venerdì 23 marzo 2012

Quale futuro per il basket ? alcune riflessioni dopo il convegno di Casale

Con questo tema si sono dati appuntamenti lunedì scorso a Casale i vertici della lega sportiva e personaggi del mondo della palla a spicchi piemontese e nazionale, quello che ne è nato è stato un utile confronto per cercare di far uscire dalle secche di sterili discussioni un patrimonio di passione, di tecnica e di sport, che attira un esercito di appassionati non solo in Piemonte ma in tutta Italia. I budget sono ridotti rispetto ad altri sport di squadra – pensiamo al calcio – ma la certezza è che questi patrimoni possano essere sviluppati meglio. Occorre poi una visibilità differente e anche l’impatto con un mondo televisivo alternativo, rispetto al passato è una strada che deve essere perseguita e non abbandonata alla prima difficoltà. Scimmiottare troppo l’America potrebbe avere ripercussioni negative, li il basket ha ben altro appeal e soprattutto adesione (football, baseball e basket  sono passioni collettive). Da noi è ancora considerato una passione di pochi. Occorre una strategia differente, in un momento di crisi economica, in cui anche gli enti pubblici versano in cattive acque e non possono permettersi troppi voli pindarici, occorre studiare strategie differenti, più partecipazione e più attività collettive. Maggiore adesione alle giovanili, fra crescere i nuovi talenti avendo la pazienza di aspettarli. Mettere magari regole per cui le squadre non possano cambiare giocatori per tutto l’anno ma solamente in momenti definiti. E poi si maggiore visibilità, e allora fare quello che al momento si sta facendo sul web anche in tv, maggiore discussione. Al di là delle partite poco viene fatto dal locale, invece incontri, iniziative e discussioni potrebbero portare un po’ di sana passione in più. Qualche rubrica di tattica in più, spiegare come si gioca e far vedere le azioni migliori, potrebbe avvicinare più gente, e quindi più pubblico più interesse. E soprattutto regole certe e bilanci in regola. Il basket non è solo Kobe Bryant a livello mediatico ma è Shermadini, Viggiano, Di Bella, Marques Green, Cerella, Hickman insomma nulla da invidiare all’NBA .

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