È il 14 novembre 1934, stadio Highbury di Londra. L’Italia campione del mondo affronta l’Inghilterra in una sfida durissima. Appena mezz’ora di gioco e gli azzurri sono già sotto di tre gol: un disastro. L’Inghilterra domina, gli italiani arrancano, e la partita sembra segnata. Nell’intervallo, nello spogliatoio, il clima è pesante. È allora che uno dei giocatori - molti dicono il capitano Ferraris IV - urla la frase rimasta nella leggenda:
“Dalla lotta chi desiste fa una fine molto triste,
chi desiste dalla lotta è ’n gran fijo de ’na mignotta!”.
Quelle parole scuotono tutti. Nella ripresa gli azzurri tornano in campo come leoni. Con Meazza , l’Italia segna due volte, sfiora il pareggio colpisce una traversa e mette paura agli inglesi. Finisce 3-2 per l’Inghilterra, ma i britannici riconoscono: “They are Lions of Highbury”. Quel giorno l’Italia non vinse la partita, ma vinse il rispetto.
Da allora, “i Leoni di Highbury” rappresentano il coraggio, la dignità e la forza di non arrendersi mai. Una lezione di sport e di vita, nata da un urlo nello spogliatoio e scolpita nella storia del calcio.

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