Chiamatela zona Condor, chiamatela fame, chiamatela cuore che non smette mai di battere. Chiamatela come volete. L’unica verità è che, dopo una battaglia feroce, marted’ scorso, contro l’L84, gli uomini di Patanè tornano a casa contenti per la prima volta in 17 anni dal Montfleury. Un tabù che cade. Una storia riscritta. È stata una giornata da mani sudate e voce spezzata, perché il futsal non ha logica, non ha garanzie: la palla è pesante, scappa, tradisce, vola dove decide lei. E allora servono i piedi, sì… ma soprattutto serve anima. E questa squadra, l’anima, l’ha messa tutta. Ibra apre il cammino, Vitellaro tiene in piedi il fortino, ma a fine primo tempo tutto si riapre. La ripresa è un terremoto: ribaltamenti, occasioni, respiri trattenuti. Finché lui, Piazza si fa trovare lì — nel posto giusto, nell’attimo perfetto — quando il cronometro dice cinque secondi alla gloria. Non sarà il 4-3 dell’Azteca, ma il brivido è lo stesso. Le emozioni, pure. Ora, per trasformare questo dicembre in un Natale davvero dolce, servirà non perdere sul campo, quello della Videoton Crema, dove troppe volte abbiamo pagato pegno. Ma questo è domani. Oggi è il giorno dei guerrieri orange. Oggi il riposo è meritato, il sorriso è legittimo, l’orgoglio è enorme.
Aosta vs Orange 3 – 4 ( 1- 2 pt)
Marcatori 2 Piazza 1 Ibra e Vitellaro

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