Ci sono giorni in cui non tutto
sembra filare per il verso giusto, un dettaglio, un evento imprevisto, un
fischio, una impercettibile deviazione possono cambiare il destino di un
azione, di un lavoro e di una partita. Che quella contro i Bassotti non fosse
una partita come le altre lo si era intuito e non solo per i corsi e i ricorsi
storici. I tabù sono fatti per essere sfatati. Ma alle volte il destino si accanisce
e quindi un ammonizione un po’ frettolosa in casa ti impedisce di avere a tua
disposizione un uomo che con le sue giocate avrebbe potuto scardinare il gioco
avversario. E’ stato un match duro molto ostico; i Bassotti hanno attuato la
classica partita che le squadre impostano contro la libertas, aspettare per
punirla in contropiede o sulle ripartenze. La palestra di Druento è piena anche
se le tribune ristrette mettono il pubblico al limite del campo. Buona la
presenza astense che ha voluto seguire in trasferta la squadra. Fischio d’inizio
dedicato doverosamente al compianto Simone con un minuto di silenzio, ed è un
immagine toccante e sincera al tempo stesso. La partita stenta a decollare c’è
tensione in campo e per i primi cinque minuti la palla viaggia in esterna ma
non si riesce a dare profondità I fischi della terna puniscono l’Astense che si
trova in pochi minuti con già quattro falli a carico. La libertas però ci crede
e mano a mano prende il sopravvento con l’unica arma che può debellare i
torinesi: la velocità. Maschio apre per Cannella che fa un dribbling dei suoi
mette a sedere il portiere e insacca nell’angolino basso, sembra l’inizio verso
l’ennesima cavalcata, ma stranamente la squadra si affloscia per qualche
minuto, il tempo necessario a Perino per chiudere una diagonale e insaccare a
porta vuota. Ma quando il gioco si fa duro i campioni emergono Fiscante oggi
determinato come non mai, l’aria del derby gli fa bene, con un azione
perentoria e prepotente semina il panico in area e riporta in vantaggio la
squadra. Sembra l’approccio giusto Maschio da quindici metri lancia una sassata
che solo il palo respinge. Sul tremolio di quel palo si spegna l’Astense dei
primi minuti, scampato il pericolo i Bassotti si riversano all’attacco pressando
come dei dannati e in una ripartenza fulminano Tropiano con una sassata che il
buon Erik riesce solo a smorzare. Tutto da rifare ma ci si mettono pure gli
arbitri che invece di fischiare un fallo a favore di Cannella invertono la
punizione e ammoniscono Joelson. E’ il sesto fallo, tiro libero. Si trattiene
il respiro ma Erik sventa la minaccia da par suo, così come pochi secondi dopo
quando viene concessa una punizione per fallo da 4 secondi. Il thè caldo dell’intervallo
scuote gli alfieri dell’Astense che nella ripresa dominano da par loro il campo
manca il guizzo finale ma quattro legni sono li a testimoniare che un pizzico
di buona sorte in più non avrebbe guastato. Invece alla fine non resta che la
recriminazione per aver perso due punti che avrebbero fatto comodo. Però a
commento della stagione fin qui disputata non possiamo che soffermarci sul
ruolino di marcia della squadra di lotta. 13 giornata (ahia) 9 vittorie 3
pareggi per un totale di 30 punti. Primo posto in coabitazione con il forte Bra.
Se qualcuno lo avesse detto tre mesi fa ci avremmo creduto ?? Onestamente no!.
Quindi facciamo un plauso ai ragazzi, al loro impegno, a coach Lotta per quanto
fin qui dimostrato e stringiamoci alla squadra chiamando a raccolta i nostri
tifosi e il nostro pubblico. Le prossime due si giocano in casa e saranno
decisive per il nostro campionato. Fino alla fine Libertas Astense
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