Un decennio quello trascorso che
non ha fatto il paio con quello di un secolo prima tramortito dalla Prima
Guerra Mondiale e da centinaia di migliaia di giovani vite spezzate. E’ stato
un decennio tecnologico, con enormi progressi dal punto di vista della qualità
della vita ma questo invece di qualificare la meglio l’umanità ha fatto fare
alle stessa una regressione in cui spuntano egoismi e velleità di bandiera.
Stranamente sono scomparsi o per lo meno in ruoli marginali se non secondari le
Nazioni Unite (nate sotto la spinta della seconda guerra mondiale) le stesse
nazioni che andarono in guerra nel 1950 contro la Corea oggi non ne sentiamo
più parlare sepolte sotto il potere delle singole nazioni. E si che ci sarebbe
bisogno per risolvere fior di problemi invece ognuno si rinchiude a guscio e
questo è un pericolo estremo proprio per quello che potrà essere il futuro. Gli
anni venti del 900 segnarono proprio la crescita di politiche protezionistiche e
di egoismi nazionale (fiume e il fascismo in Italia) ma non mancano altri
esempi in tutta Europa. Il guaio è che possa ripetersi, pur se con dinamiche
diverse anche nel prossimo ventennio sarebbe decisamente un peccato. Il 1920 lo
ricorderei per due episodi il primo la nascita del proibizionismo negli Stati
Uniti la seconda per la nascita di un grande maestro di giornalismo Enzo Biagi.
Chissà cosa succederà il prossimo anno
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