mercoledì 17 gennaio 2018

Cronache dalla Grande Guerra 4/1918 San Antoni dla Barba Bianca


Sono giorni ormai che il fronte sul Grappa è caldo, di notte i bagliori dell’artiglieria austriaca minacciosi sparano sulle nostre posizioni e i nostri artiglieri rispondono facendo un fuoco di sbarramento che realizza uno spettacolo inquietante a pochi chilometri di distanza. La sensazione è che gli austriaci vogliano chiuderla al più presto. Non è una sensazione ma anche una realtà, l’altra sera io e Beppe Rampani di guardia abbiamo catturato un disertore sulla riva del fiume, di origine polacca, era scheletrico affamato e si fatto catturare docilmente. Lo abbiamo portato nelle retrovie e mentre legato e scortato continuava a ripetere in continuazione grazie, chiedendo cibo. Noi da questo punto di vista siamo tranquilli il rancio anche se non è dei migliori non manca, lui invece mi ha impressionato. Tornato al campo nelle retrovie ho messo le mani su un vecchio giornale dove era riportato l’impegno del Presidente Americano Wilson i suoi punti per il futuro dell’Europa. Una lettura che mi ha rinfrancato, se gli Americani si impegnano a combattere, credo che vedremo presto la fine di questa guerra. E mentre tornavo indietro alla prima linea con Rampani mi è venuta in mente una vecchia filastrocca che mi raccontava mia madre Lucia “San Antoni dla barba bianca fam catar quel can manca” e in questo caso manca casa e la buona cucina, e così la ripetiamo più volte ad alta voce, come fosse una cantilena. Passiamo così il tempo ma il sorriso ci viene strozzato durante la nostra assenza gli austriaci hanno tentato un paio di volte di forzare il passaggio del fiume, qualche ferito tra di noi e qualche morto tra gli attaccanti, alcuni rantolano in lontananza, sarà una lunga notte d’attesa. Attaccheranno ancora?

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