sabato 23 gennaio 2021

Sono Pessina Giuseppe vengo da Ponderano e sono morto a Bligny il 10 ottobre 1918 (1WW)


 Gli abitanti censiti a Bligny un piccolo paese francese del Dipartimento della Marna sono solo 119 il doppio di soli 50 anni prima, ma quel posto quel paese ha in deposito perenne le spoglie di oltre 3.400 italiani, sono quelli che nelle pagine di Achille Beltrame della Domenica del Corriere erano dipinti come gli eroi di Bligny. Nel gioco delle alleanze tra inglesi francesi e italiani durante la prima guerra mondiale, arrivarono in Francia 25.000 uomini a fronteggiare i tedeschi, un’armata agli ordini Alberico Albricci. Lo componevano la 3a e la 8a Divisione, due squadroni dei cavalleggeri di Lodi e il II Corpo degli Arditi. Ragazzi che si trovarono di fronte l’avanzata dei tedeschi ma che seppero respingere gli assalitori e di fatto a decretare la fine, come i loro commilitoni nella battaglia del solstizio d’estate sul Piave, degli Imperi Centrali (Austria e Germania). Battaglie furiose e spesso all’arma bianca, cruente dopo 4 anni di continue battaglie e massacri. Un nome su tutti Pessina Giuseppe figlio di Giorgio nato il 18 luglio 1897 e caduto il 10 ottobre 1918 proprio a poche settimane dalla fine della guerra, luogo di provenienza Ponderano. Un po’ di orgoglio patrio, stesso luogo natio, e un rammarico quello di essere morto straniero in terra lontana ma per donare quell’Unità d’Italia che si stava inseguendo da tempo. Con lui altre quattromila storie di uomini, spesso ragazzi, che riposano interra terra francese e che forse potrebbero essere ricordati meglio

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