domenica 4 maggio 2025

Orange avanti tutta. Spettacolo al Palabrumar


 

Non esistono partite impossibili, esiste solo la volontà di metterci l’anima, di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di provarci fino alla fine.
E quando una montagna sembra insormontabile da scalare, è allora che si trovano energie incredibili.

A Cornedo i ragazzi erano delusi: la mole di gioco prodotta e le occasioni create non avevano reso giustizia a un risultato troppo penalizzante. Ma bastava osservare la preparazione pre-partita, la concentrazione e la determinazione.

Vitellaro apre le danze e i primi quattro minuti sono un concentrato di tutto questo. Il mister avversario chiama time-out e motiva i suoi; ne esce un minuto terribile, come all’andata, con due contropiedi letali firmati Tres e Boschetto. È un attimo, ma determinante.

Patanè arringa il gruppo e, piano piano, l’Orange esce dal guscio; poi la ruota della fortuna gira. Ibra impatta, Merlo scaglia un tiro da venti metri e Montauro, con precisione, sigla il 4-2. I padroni di casa continuano a spingere e a insistere. La partita si incattivisce, agonisticamente parlando, ma non c’è più quella sudditanza che aveva caratterizzato la partita di andata.

Il secondo tempo scorre lento ma senza troppi sussulti, o meglio, ci sarebbero stati, ma per quattro volte i legni avversari e Petkovic hanno detto no.

Ci vuole Caracciolo, come portiere di movimento, a togliere le castagne dal fuoco a novanta secondi dalla fine. Patanè cerca di vincerla, ma poi si arrende all’extra time. Cinque minuti di studio e poi Cornedo gioca la carta del portiere di movimento nel secondo tempo supplementare.

Amico non corre pericoli e Ibra si concede il lusso del gol di nuca. È apoteosi.

Niente male per una squadra che doveva salvarsi e invece si giocherà l’accesso alle Final Four contro la corazzata MGM.
Sursum corda, Orange!

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