Niente da dire non lo abbiamo
apprezzato durante il suo governo molto teorico e poco pratico, in grado di
uccidere l’economia italiana e soprattutto il ceto medio e ora lo ritroviamo in
una competizione elettorale in cui sta facendo e dicendo il contrario di tutto.
Mette l’Imu e toglie l’Imu, finito il tempo del sacrificio ora sarà il tempo
del Bengodi. Sobrio e simpatico come il platano di un cimitero rappresenta,
dice lui, la continuità e la sicurezza in Europa, cerca di accreditarsi a
livello politico senza nulla rischiare, tanto senatore a vita era e rimarrà in
Parlamento. Ha perso o sta perdendo buona parte del suo Governo, alcuni senza
rimpianto, come la Fornero, altri forse più competitivi. Sembra animato solo da
propositi di vendetta, contro Silvio, colpevole di occupare la parte destra
dello schieramento, contro Pigi colpevole di ascoltare troppo le istanze del
Sindacato. Imperversa come non mai su tutti gli organi televisivi e mediatici,
e trova tutte le cattive abitudini dei politici che avrebbe dovuto sostituire.
Ultima chicca sembra che in Piemonte voglia candidare l’Assessore che sta
distruggendo il sistema sanitario. Peccato solo per quel peccato originale gli
abbiamo permesso anche noi di Governare.
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