domenica 14 giugno 2020

Una firma una storia: le penne aurora


Alzi la mano chi non ha preso una volta tra le proprie dita un Aurora, e con essa abbia immortalato la propria carriera scolastica oppure, meglio ancora, siglato un contratto, un testo, e magari preso appunti su un taccuino sgangherato, nel caso come il sottoscritto faccia un mestiere legato al racconto di storie. Ebbene 101 anni fa e precisamente il 10 giugno 1919 nasceva alla fine della prima guerra mondiale in piena pandemia spagnola la Fabbrica Italiana di Penne a serbatoio Aurora. L’iniziativa riesce grazie al genio mecenate e imprenditoriale di Isaia Levi, finanziere sensibile all’esigenza di dare alla produzione strumenti di scrittura un carattere di avanguardia tecnologica e formale. Il primo nucleo si avvale di quattro dipendenti ma questi sono destinati a crescere nel tempo e saranno già 53 nel 1929 di cui 5 orefici e 10 tornitori. Tra l’altro se passate da Torino andate a vedere la mostra degli strumenti antichi della fabbrica vale la pensa di fare un tuffo nel passato del design del Made in Piemonte, un percorso unico di cui vi innamorerete, le penne a serbatoio sono viste come oggetti di perfezione tecnologica. Nel 1947 esce l’Aurora 88, prima penna stilografica con design firmato (Marcello Nizzoli), successivamente nel 1954 con la stilografica Duo Cart viene insignita del Compasso d’Oro e la Sele penna a sfera realizzata con materie plastiche. L’innovazione viene portata ai massimi livelli nel 1970 con la stilografica Hastil crea una nuova tipologia presto imitata dagli altri produttori mondiali. E che Torino sia un modello da seguire lo si vede dal fatto che proprio i modelli: Hastil e Thesi, sono permanentemente esposti al Moma di New York nel dipartimento di industrial design. Nel 1986 nasce Kona una penna a forma di tronco di cono con scanalatura a colonna dorica rifinita in titanio e oro. Il resto è storia recente come i festeggiamenti realizzati nel mese di giugno dello scorso anno che hanno sancito il centenario di un marchio che a ben dire rappresenta la storia della nostra industria

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