venerdì 19 ottobre 2012

Forza venti dall'Olanda

Quando una squadra ha qualche difficoltà come al solito si ricercano in probabili eventi esterni motivi di incomprensione e possibili cause di malesseri e colpe particolari. Ma l’ultima di questa mattina è decisamente ironica, il nostro incontrista di centrocampo impegnato con la nazionale olandese non solo sul campo ma anche dietro le quinte o così per dire; con venti dicasi venti ragazze. Ora posso credere tutto tranne che i mali di una società calcistica risiedano negli eventuali divertimenti pre o post partita. Certo distraggono e compito di una realtà sportiva è quello di vegliare su alcuni comportamenti, anche se l’atteggiamento pruriginoso di tifosi e stampa alle volte passa un po’ il segno e forse anche per vendere qualche copia in più si sollecita il fuori campo in tutti i sensi. Ecco spiegato l’incidente d’auto di Robinho, le liason di Pato, la cresta di El Sharawy, le feste di De Jong e le avventure automobilistiche di Niang. Insomma si riesce sempre a stupire. La realtà probabilmente è che anche se famosi ricchi e atletici i nostri sono pur sempre uomini e ragazzi con tutte le debolezze umane che anche noi comuni mortali abbiamo. Fanno le loro cazzate, così come noi abbiamo dato o daremo e quindi perché stupirci. Concentriamoci sull’aspetto fisico, sulla tecnica sugli schemi del gioco più bello al mondo. Il gossip e le azioni particolari lasciamole ad altri teatri in fin dei conti come ci ha insegnato l’intervista a Molmenti siamo tutti uguali con la differenza che qualcuno più fortunato calca il palco della Scala del Calcio tutto li.

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