mercoledì 27 novembre 2013

Il Joelson della Libertas Astense si chiama Cannella


La maglia è quella numero due, una numerazione bassa a dispetto delle qualità che emergono. E’ giovane, molto forte, ha la passione che lo anima dentro, ma al tempo stesso compassato e si schernisce, il suo dribbling per gli esteti del calcio a undici ricorda i funambolismi del bruno Conti Mundial del 1982, più semplicemente vorrebbe essere ricordato come Joelson.  Contro il Pisa, a Firenze, l’abbiamo visto caricare a testa bassa l’avversario, attirando su di se anche due calciatori avversari e in grado di aprire magistralmente il contropiede astense. 

La scuola è quella astigiana dell’Orange e si vede che ha avuto buoni maestri. L’Under 21 della prima squadra di Asti è stata una buona palestra, certo l’esordio non dei più facili, una scoppola contro i pari età dell’Aosta, ma poi i brillanti risultati e la coppa di categoria hanno pagato il duro lavoro svolto. Come per tutti il passaggio obbligato è dal calcio a undici, ma ora la passione ha due sostantivi che celebra per sé: entusiasmante e stupendo. I colori preferiti sono il rosso come la maglia casalinga a strisce, ma quella per il calcio a undici va direttamente sul Bambino d’oro che ha fatto la fortuna del Milan, quel Kakà che ricorda in certe movenze soprattutto per l’eleganza del suo dribbling. 

Ha un solo difetto come recita lui stesso  (..) sono molto egoista (..) ma per un bomber non è forse una virtù?


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