mercoledì 29 gennaio 2014

La squadra dell’amore



Che Clarence potesse dare una svolta al Milan, ne ero consapevole, che il suo intervento portasse benefici ne ero altrettanto convinto, che fosse un catalizzatore di fortuna altrettanto. Nello sport la dedizione e la preparazione devono esserci, ma poi il pizzico di buona sorte non solo è fondamentale, ma è indispensabile per cercare di dare un senso ai propri destini e alle proprie fortune. Il sorriso che non conosce confini dell’olandese ha contagiato tutti. Persino lo scazzo di Balotelli non ha inciso, certo una giornata di qualifica comminata per uno dei tanti gesti che si fanno e che sono irriverenti nei confronti dell’avversario e del pubblico sono stati derubricati come sciocchezzuole da zio Clarenzio. Lo vedi in panchina pronto a dispensare consigli e indicazioni, ma non sono quelli urlati e aggressivi di Allegri, sono sussurrati e indicizzati. Il tutto con una new co style che fa assolutamente brand. Poi certo ti deve rientrare Pazzini, l’avversario deve fare una sciocchezza. Ma intanto sono sei punti incamerati con il quinto posto distante solo 5 lunghezze. Tutto torna quindi e può anche essere una lezione di vita e un metodo di insegnamento;  a volte più di tanti cazziatoni è quasi meglio una compartecipazione al gioco e fatto da uno che di professione ha fatto il calciatore e ha vinto quattro Champions con tre squadre diverse ha tutto un altro sapore. Quando poi riuscirà a costruire lui la squadra allora penso proprio che ne vedremo delle belle, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

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