lunedì 10 giugno 2013

Tagliare il velo di nebbia per squarciare il futuro di Pallacanestro Biella


Sarà per colpa dell’ennesimo acquazzone, sarà per colpa di un estate mai completamente decollata, sarà per il fatto che noi dell’isolamento della nostra dorata (???) provincia abbiamo fatto per decenni vanto. Fatto sta che di isolamento si corre il rischio di morire. Prova ne sia non solo la mancanza cronica di collegamenti: autostradali, ferroviari e di contatti con il mondo esterno, con i pendolari che giustamente smoccolano per arrivare nel resto del mondo lasciati sempre in balia di se stessi. Il sistema politico non funziona più, il sistema imprenditoriali fatti salvi pochi si chiude nel riccio dei propri interessi di bottega. E di questo ne risente naturalmente anche il mondo sportivo, non solo quello legato a Pallacanestro Biella, ma anche di altri interventi in ambito sportivo. Con strutture che sono all'avanguardia sarebbe un vero peccato guardarle miseramente chiuse, buone solo per pochi eventi, tutti rigorosamente a carattere locale. Eppure abbiamo avuto il grande tennis, la migliore tappa del Giro d’Italia con il Pirata Pantani che si bevve letteralmente la salita verso il Santuario, abbiamo un campione del Mondo in carica di Calcio, Alberto Gilardino; il tecnico della Nazionale di Sci Ravetto, fior di atleti cresciuti, è il caso di dirlo, in questo area seminascosta tra Milano e Torino. Perché adesso tanta negatività ?? Parlando di basket una stagione intera ha portato fior di campioni a giocarsela qui a Biella, perché dopo un risultato negativo, che ci può stare, si assiste a un abbandono totale o presunto della nave. Nei commenti, negli articoli, nelle sensazioni tutto sembra giocare a sfavore, eppure basterebbe poco anche una leggera ventata di ottimismo che potrebbe magari fungere da stimolo a eventuali sponsor. Da via Gramsci nessuno commenta ma è chiaro che ci stiamo giocando la partita decisiva, gli incontri che si stanno effettuando proprio in queste ore, con possibili sponsor e partnership dovrebbero portare a una definizione delle prospettive. La data per l’iscrizione è quella del nove luglio, ma in realtà entro il venti di questo mese tutto sarà più chiaro, o in modo o in un altro. Certo una lega due con tre squadre piemontesi potrebbe voler dire una suddivisione ulteriore delle risorse disponibili, ma bisogna guardare con fiducia al futuro. Il clima di incertezza che si respira in queste ore è assolutamente deleterio. E allora leviamo questa cappa mefitica, questo velo di nebbia sperando che dalla sede della Pallacanestro giungano buone notizie, poi però il territorio deve cambiare passo e dare stimoli altrimenti questa provincia diventerà un deserto.


Beppe Rasolo

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