mercoledì 22 ottobre 2025

L'arte di parlare bene


 

Ci sono cose che non invecchiano mai. Una di queste è l’arte del parlare. Non importa quanti secoli passino: quando si tratta di convincere, raccontare, toccare chi ascolta, i principi restano sempre gli stessi. Lo sapeva bene Cicerone, che ha lasciato in eredità cinque passaggi fondamentali per costruire un discorso efficace. Non regole rigide, ma un metodo, quasi una bussola.

Si comincia con l’Inventio, il momento in cui le idee prendono forma. È la fase della ricerca, del pensiero che si allarga, che esplora. Lì l’oratore si fa domande, cerca argomenti, sceglie cosa dire. È il cuore del discorso: se non c’è sostanza, la parola si svuota. Poi viene la Dispositio, e qui la riflessione diventa costruzione. Le idee non possono restare sparse: vanno messe in ordine, con cura. Ogni parte del discorso ha il suo posto, come in una sinfonia. Chi ascolta deve sentirsi accompagnato, non trascinato. A quel punto entra in gioco l’Elocutio, la scelta delle parole. E non è solo questione di bellezza. Lo stile è sostanza: dire qualcosa in un modo o in un altro cambia tutto. Un linguaggio troppo alto allontana, uno troppo semplice banalizza. L’equilibrio è tutto. Poi c’è la Memoria, che non è solo ricordare, ma assimilare. Quando conosci davvero ciò che vuoi dire, puoi farlo tuo. L’oratore che padroneggia il discorso è libero: può adattarsi, rispondere, sentire il pubblico. Le parole gli vengono naturali, come il respiro. E infine, l’Actio: la presenza, la voce, i gesti. È il momento in cui il discorso diventa vivo. Qui non basta sapere, bisogna saper stare. Il corpo parla quanto la lingua. È qui che il pensiero arriva al pubblico, e si trasforma in emozione, in coinvolgimento, in persuasione. Cicerone lo aveva capito: parlare bene non è improvvisare, né recitare. È pensare con chiarezza, scegliere con attenzione, e dire con autenticità. Le sue cinque fasi sono ancora oggi una guida per chiunque voglia essere ascoltato davvero. Perché il buon parlare è, prima di tutto, buon pensare.

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