Come al solito il futuro delle nazioni non si decide sui
campi di battaglia, ma spesso e volentieri, è il frutto di incontri, di
confronti, di matrimoni e di buone prassi. Non è da meno il destino della
nostra patria. Cavour aveva capito, così come Vittorio Emanuele, che una
nazione piccola come il Piemonte non poteva avere chance con un nemico potente
come l’Austria, ma doveva necessariamente stringere rapporti di alleanza
sfruttando le altre potenze europee. La partecipazione alla Guerra di Crimea e
il Congresso di Parigi avevano di fatto posto il Piemonte sotto il protettorato
francese e inglese e prima di arrivare a Plombieres dove sarebbe stato siglato
l’accordo che avrebbe portato al 1859 e alla vittoria franco piemontese. Ci fu
uno stretto lavoro di intelligence e di scambi. Nigra inviato a Parigi nel
maggio del 1858 aprì la strada alla presenza del dottor Conneau, consigliere di
Napoleone ed esperto in relazioni internazionali e congiure, lo stesso si
recherà a Torino alla fine di quel mese e di fatto porterà l’invito per Cavour
a recarsi alla stazione termale. Cavour prese il treno il 20 luglio e affittò
una stanza da un farmacista tale Gentilhomme, nascondendo di fatto la sua
identità, all’epoca non si viaggiava certo con la scorta. Napoleone III invece
arrivò in pompa magna con il suo cocchio reale trascinato da due splendidi
cavalli americani. Il primo ministro italiano salì quindi sul carro con
Napoleone e andarono nel vallone selvaggio di Herival dove tratteggiarono il
futuro dell’alleanza che comprendeva anche il matrimonio tra Clotilde, figlia
di Vittorio Emanuele II, con il Principe Napoleone Giuseppe Carlo Paolo,
ribattezzato anche Plon Plon per via dei suoi precedenti e per l’aspetto non
propriamente da adone, ma lo stesso cugino di Napoleone III. Alla fine
dell’incontro Cavour scrisse al generale Lamarmora affermando che se il Re
accondiscendeva al matrimonio allora forse entro un paio di anni il biellese
sarebbe entrato in pompa magna alla testa delle sue truppe a Vienna. Cavour non
fu facile profeta, in effetti la Francia aiuto il Piemonte ma solo la Lombardia
venne liberata, il Veneto rimase ancora per qualche anno sotto l’egida
austriaca, mentre Vienna rimase un tabù per l’esercito italiano sia per
Lamarmora che anche per Cadorna durante la prima guerra mondiale, ma questa è
un'altra storia
venerdì 19 giugno 2020
L'Unità d'Italia avviene grazie a Plon Plon
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