Uso l’incipit del film il Gladiatore, in risposta alla stampa di oggi (Veni Vidi Vucinic) perché mai come questo fine settimana la partita contro la Roma rappresenta la cartina tornasole di una stagione che potrebbe diventare rosea per il Milan. Archiviato il primo capitombolo interno della Juve per merito nostro, e pazienza se non si va in finale, la squadra ha dimostrato di essere tonica e pronta ad affrontare i due impegni che segnano il confine tra stagione trionfale e stagione da involuzione. L’ottimismo c’è, in una anno in cui l’infermeria è stata la vera protagonista, troppe assenze per infortuni e troppi infortuni, sarà il caso però di fare una riflessione seria sull’argomento, il team è ancora li pronto a giocarsela sia in campionato che in Champions. Per il tricolore la lotta sarà a due e anche se Vucinic oggettivamente può essere l’arma in più della squadra di Venaria il resto della truppa di Conte ha esaurito un po’ il sacro furore agonistico di inizio campionato. I dieci incontri rimasti devono essere affrontati con cura non potranno essere tutte vittorie, ma se saremo in grado di risparmiare energie nervose allora il tricolore potrebbe essere nostro. Diverso, ma non molto, il discorso Champions arrivati a questo punto abbiamo il dovere di provarci, non farci spaventare da Messi, né dai sette goal rifilati ai tedeschi. La sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo e negli ultimi anni nessuno ne hai vinte due di file. Ci sono poi gli aspetti cabalistici, Barcellona costretto a rimanere un giorno in più a Milano per aspetti non legati al mondo del pallone (come due anni fa con l’Inter) l’altra squadra che rifilò sette goal agli avversari in casa fu da noi rispedita al mittente nella notte perfetta di un inizio maggio del 2007. E allora caro Max Decimo Nono Meridio Allegri tu ti arrenderesti, io mi arrenderei e lo capirei ? e allora via con quest’ultima cavalcata e al tuo segnale scatenate l’inferno: il Diavolo è tornato.
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