giovedì 4 gennaio 2018

Cronache dalla Grande Guerra 2/1918 La domenica del Corriere


Detto fatto e nella notte la pioggia fine è diventata nevischio e poi neve ghiacciata, la gestione dei turni di guardia, da cambiare ogni due ore mi ha fatto alzare alle tre, il buio e il silenzio che si stempera di fronte a noi è squarciato dal rombo di qualche aereo che sentiamo volare al di sopra delle nostre teste, pronto per andare a bombardare le nostre retrovie. Sembra, da voci di trincea, che abbiamo bombardato ospedali dov’erano ricoverati i nostri feriti. Decine le vittime, questa guerra assume sempre più i contorni della follia. Lo era prima e continua ora.

Mi viene in mente quando con mio padre Olindo guardavamo le pagine della Domenica del Corriere. Le illustrazioni di Achille Beltrame erano cariche di promesse e invitavano ad aderire a sogni e progetti e devo dire che anche noi contadini, sempre restii a credere a promesse e sogni, leggere e guardare quelle pagine stimolava la fantasia e quasi ti invitava ad aderire.

Ieri sono arrivati i primi rimpiazzi, quella che chiamano la classe del 99, giovanissimi, privi di esperienza e di malizia, ma anche sprovveduti. Io che di anni ne ho solo due più di loro sembro il loro padre, l’esperienza purtroppo ti fa crescere. Due ne sono stati freddati dai cecchini, non si fuma di notte, il bagliore della sigaretta attira il fuoco nemico e mai come in questo periodo i crucchi hanno voglia del nostro sangue, vogliono concludere la guerra e la vogliono finire al più presto.

Intanto in lontananza i bagliori sul Grappa hanno l’effetto di ravvivare l’attesa e di distrarre la truppa. Un altro giorno conquistato.

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