venerdì 20 agosto 2021

Si ho giocato nel Milan ma giuro non volevo


Più falso del calciomercato con improbabili accordi e intrecci a volte ci sono le conferenze stampa di benvenuto dei nuovi giocatori che in modo ruffiano devono prendere gli applausi della nuova curva e allora sotto con sfottò agli avversari e a rinnegare qualunque cosa successa nel passato. Il primo era stato Mourinho e il suo Non sono un pirla, ma a lui questo poteva venire concesso in qualità di trainer. Poi i giocatori che alla vigilia della nuova stagione devono fare professione di appartenenza. Lontani i tempi di Roberto Baggio che ha girovagato tantissime squadre ma ha sempre esultato ed è stato un professionista eccellente, oppure di Aldo Serena (che ha vestito le maglie di Milan, Inter, Juve e Toro). Francamente queste prove di appartenenza hanno un po’ stufato e mi aspetto che i giocatori diano il massimo per il club in cui militano senza secondi fini e senza tirare in ballo nonne e cugini fino al quinto grado e questo vale per tutti. Da Giroud che in conferenza ha preso per i fondelli l’Inter, ma il sottoscritto si aspetta solo che segni nel derby, oppure Bonucci che nel suo girovagare ha fatto professione di amore a targhe alterne tra Torino e Milano, per finire a Locatelli che oggi ha tirato in ballo l’avita nonna, manco fosse la moglie di Carlo Sassi, aveva già analizzato una partita alla moviola. Smettiamola di parlare di sogni, di passato e di appartenenze e guardiamo il calcio giocato, di solito è più bello senza retorica.

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