno di cui avresti fatto volentieri a meno e che ti ha particolarmente ferito?

I soprannomi mi hanno sempre divertito sia quelli con accezione negativa sia anche quelli positivi sinceramente non mi hanno fatto mai ne caldo ne fretto erano degli stereotipi che subivi e che quindi accettavi. Mi divertiva accorgermi che c’era una grande fantasia non mi hai fatto ne caldo ne freddo era un gioco delle parti

·           Tu sei stato un comunicatore ante litteram nei ricordi dei tifosi il tuo comizio prima di Milan Bologna del 1979  rappresenta ancora oggi uno degli esempi di comunicazione tra curva tifosi e giocatori ma all’epoca non c’era discussione semmai rispetto condividi  ?

Fui quasi obbligato dal questore volente o non volente era una comunicazione necessaria che altrimenti non ci avrebbe portati a giocare quella sfida che per noi era assolutamente importante vista la posta in palio. I tifosi dovevano lasciare quello spazio inibito e quindi toccò a me, fui accolto da un ovazione al mio ingresso in campo perché pensavano fosse scesa la squadra in realtà mi toccò quel discorso e riuscii  a convincerli tutti

·           Nel 1979 si chiude un ciclo e il calcio giocato per te . L’obiettivo era la Stella ? avresti giocato fino a raggiungerla ?
L’obiettivo era quello di vincere è quindi anche fregiarci della stella direi che fine carriera e supremo  risultato sono arrivati insieme e quindi va bene così, sapevo che l’anno successivo  avrebbe allenato Giacomini, uno con cui avevo giocato insieme e quindi francamente diventava difficile per me vedermi in un ruolo come quello del giocatore con una persona con cui avevo diviso il campo. Quindi sarei comunque arrivato al capolinea sportivo, la stella ha dato più enfasi a quell’addio

·           Il tuo ruolo all’interno della FIGC  quali sono gli obiettivi soprattutto a livello di educazione e i concetti che dobbiamo insegnare alle generazioni future ?
Per noi è fondamentale il ruolo dei giovani, il nostro lavoro consiste proprio nel far comprendere alle società che i giovani rappresentano una risorsa e che quindi occorre puntare su di loro invogliando le società a investire in programmi e strutture e naturalmente la Figc farà la sua parte

·           Per i tifosi rossoneri nati negli anni quaranta cinquanta e sessanta Gianni Rivera rappresenta un idolo insuperabile un messaggio per loro e uno invece per le giovani leve

Ho avuto la fortuna di fare un lavoro che portasse avanti le mie passioni quindi il messaggio è di riuscire a fare le cose che ogni persona ama fare e di farle con passione, certo non tutti possono diventare calciatori e di successo, ma saper vivere la propria passione con serenità si e se poi ci sarà il successo tanto di guadagnato. Ma se rimane la volontà di lavorare e bene qualsiasi cosa si farà sarà sempre fatta bene.

Parola di Gianni Rivera

Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine

  Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...