giovedì 2 gennaio 2014

seconda stella a destra ......

(foto focus calcio)
 
Ho letto e sono rimasto un po’ sconcertato dall’intervista rilasciata dal nostro allenatore il cui cognome fa poco fede al suo significato estremo. Siamo a un livello addirittura grottesco, quando nell’agosto di quattro anni fa prese la squadra con i poderosi innesti di giocatori di prestigio l’obiettivo era chiaro e semplice: vincere, pur con qualche patema riuscimmo nell’impresa, e merito di quella vittoria deve essere ascritto sicuramente anche ai suoi dettami. Ma era una squadra che aveva in Ibra il suo terminale offensivo, un Thiago Silva insuperabile in difesa. Il successo contro l’Inter di Gasperini ne fu il canto del cigno. Uno scudetto successivamente dilapidato a vantaggio della Juve di Conte, una serie di cessioni da far rabbrividire, un involuzione del gioco, una serie di difetti tattici (caterve di goal presi su colpi di testa; amnesie collettive sui calci da fermo). Inoltre negli ultimi due anni gli appuntamenti importanti contro le grandi squadre hanno riservato delusioni a ripetizione. Sentirsi ora dire che voleva diventare l’allenatore della seconda stella, oltre che rappresentare uno sfottò per gli amanti del bel calcio suona come una sorta di atto autocelebrativo fuori luogo. Prendiamo atto che abbiamo avuto un allenatore non all’altezza, ma ripartiamo ed evitiamo di scomodare tabelle che a gennaio hanno sempre visto risollevare la squadra. Salviamoci più in fretta che possiamo e onoriamo le coppe, tutto li, e poi ci penserà Clarence a risollevare gli umori, sempre che ci sia la volontà della società. Intanto salutiamo Ariedo Braida un po’ di meriti degli ultimi successi rossoneri sono anche suoi e forse avrebbe dovuto essere salutato in ben altro modo, invece il suo saluto è passato un po’ troppo sotto silenzio. Ma questo è un anno disgraziato. E intanto Ronaldinho ha vinto il Pallone d’Oro sudamericano.


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