venerdì 3 ottobre 2025

STRATEGIKOS l'arte militare romana spiegata da Onasandro


Avere una biblioteca ben fornita, anche sul piano militare, è una vera ricchezza.
L'Istituto Storico di Varallo, in questo senso, custodisce
vere e proprie chicche, alcune delle quali dedicate al mondo romano, che meritano di essere scoperte e valorizzate. Grazie a queste letture ho avuto l'opportunità di approfondire testi anche in lingua inglese (a proposito: gli storici inglesi sono davvero bravi, soprattutto per la loro capacità di sintesi e analisi), e di imbattermi in episodi poco noti ma ricchi di spunti. Sono storie che non conoscevo, ma che potrebbero rivelarsi utili e stimolanti per i prossimi lavori da scrivere. Da qui nasce il desiderio di dedicarmi allo studio di un grande conflitto antico, una guerra che ha cambiato i destini del Mediterraneo e segnato il rapporto tra due potenze mondiali dell’epoca: Roma e Cartagine. In una parola: le Guerre Puniche.

Per affrontare questo tema complesso, è utile anche capire come veniva concepito il comando militare nel mondo antico. Un testo fondamentale in questo senso è il Strategikos di Onasandro, un filosofo platonico vissuto nel I secolo d.C., che scrisse un trattato non tanto tecnico quanto etico e politico, dedicato al generale ideale. Strategikos non è un manuale tecnico di guerra, ma un trattato morale e politico sul ruolo del generale ideale. Onasandro sostiene che il comandante debba essere virtuoso, giusto, saggio e coraggioso, non solo abile nelle armi. La moralità del leader è centrale: deve essere d’esempio ai soldati, moderato nel comando, e mai crudele senza motivo.
Importante è la
disciplina, mantenuta con rispetto e giusta misura, non con paura o violenza gratuita. Il generale deve curare l’unità dell’esercito, evitare invidie e favoritismi, e ascoltare i consiglieri senza mostrarsi debole. La preghiera agli dèi prima della battaglia è essenziale, segno di umiltà e consapevolezza del proprio limite. Va evitato il combattimento inutile: meglio vincere con l’astuzia che con lo spargimento di sangue. Deve saper mantenere l’ordine anche in tempo di pace, agendo da custode dell’equilibrio civile. Il comportamento in battaglia deve essere leale, strategico e dignitoso, anche verso il nemico. In sintesi propone un modello di comandante-filosofo, guida morale oltre che militare.




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