Da Palazzo Venezia
ottanta anni fa in queste ore si prendeva la decisione più dura e drammatica
per gli italiani l’entrata in guerra ma come la vedeva il Commander in Chief ?
7 giugno: le cronache dei giornali, dai vari corrispondenti dicono
che le truppe inglesi si sono imbarcate in fretta e in furia da Dunquerke per
sfuggire alla cattura, hanno lasciato centinaia di camion di pezzi semoventi,
di fucili, di mitragliatori e si sono letteralmente buttati a mare, i tedeschi
sono stati troppo buoni li hanno lasciati ritirare. Nelle stesse ore sta
succedendo lo stesso a Narvik in Norvegia, anche li gli inglesi si ritirano,
proprio vero che i tedeschi sono proprio forti e determinati. E noi? qua se non
ci sbrighiamo arriviamo tardi e non ci rimane più nulla. La Francia quanto
resisterà, ore, giorni, settimane? finalmente a quei mangiarane viene data una
bella lezione. Cosa potrei ottenere, compensi territoriali cose me ne faccio ?
risorse, forse ? Prestigio, quello si, non sarò come il Reich ma probabilmente
in un consesso mondiale potrei diventare influente e magari …. Certo Balbo non
è d’accordo ma in fin dei conti lui è stato sempre dalla parte degli inglesi,
tutti quegli onori a lui, anche la copertina di Time, ma chi si crede d’essere.
Il momento è quello giusto qualche scaramuccia, qualche battaglia e di fatto
sarò determinante nel futuro scacchiere. Magari potrei crearmi una sfera d’influenza
nel Mediterraneo con Inghilterra fuori gioco, rimane la Grecia, ma i generali
mi dicono che non dovrebbe essere un problema. Adesso bisogna radunare il
popolo e fare una dichiarazione roboante che porti consenso e decisione, un
incipit eroico: “ l’ora delle decisioni irrevocabili è giunta ….. l’attacco mi
sembra buono; adesso la finisco “
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