Il
24
ottobre 1857,
a Sheffield, nel cuore industriale dell’Inghilterra vittoriana, due
ragazzi — Nathaniel
Creswick
e William
Prest
— fondarono lo Sheffield
Football Club,
destinato a entrare nella storia come il
club calcistico più antico del mondo.
Non
esisteva ancora la Football Association, non c’erano campionati né
arbitri, solo la passione per un gioco che stava nascendo tra le
scuole e i circoli sportivi del Nord inglese. Creswick
e Prest, entrambi membri del locale club di cricket, decisero di
creare una società dedicata esclusivamente al “football”,
codificando un proprio regolamento: le Sheffield
Rules.
Quelle regole, che prevedevano per esempio il “fair catch”, il
calcio d’inizio e il concetto di “corner”, furono la base su
cui, nel 1863, la neonata Football Association costruì le prime
regole ufficiali del calcio moderno.
Lo Sheffield FC non è mai diventato un gigante sportivo, ma è rimasto un simbolo: un club fondato per il piacere del gioco, per lo spirito di squadra e per la lealtà. Oggi milita nelle serie minori inglesi, ma gode di un riconoscimento unico: nel 2004 la FIFA gli ha conferito il titolo di “Club Patrimonio dell’Umanità del Calcio”, in onore del suo ruolo fondativo. Da oltre un secolo e mezzo, i colori nero e rosso dello Sheffield FC raccontano una storia semplice e nobile: quella di chi, per primo, ha deciso di dare forma a un gioco che sarebbe diventato una passione planetaria.
Nel calcio di oggi, fatto di miliardi e spettacolo, il club di Sheffield resta una memoria vivente di quando bastavano un pallone, un prato e la voglia di giocare.

Nessun commento:
Posta un commento