domenica 12 gennaio 2020

il dado è tratto

Ci risiamo continua la proiezione del giornale repubblica sulla storia se nel recente passato alcuni titoli erano discutibili adesso siamo al parossismo con l’utilizzo di episodi e passaggi storici. La prossima campagna elettorale dell’Emilia (a proposito aveva ragione cettola qualunque le elezioni non finiscono mai ) ha fatto rimembrare un passaggio di Cesare, quel Cesare che circa 2000 e passi anni orsono pronunciò proprio in terra della Gallia Cisalpina la frase Alea jacta est (il dado è tratto ). Ora che un giornalista accosti la figura di Cesare stratega e fine politico ma anche un po’ despota a Zingaretti mi sembra di una bestialità cosmica. Il Cesare Zingaretti a rincorrere il Pompeo Renzi e a cercare accordi con Lepido Di Maio. E con quali legioni poi concorrere alla cosa pubblica. Cesare era tutto tranne che un monarca illuminato, nell’antica Roma la corsa verso il potere era lastricata di assassini e truffe e nemmeno lui ne era immune. Un paragone come vedete abbastanza azzardato. Viene da chiedersi chi sia Antonio (Franceschini ?) o il futuro Ottaviano Augusto (Boccia ??) e soprattutto i traditori della repubblica (in questo caso il partito faranno la fine di Cicerone (travaglio ? oppure feltri- quello della stampa?) insomma un bel groviglio. La politica italiana di questo periodo lo è già, meglio non inquinare la storia. E anche se è una storia inventata io rimpiango Attilio Regolo  

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